VOLVER
Einaudi

A volte si torna per amore, altre si è costretti a farlo per necessità. Ci sono casi in cui le proprie radici chiamano e altri in cui queste diventano l’unico rifugio possibile. Specialmente se è il 1940, se l’Italia è in guerra e se le origini della propria famiglia sono ebraiche. È così che inizia un nuovo capitolo per il commissario Ricciardi, diviso tra la malinconia, la paura e lo sguardo sognante e inconsapevole di sua figlia. Fortino, il paese dove è nato, può essere il luogo perfetto per mettersi al sicuro e ritrovare la propria quiete insieme a lei e ai suoceri, ma proprio nella sua proprietà il passato tornerà a bussare e arriverà il momento della resa dei conti. La storia personale del commissario si intreccerà così con la Grande Storia, in un romanzo corale che parla di ricordi, di coraggio, di speranza e non da ultimo di resistenza. Maurizio De Giovanni nel 2007 si affaccia sul panorama letterario nazionale, dopo aver vinto un premio, grazie al romanzo ambientato nella Napoli degli anni Trenta, con protagonista il commissario Luigi Alfredo Ricciardi, Il senso del dolore, pubblicato da Fandango e dal 2012 ripubblicato (come l’intera serie) da Einaudi. Ha inizio così un ciclo fortunato che nel 2024 con Volver è giunto a quindici romanzi, più alcuni racconti contenuti nelle raccolte Giochi criminali (Einaudi, 2014), L’omicidio Carosino. Le prime indagini del commissario Ricciardi (Centoautori, 2017) e L’ultimo passo di tango (Rizzoli, 2017). La saga sfocia poi nella fortunata serie tv andata in onda su Raiuno in due stagioni, la prima nel 2021, la seconda nel 2023. Nel 2012 vince il premio Scerbanenco con Il metodo del Coccodrillo (Mondadori) che introduce il commissario Lojacono, co-protagonista di un’altra serie di grande successo, ambientata nella Napoli contemporanea: I bastardi di Pizzofalcone (Einaudi) che nel 2024 si arricchisce con Pioggia per i bastardi di Pizzofalcone. Anche questa diventa un’altra apprezzata serie televisiva con Alessandro Gassmann e Carolina Crescentini. Con Sara al tramonto, De Giovanni dà vita a un nuovo personaggio, quello di un'ex agente dei servizi segreti in pensione con un dono, l’invisibilità, e un talento, rubare i segreti alle persone. La serie, pubblicata interamente per Garzanti, giunge nel 2023 al suo sesto volume con Sorelle. Una storia di Sara, e si prepara a diventare una serie Netflix con Teresa Saponangelo e Claudia Gerini. Recentemente, De Giovanni ha incrementato la serie dedicata a Mina Settembre con il quarto e il quinto romanzo scritti per Einaudi (i primi tre sono stati pubblicati da Sellerio): Troppo freddo per Settembre e Una sirena a Settembre. Molto ricca la produzione di graphic novel e fumetti basata sui suoi romanzi. Sergio Bonelli Editore ha già pubblicato dal 2017, dieci fumetti tratti dalla serie dei romanzi con il commissario Ricciardi più cinque magazine annuali con storie inedite. Lo stesso editore fa uscire quattro fumetti legati alla serie dei Bastardi di Pizzofalcone e a ottobre 2024 pubblica la raccolta Il segreto di Martina e altre storie.

