LA VITA PAGA IL SABATO

Un produttore cinematografico, fratello di un potente ex ministro democristiano, viene trovato morto dentro la sua Jaguar, abbandonata in una sperduta valle alpina. Sua moglie, un’ex attrice che ha fatto innamorare un’intera generazione, è scomparsa. Incaricato delle indagini, il commissario Arcadipane deve lasciare la sua Torino e trasferirsi temporaneamente a Clot, un grumo di case sorvegliate da una diga che serra la valle come un cappio. Ad attenderlo, gente diffidente e spigolosa e un rebus da far scoppiare la testa. Troppo complicato per non chiamare in aiuto il vecchio amico e mentore Corso Bramard e l’indisciplinata quanto indispensabile agente Isa Mancini, entrambi alle prese con un momento difficile della propria vita. Per arrivare alla verità sarà necessario scavare tra antichi segreti e nuovi egoismi, districando una trama tessuta a più mani. Fino alla scoperta che per tutti, o quasi, la vita paga il sabato. Davide Longo ha girato documentari, scritto per teatro, giornali e riviste, e realizzato testi per Radio Rai. Il suo primo romanzo, Un mattino a Irgalem (Marcos y Marcos), uscito nel 2001, è tornato nelle librerie nel 2019 grazie a Feltrinelli. Con questo titolo si è aggiudicato il Premio Grinzane opera prima e il Premio Via Po. Nel 2004 è stata la volta de Il mangiatore di pietre (Marcos y Marcos 2004, Feltrinelli 2016), Premio Città di Bergamo e del Premio Viadana. Ha pubblicato anche volumi per bambini e non: Il diavolo fa il nido (2003), La vita a un tratto (2006), E più non dimandare (2007, con il pittore Valerio Berruti), Pirulin senza parole (2008) e La montagna pirata (2019, insieme all’artista Fausto Gilberti), tutti editi da Corraini Edizioni. Nel 2010 sono usciti per Fandango L’uomo verticale, Premio Lucca, e Il signor Mario, Bach e i settanta per Keller Editore. A seguire: Ballata di un amore italiano (Feltrinelli 2011) e Maestro Utrecht (NN editore 2016). Nel 2014 ha scritto il primo romanzo con protagonisti Arcadipane e Bramard: Il caso Bramard (Feltrinelli 2014, Einaudi 2021). Successivamente sono arrivati: Le bestie giovani (Feltrinelli 2018, Einaudi 2021) e Una rabbia semplice (Einaudi 2021). La vita paga il sabato è il quarto episodio della serie. Ha scritto la sceneggiatura per il film Il mangiatore di pietre (2018) diretto da Nicola Bellucci e interpretato da Luigi Lo Cascio. Vive a Torino e, quando può, nella casa di montagna in Valle Varaita, dove ha creato il progetto di ospitalità e scrittura AlfaBaita. Insegna scrittura presso la Scuola Holden e tiene corsi di formazione per gli insegnanti su come utilizzare le tecniche narrative nelle scuole di ogni grado.

