Dopo il grande successo de La spinta, la scrittrice canadese presenta il suo secondo romanzo. Un articolo di Erika Patruno
Continuano le presentazioni dei romanzi all’interno della libreria Rizzoli in galleria Vittorio Emanuele. La giornata di ieri si è aperta con la scrittrice canadese Ashley Audrain che attraverso il suo nuovo libro Sussurri ci ha portato in una nuova dimensione del noir.
Un thriller dei sentimenti ma, soprattutto, un thriller al femminile, in cui il binomio femminismo e maternità crea una trama potente che permette al lettore di riflettere sull’identità stessa della donna come madre e come individuo in una società votata alla performance.
«Scrivere di donne e maternità è un’esigenza per me, quasi un’ossessione». Esordisce l’autrice sollecitata dalle domande di Isabella Fava.
Sussurri racconta brillantemente tutti gli aspetti della maternità. Le quattro protagoniste rappresentano tutte le sfumature dell’essere madre, comprese le gioie e i drammi ad essa collegate.
«Per assurdo la realtà si racconta meglio nella fiction», questo è il motivo per cui l’autrice canadese ha scelto, gli stilemi del genere noir per scrivere il suo secondo libro, dopo La spinta. «Vorrei che i lettori facessero fatica a chiudere il libro», confessa Audrain.
La presentazione si conclude con un tono amaro ma affascinante in cui la scrittrice confida i suoi timori come madre. «Dopotutto l’amore è anche paura».