VOLVER
Einaudi
2024-11-27T00:41:35+01:00

LA VELOCITÀ DELLA TARTARUGA
Nero Rizzoli

Il commissario Carlo De Vincenzi, poliziotto di culto creato da Augusto De Angelis negli anni del Fascismo, è il protagonista del quinto romanzo di una serie con cui Crovi lo omaggia fin dal 2018. In questa nuova avventura, il flemmatico investigatore soprannominato «il poeta del crimine» deve svelare verità che hanno a che fare con la rocambolesca sparizione della Gioconda dal Louvre di Parigi e con un misterioso furto che, vent’anni dopo, tocca da vicino addirittura il Vate, Gabriele D’Annunzio. Il paradosso, però, è che per risolvere una delle indagini più complesse della sua carriera, il posato De Vincenzi avrà bisogno dell’aiuto di un’icona della velocità: Tazio Nuvolari. Tra una Parigi di inizio Novecento in cui Apollinaire e Picasso sono scambiati per pericolosi ladri e una Milano in cui è sempre più difficile sfuggire al controllo del regime, la ricerca di De Vincenzi, popolata di fughe notturne su moto d’epoca e da aviatori coraggiosi, ricostruirà un puzzle di storie tanto straordinarie quanto vere.  Luca Crovi, scrittore e giornalista esperto di letteratura noir, nel corso della sua carriera ha collaborato con diversi quotidiani e periodici, tra cui «Il Giornale», «Max», «Italia Oggi» e la rivista «Suono». Nel 2001 vince il Premio Aquicon con il saggio Delitti di carta nostra, scritto per Puntozero. Nel 2002, invece, pubblica con Marsilio, la monografia Tutti i colori del giallo, trasformata nell’omonima trasmissione radiofonica di Radiodue (trasmessa fino al 2011) che nel 2005 ha vinto il prestigioso premio Flaiano. È anche autore di vari saggi, tra cui Noir. Istruzioni per l’uso (Garzanti, 2013) e Storia del giallo italiano (Marsilio, 2020), così come di antologie come L’occhio dell’assassino (Rizzoli, 2021). Ha al suo attivo cinque romanzi, per Rizzoli e SEM: L’ombra del campione (2018), L’ultima canzone del Naviglio (2020), Il Gigante e la Madonnina (2022), Il mistero della torre del parco e altre storie (2022) e La velocità della tartaruga (2024), tutti con protagonista il commissario Carlo De Vincenzi, il personaggio dei gialli creati dallo scrittore Augusto De Angelis negli anni Trenta e Quaranta del Novecento, e portato sul piccolo schermo negli anni Settanta da Paolo Stoppa. Nel 2021 è insignito del Premio Nabokov nella Sezione Cool Guys per Il libro segreto di Jules Verne, edito da Solferino. Storico giurato del Premio Scerbanenco, da tempo è editor per Sergio Bonelli Editore, per cui si occupa della collana Almanacchi e per cui cura le serie a fumetti del Commissario Ricciardi, dei Bastardi di Pizzofalcone e di Deadwood Dick.

LA VELOCITÀ DELLA TARTARUGA
Nero Rizzoli
2024-11-27T00:38:26+01:00

INCONTRI RAVVICINATI
La nave di Teseo

Il piacere di scambiare idee può portare ad avere incontri sorprendenti, lo sa bene Antonio Monda che, insieme a sua moglie Jacqueline, ha trasformato la sua casa newyorchese nell’ultimo «salotto culturale della città» («New York Times»), in cui costruire amicizie, legami e frequentazioni uniche. Incontri ravvicinati è una raccolta di ritratti di questi attori, registi, artisti, scrittori, cantanti che hanno intrecciato le loro vite con quella dell’autore, chi per un incontro fulmineo e chi per restare. Personalità del calibro di Marina Abramović, Wes Anderson, James Ellroy, Lucio Dalla, Jane Fonda, Stephen King, Susan Sontag, diventano uomini e donne che hanno sofferto, che hanno gioito, che hanno vissuto, che hanno dovuto lottare contro la loro timidezza, o peggio. E che hanno reagito con la loro ironia o la loro arte. Incontri ravvicinati è una raccolta di conversazioni, aneddoti e retroscena che, pur non tradendo il delicato patto di riservatezza, mette in luce l’umanità e il talento di coloro che hanno segnato il mondo del cinema, della letteratura e della cultura mondiale. L'introduzione è di Jonathan Safran Foer. Antonio Monda vive a New York, insegna alla New York University ed è il direttore artistico del festival letterario Le conversazioni, che fonda nel 2006 insieme a Davide Azzolini. Dal 2015 al 2021 è stato direttore artistico della Festa del Cinema di Roma, in cui introduce il format degli «incontri ravvicinati». Il cinema lo ha frequentato anche da regista, dirigendo numerosi documentari e nel 1990 presentando alla Mostra del Cinema di Venezia, il lungometraggio Dicembre, per cui è stato candidato al David di Donatello come miglior regista esordiente. Dal 2003 è autore di diversi romanzi e saggi critici, tradotti in undici lingue, che vincono numerosi premi tra cui: La magnifica illusione (Premio Efebo d'Oro per il miglior libro sul cinema); L’America non esiste (Premio Cortina d'Ampezzo); L'evidenza delle cose non viste (Menzione speciale del premio Giulietta); Io sono il fuoco (Premio Biagio Agnes). Durante la sua carriera, cura mostre per il Louvre, il MoMA, il Lincoln Center e il Guggenheim e collabora con diverse testate giornalistiche, tra cui «la Repubblica», «La Stampa» e la RAI. Nel 2023 riceve il Premio Giornalistico nazionale Amerigo per la sezione Periodici. Nel 2024 i suoi Incontri ravvicinati diventano un’opera letteraria per La nave di Teseo.

