Si è tenuta in IULM la masterclass di Adrian Wootton sul grande autore di Meridiano di sangue e altri capolavori della letteratura contemporanea. Un articolo di Zoe Benatti
La quarta giornata del Noir in Festival si è aperta con una Masterclass condotta da Adrian Wootton, esperto di lettura e cinema, sullo scrittore e sceneggiatore pluripremiato Cormac McCarthy, scomparso a giugno di quest’anno.
Partendo dalla sua infanzia, fino a raggiungere i massimi successi con la pubblicazione di Non è un paese per vecchi e La strada, Adrian Wootton ha raccontato la vita travagliata di McCarthy, intrecciandola con le sue opere southern gothic e western noir.
Misterioso come i protagonisti dei suoi lavori, McCarthy ha da sempre preferito la vita ai margini, anche in estrema povertà, anziché la luce dei riflettori. Solo leggendo e analizzando le sue opere, spiega Wootton, è possibile ricostruire la personalità e il genio di uno dei più riconosciuti scrittori di genere degli ultimi sessant’anni.
Oltre ai già menzionati Non è un paese per vecchi e La strada, opere come Figlio di Dio, Meridiano di sangue e il più recente Il passeggero, si sono distinte per la loro crudezza e per la mancanza assoluta di tabu: violenza, omicidi, cannibalismo, incesti sono solo alcune delle tematiche che ritornano incessantemente come incubi martellanti.
A cavallo tra letteratura, cinema e teatro, Wootton fa emergere l’unicità dell’autore che, sin dall’inizio, ha «creduto nell’oscurità prima di tutto».