INCONTRI RAVVICINATI
La nave di Teseo
2024-11-27T00:46:04+01:00

TUTTO TORNA
Fazi Editore

Tutto ciò di cui Aura Reyes ha bisogno, è rimanere viva altri dieci minuti. Non è un compito facile. Le altre sono quattro, sono più forti e lei, accerchiata nel cortile di un carcere, non è mai stata brava a difendersi. O forse sì. Perché Aura deve riprendersi le sue figlie. E anche le sue amiche. È per questo che ha elaborato un piano che inizierà tra dieci minuti. Quindi no. Non ha intenzione di morire oggi. Fuori dal carcere la aspetta una nuova sfida: dovrà vedersela con i Dorr, una potente famiglia che nasconde molti segreti, la cui ultima erede, Irma, regge le fila di un misterioso Circolo. E c’è una preziosa valigetta da recuperare. Non si sa che cosa contenga, ma di certo il suo contenuto è potenzialmente esplosivo. Un piano impossibile. Una fuga senza tregua. Farsi catturare non è un’opzione. Dall’autore di thriller spagnolo più venduto di sempre, dopo Tutto brucia, il secondo capitolo della nuova trilogia che appartiene all’universo Regina Rossa. Un’inedita concertazione tra l’adrenalina del thriller nordeuropeo e l’esplosività pop spagnola. Originario di Madrid, Juan Gómez-Jurado è un giornalista per «La Voz de Galicia» e «ABC» e un romanziere tradotto in quaranta lingue. Nel 2008 con El emblema del traidor (Plaza & Janés) vince il prestigioso Premio de Novela Ciudad de Torrevieja, mentre nel 2011 con Contrato con Dios (Circulo de lectores) riceve due premi nell’ambito degli International Latino Book Awards. La trilogia composta da Regina Rossa, Lupa Nera e Re Bianco, edita in Italia per Fazi, ha avuto un successo clamoroso, con oltre tre milioni di copie vendute, e l’ha consacrato come l’autore di thriller spagnolo più venduto di sempre, nonché come uno dei massimi esponenti del genere a livello internazionale. Fazi Editore ha inoltre pubblicato i romanzi Il paziente, Cicatrice e Tutto brucia, che inaugura una nuova trilogia anch’essa parte dell’universo Regina Rossa e che, nel 2024, lo riporta nelle librerie italiane con Tutto torna. Da Regina Rossa e da Cicatrice sono tratte le omonime serie di Prime Video. Regina Rossa è su Prime dal febbraio 2024 con protagonista Antonia Scott, la donna più intelligente del mondo al centro di un progetto segreto della polizia spagnola.

TUTTO TORNA
Fazi Editore
2024-11-27T00:40:46+01:00

QUELLA NOTTE A SAXA RUBRA
La nave di Teseo

Gli studi della televisione pubblica sono scossi dalla morte di Giovanni, uno dei più brillanti volti del telegiornale, dopo un’ultima, drammatica, apparizione in diretta nel suo programma. La notizia della scomparsa è così sconvolgente che tutti preferiscono dimenticarla in fretta: i dirigenti televisivi sono felici di tornare a occuparsi del palinsesto, e la normale routine ricomincia a tenere impegnate le redazioni. Ma qualcosa non torna in quella morte improvvisa e un giornalista compagno fraterno di Giovanni, al suo fianco in tante avventure professionali, decide dopo anni di indagare tra le carte dell’amico, chiuse in un ufficio a Saxa Rubra dove nessuno ha più messo piede da quel giorno. O almeno così sembra. Tra quei documenti, emerge il racconto senza filtri di una televisione che è lo specchio di un paese in cui bisogna avere molti amici e non farsi il nemico sbagliato. Si rivela anche la storia d’amore con una giovane donna, Angela, fuggita da Roma subito prima della morte di Giovanni. Inseguendo le tracce della ragazza, il protagonista si avvicina alla verità sulla scomparsa dell’amico, ma dovrà difendere la sua memoria dagli interessi di una televisione ostaggio della politica e del potere.  Nato a La Spezia, Maurizio Mannoni è per anni giornalista del Tg3 Rai, dove conduce «Tg3 Linea notte» fino al 2023. Sempre per la Rai, cura programmi di informazione e approfondimento giornalistico di grande successo tra cui «Ultimo minuto», «Primo piano», «Un giorno per sempre». Da maggio 2024 partecipa al programma «Donne sull’orlo di una crisi di nervi» di Piero Chiambretti, in onda su Raitre. Con Quella notte a Saxa Rubra (La nave di Teseo, 2024) esordisce nella letteratura con un romanzo che è una serrata e coinvolgente indagine, il cui protagonista, un giornalista coraggioso e ostinato, non si arrende alle ombre che si allungano dietro le telecamere, quando si spengono le luci della diretta.

QUELLA NOTTE A SAXA RUBRA
La nave di Teseo
2024-11-27T00:37:42+01:00

OSTIAWOOD
Solferino

Il patinato mondo del cinema può essere una giungla. Ma Andy Schroeder sa bene come sopravvivere: cresciuto da albino nella Ostia degli anni Ottanta, tra criminalità e bullismo, oggi Andy è il rispettato e ammirato fondatore della W, un’agenzia che rappresenta attori e attrici famosi ed emergenti come la splendida Vera Bellini, il complicato Berto Martini o l’imperiosa e attempata Italia Nobile. Ora è agosto, si avvicina la Mostra del Cinema di Venezia, scintillante quanto stressante. Andy e i suoi collaboratori sanno bene che dovranno gestire aspettative, frustrazioni, capricci. Quello che non si aspettano, però, è una sequela di strani incidenti, che uno dopo l’altro colpiscono i divi rappresentati dalla W. L’inquietudine monta tra le ovattate stanze degli alberghi veneziani, mentre sulla testa di Andy comincia ad addensarsi la più pericolosa delle accuse: quella di portare sfortuna. È davvero solo il caso a perseguitarlo? Il primo romanzo di Daniele Orazi è una commedia irriverente ed esplosiva che svela segreti e piccole manie del mondo del cinema. Andy Schroeder, il nipote dell’uomo più bello di Ostia, si muove tra le pagine come su un set, con il piglio del conquistatore: senza mai perdere, di avventura in disavventura, l’affettuoso cinismo che lo rende indimenticabile. Fondatore e capo dell’agenzia cinematografica DO Agency, Daniele Orazi da oltre trent’anni cura le carriere di star e upcoming italiani e internazionali. Molto attento allo scouting, produttore e collezionista d’arte, nel 2005 fonda Officine Artistiche, realtà di cui è stato amministratore delegato e che annovera tra i suoi affiliati artisti come Daniele Liotti, Filippo Timi, Francesca Inaudi, Alba Rohrwacher. Nel 2012 è insignito del Premio Kineo come miglior agente, ed è a sua volta ideatore del DO Rising Star Award e del contest di monologhi Young Blood, volti a mettere in luce giovani talenti. Dal 2011 è uno dei soci fondatori del Consorzio officine artistiche, per arrivare poi alla fondazione della DO consulting & production nel 2016. Nello stesso anno debutta alla Mostra del Cinema di Venezia nella veste di co-produttore (La ragazza del mondo di Marco Danieli). Nel 2017 invece lavora all’ideazione, produzione e direzione artistica del film documentario DIVA!, per la regia di Francesco Patierno, basato sul libro Quanti sono i domani passati di Valentina Cortese, grazie al quale vince il Premio personalità dell’anno al Capri Hollywood International Film Festival. Consulente strategico di alcune realtà cinematografiche, nel 2021 è uno dei fondatori dell’associazione di categoria ASA (Agenti Spettacolo Associati). Collabora, fra le altre realtà accademiche, con 24Ore Business School, Luiss, Cattolica, Ied. Ostiawood è il suo esordio da scrittore.

OSTIAWOOD
Solferino
2024-11-27T00:39:50+01:00

MECCANICA DI UN ADDIO
Marsilio

L’ingegner Florian Kaufmann ha un sogno: creare un’impresa etica in Brasile. Svizzero, crede che la sua logica lineare possa aiutarlo in questo progetto, ma presto si trova a scontrarsi con le ostilità di chi lo vede sempre come un «gringo», uno straniero, con poliziotti incapaci e con una rete di criminali pronta ad assoldarlo, o peggio. Pagina dopo pagina, assiste al crollo della sua iniziale fiducia nei confronti della giustizia e alla scoperta di una realtà d’ombra. Specialmente quando si trova catapultato da un caso di omicidio, in cui è stato incastrato, a un dilemma etico, che contrappone la morale e i suoi sogni. Ispirato dalle vere esperienze di vita di Carlo Calabrò, Meccanica di un addio unisce un tono ironico a un ritmo serrato e costruisce un crescendo di tensione. Temi sociali di importanza globale sono portati alla luce in queste pagine: gli incendi in Amazzonia; le sperequazioni sociali; l’assenza e la negligenza dello Stato. Senza però mai abbandonare la speranza per un futuro migliore. Carlo Calabrò nasce a Palermo e dopo gli studi classici si laurea in Bioingegneria tra Milano e Parigi. La carriera come consulente, banker e imprenditore lo porta a vivere in giro per il mondo e a stabilirsi per undici anni in Brasile. Grazie a questa esperienza, nel 2011 pubblica, insieme a suo padre Antonio, il saggio Bandeirantes. Il Brasile alla conquista dell'economia mondiale (Laterza). Si trasferisce poi a New York, diventa sceneggiatore, e vince un premio nel contesto del Vortex Sci-Fi, Fantasy and Horror Film Festival. Nel 2024, pubblica il suo primo romanzo Meccanica di un addio (Marsilio) finalista al Premio Giorgio Scerbanenco in questa edizione del Festival. Come anticipa sul suo sito web (www.carlocalabro.com), altri due progetti letterari sono in preparazione. Lo scorso anno è stato produttore, co-sceneggiatore e attore protagonista di Mort Diplomatique, regia di João Papa, cortometraggio premiato al Festival di Rhode Island del 2023.

MECCANICA DI UN ADDIO
Marsilio
2024-11-27T00:39:23+01:00

MACELLAIO
La nave di teseo

Ambientato nel 1836, il 63mo romanzo della grande scrittrice Joyce Carol Oates trae ispirazione da eventi reali accaduti in un manicomio femminile, dove il dottor Silas Aloysius Weir, dopo essere stato accusato di un esperimento letale su una neonata, trova rifugio. Nel manicomio, l’inquietante medico protagonista esercita crudeli pratiche su donne vulnerabili e trascurate dal sistema sanitario, donne che diventano cavie per esperimenti che sfidano ogni principio etico, in un contesto storico in cui la salute mentale era trattata con scarsa empatia. Sebbene le sue azioni siano profondamente riprovevoli, il dottor Weir è glorificato dalla società dell’epoca come un luminare d’avanguardia nel campo della chirurgia, tanto da ottenere il riconoscimento di «padre della gino-psichiatria». Un elemento centrale del romanzo è rappresentato dal personaggio di Brigit Kinealy, una giovane domestica irlandese che diviene il principale bersaglio degli esperimenti del dottor Weir. Brigit è l’unica figura capace di opporsi al dominio autoritario del dottore e porta dentro l’opera un accento sentimentale in un contesto altrimenti cupo, poiché alla fine diventerà la sua assistente e Weir sarà ossessionato dalla sua bellezza ultraterrena  credendo in una tacita comunione speciale tra loro. Il personaggio di Brigit dimostra come l’umanità possa resistere anche nelle situazioni più disperate, grazie alla speranza, in un mondo altrimenti dominato dalla follia e dal terrore. Macellaio ha l'energia febbrile, la spinta narrativa e l'ampiezza descrittiva di gran parte delle opere precedenti di Oates. Alla fine, però, la portata del romanzo è più ampia di quanto si possa pensare, diventando un commento empatico e perspicace sui diritti delle donne, sugli abusi del patriarcato e sulla servitù dei poveri e degli emarginati. Oates, come è sua abitudine, riesce a creare un mondo che è diverso dal nostro ma familiare, rendendo impossibile ignorare le sue osservazioni sulla natura contorta del genere umano e sulla violenza a esso a volte associata. Joyce Carol Oates è nata a Lockport, nello stato di New York. Dopo aver vissuto tra Stati Uniti e Canada, dal 1978 vive nel New Jersey. Ogni anno è tra le forti candidate del Nobel e più volte finalista al Premio Pulitzer per le sue oltre settecento storie tra romanzi, racconti, memoir, opere teatrali, narrativa per ragazzi, saggi e poesie. Lavori che hanno ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui ricordiamo: la National Medal of Humanities, il National Book Critics Circle Ivan Sandrof Lifetime Achievement Award, il National Book Award e il PEN/Malamud Award for Excellence in Short Fiction. Ha insegnato scrittura creativa alla Princeton University dal 1978 al 2014 ed è professore alla University of California di Berkeley, dove insegna short fiction. È membro dell’American Academy of Arts and Letters dal 1978. Dal 1963, Oates ha scritto più di un centinaio di romanzi e saggi, cimentandosi con i generi più diversi, curando il suo stile unico, toccando temi diversi come la famiglia, le origini, la violenza sulle donne, l’innocenza violata, la sconvolgente esperienza dell’amore, denunciando la corruzione, il razzismo e il sessismo insiti nella cultura americana e confermandosi una scrittrice

MACELLAIO
La nave di teseo
2024-11-27T01:15:36+01:00

VOGTER

Eva è una guardia carceraria idealista. Quando un giovane con il quale ha avuto a che fare nel passato, è trasferito nel carcere dove lavora, si trova di fronte a un  dilemma esistenziale. Senza rivelare il segreto che la unisce al nuovo detenuto, chiede di essere trasferita nel suo blocco, il più duro e violento dell'intera struttura. La moralità e il futuro di Eva potrebbero vacillare di fronte al suo senso di giustizia. sceneggiatura Gustav Mölle Emil Nygaard Albertsen fotografia Jasper J. Spanning montaggio Rasmus Stensgaard Madsen musica Jon Ekstrand scenografia Kristina Kovacs costumi Vibe Knoblauch Hededam interpreti Sidse Babett Knudsen (Eva Hansen) Sebastian Bull (Mikkel) Dar Salim (Rami) Marina Bouras (Helle) Olaf Johannessen (Capo dell'Istituto) Jacob Lohmann (Prete) Siir Tilif (Legale) Rami Zayat (Ali) Mathias Petersen (Simon) produttrice Lina Flint co-produttrice Eva Åkergren produttore associato Thomas Heinesen produttori esecutivi Henrik Zein Calle Marthin Katrine Vogelsang produzione Nordisk Film Production (Denmark) co-produzioni Nordisk Film Production (Sweden) Soficas DFI SFI Nordisk Film & Tv Fond vendite internazionali Les Films du Losange «Nel film ci sono più maschi che femmine, ma non volevo che Eva apparisse come un'emarginata solo perché è una donna. Nel film ci sono diverse ufficiali, Eva è l'unica che si distingue dal gruppo. Ciò che la differenzia, però, non è il suo genere, bensì il suo livello di coinvolgimento. Naturalmente è una figura materna in un ambiente prevalentemente maschile e violento, e questo si aggancia ai temi più generali del film. [...] Credo che il film parli soprattutto di una donna prigioniera della propria sofferenza e del suo bisogno di liberarsi da quella prigione. La vendetta e il perdono sono le due opzioni a sua disposizione per raggiungere questo obiettivo. Ma l'obiettivo del film non è quello di dire che la prima è giusta e l'altra è sbagliata. Per me, l'importante è suscitare nello spettatore delle domande». (Gustav Möller) Gustav Möller (Göteborg, Svezia, 1988) si è diplomato alla National Film School of Denmark nel 2015 con il cortometraggio I mørke. Nel 2018 ha diretto l'opera prima, Den skyldig (The Guilty), che ha presentato in anteprima al Sundance, dove ha vinto il Premio del Pubblico nella categoria World Cinema Dramatic. In seguito, ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali e si è aggiudicato sette Danish Film Awards tra cui quelli per il miglior film, la miglior sceneggiatura originale e la miglior regia. Con lo sceneggiatore Oskar Söderlund, ha creato la serie Mörkt hjärta (The Dark Heart), un dramma psicologico in cinque episodi, anch'esso selezionato al Sundance. 2024 Vogter (Sons) 2018 Den skyldig (Il colpevole – The Guilty) 2015 I mørke (In Darkness, cm)  

VOGTER2024-11-28T15:40:06+01:00

MISÉRICORDE

Jérémie torna nella sua città natale per il funerale del suo ex capo, il fornaio del villaggio. E decide di passare qualche giorno con Martine, la vedova dell'uomo. Ma una scomparsa misteriosa, un vicino minaccioso e un prete con strane intenzioni,  scombinano la sua breve permanenza in paese. sceneggiatura Alain Guiraudie fotografia Claire Mathon montaggio Jean-Christophe Hym musica Marc Verdaguer suono Vasco Pedroso Jordi Ribas Jeanne Delplancq Branko Nesko scenografia Emmanuelle Duplay costumi Khadija Zeggaï interpreti Félix Kysyl (Jérémie) Catherine Frot (Martine) Jean-Baptiste Durand (Vincent) Jacques Develay (Abate) David Ayala (Walter) Serge Richard (Jean-Pierre) Tatiana Spivakova (Annie) Elio Lunetta (Kilian) Sébastien Faglain (Poliziotto) Salomé Lopes (Giovane collega del poliziotto) produttore Charles Gillibert produttori associati Romain Blondeau Mélanie Biessy produzioni Cg Cinéma Scala Films Arte France Cinéma Andergraun Films Rosa Filmes con la partecipazione di Arte France Ocs Les Films du Losange vendite internazionali Les Films du Losange «Qui, ancor più che in altri miei film, ho lavorato molto per alimentare il mistero. Ho fatto in modo che gli spettatori si ponessero domande e fossero partecipi della storia. È il modo migliore per evitare la noia e per infondere il desiderio. Che, per me, è il grande mistero della vita. Si capisce subito che l'eroe rimane qui perché vuole qualcuno. Anche se tutto appare mutevole. È lui stesso un oggetto del desiderio. Sono molto interessato, pure, dalla confusione generata dallo sconosciuto e dalle sue intenzioni affatto chiare. Mi piace il fatto che non sappiamo chi sia il cattivo e da quale parte stare. [...] So bene che lavoro quasi sempre sulle stesse domande, sugli stessi temi, e gioco con questo, cioè con quello che ci si aspetta da me. Ma voglio anche sorprendere, stupirmi, rinnovarmi. Forse era il momento che il desiderio non finisse nel sesso. Non so se qualcuno l'ha già detto, comunque mi sembra che molti riprendano i litigi per evitare di filmare il sesso. In un certo senso, io vado nella direzione opposta. Ad ogni modo, qui il desiderio non è chiaro, e non sto cercando soluzioni. Esiste anche un protagonista che immagina cose, e così devono fare gli spettatori, proprio come ho fatto io (e continuo a fare)». (Alain Guiraudie) Alain Guiraudie (Francia, 1964) studia all’Università di Montpellier. Nel 1990 dirige il suo primo cortometraggio, Les héros sont immortels. Con il mediometraggio Ce vieux rêve qui bouge si aggiudica nel 2001, il premio Jean Vigo ed è premiato alla Quinzane des réalisateurs. Il 2003 è l'anno dell'esordio nel lungometraggio: Pas de repos pour les braves. L'opera prima è selezionata in numerosi festival da Cannes a Karlovy Vary e altri ancora. Nel 2013 con L’inconnu du lac (Lo sconosciuto del lago) vince il premio per la regia nella sezione Un Certain Regard di Cannes. Sempre a Cannes, è in concorso nel 2016 con Rester vertical. Mentre,

MISÉRICORDE2024-11-28T15:38:44+01:00