LA VITA PAGA IL SABATO2022-11-24T12:47:06+01:00

LE STRADE OSCURE

Ogni giorno all’alba uomini e donne passano il confine tra Italia e Svizzera per andare al lavoro. Si chiamano frontalieri e sono decine di migliaia. Ernesto Magni è uno di loro. La sua sembra essere una vita come tante, finché tra un brusco licenziamento e una separazione mai accettata non prende una brutta piega. Nella vicenda è coinvolto Elia Contini, un piccolo investigatore privato che vive sulle montagne ticinesi e che, quando non lavora, osserva il mondo con ironia e disincanto. Con tutte le sue scelte esistenziali irrisolte, Contini finisce per trovarsi in una terra d’ombra che dal mondo dei frontalieri si estende a quello degli imprenditori in mezzo a corruzione, violenza, caos. Un noir che scava nella psicologia di protagonisti e comprimari inseguendo una storia di molestie sessuali, soprusi economici, antiche ruggini, ma anche slanci d’amore, tenerezza, intimità. Dove si può guardare ciò che accade con gli occhi degli animali immaginari che popolano queste pagine, forme mutevoli, specchi di sogni oscuri o fantastici, da cui fuggire o nei quali rifugiarsi, con la capacità di sperare nonostante tutto. Andrea Fazioli ha pubblicato per l’editore Guanda Le strade oscure (agosto 2022), Il commissario e la badante (2020), Gli Svizzeri muoiono felici (2018), L’arte del fallimento (2016, premio La Fenice Europa, premio Anfiteatro d’Argento), Il giudice e la rondine (2014), Uno splendido inganno (2013), La sparizione (2010, premio La Fenice Europa), Come rapinare una banca svizzera (2009) e L’uomo senza casa (2008, Premio Stresa, premio Selezione Comisso). Per l’editore Casagrande ha pubblicato il romanzo a partire da frammenti inediti di Friedrich Glauser tradotti da Gabriella de’Grandi, Le vacanze di Studer. Un poliziesco ritrovato (2021) e la raccolta di racconti Succede sempre qualcosa (2018). Per Dadò, Chi muore si rivede (2005). Per le edizioni San Paolo, La beata analfabeta (2016). Per Gabriele Capelli Editore ha pubblicato, con Yari Bernasconi, A Zurigo, sulla luna. Dodici mesi in Paradeplatz (2021). In formato tascabile, i suoi romanzi sono offerti dalla casa editrice TEA. Del 2015 è l’opera teatrale Teoria e pratica della rapina in banca, mentre nel 2014 ha sceneggiato la web serie Notte noir (premiata al Roma Web Fest e all’Efebo d’Oro di Palermo).

LE STRADE OSCURE2022-11-24T12:45:51+01:00

NEL NERO DEGLI ABISSI – Il PREMIO DEI LETTORI

Il grande parco di Villa Pamphilj, a due passi dal Vaticano, ha due volti molto diversi: di giorno è un giardino che accoglie bambini, anziani e sportivi; di notte si trasforma in rifugio per senzatetto, drogati e prostitute. All’alba di una gelida mattina di gennaio, una di loro viene trovata senza vita, brutalmente uccisa con un’arma da taglio. La vittima aveva poco più di vent’anni, viveva da sola, si vendeva per pagarsi l’università e sperare in un futuro diverso. L’omicidio sconvolge il commissario Ansaldi e i suoi agenti, perché apre uno squarcio inatteso di disperazione nella tranquilla routine del loro quartiere. In più, arriva proprio nel momento peggiore, a due settimane da un delicato vertice politico tra i principali capi di Stato europei, con gli occhi del mondo puntati sulla capitale. Per scongiurare clamori, le autorità cittadine vogliono che l’indagine si concluda rapidamente e in silenzio: per i Cinque di Monteverde è appena iniziata una terribile corsa contro il tempo. François Morlupi esordisce nella narrativa nel 2018 con il noir Formule Mortali che si aggiudica diversi premi letterari nazionali di genere. Sempre nel 2018 inizia la sua collaborazione con il sito web Thriller Nord. Nel 2020 esce il suo secondo romanzo, anch'esso di genere noir, Il colbacco di Sofia. Nell'aprile 2021 pubblica Come delfini tra pescecani, romanzo che inaugura la serie dei Cinque di Monteverde e che lo fa conoscere al grande pubblico. Con questo libro vince il Premio Scerbanenco dei lettori. Riconoscimento che si aggiudica anche quest'anno con Nel nero degli abissi, la seconda indagine dei poliziotti del quartiere romano di Monteverde. I protagonisti di questa serie non sono affatto vicini alla figura dei supereroi. Sono personaggi ordinari. A guidare la squadra è il commissario Biagio Maria Ansaldi, un professionista integerrimo che ha superato i cinquant'anni e i cento chili di peso. Soffre di ansia, di attacchi di panico e di ipocondria. E si rifugia nell'arte dei suoi amati pittori del Novecento. Ad accompagnarlo in ogni sua indagine il fedele cane di nome Chagall.

NEL NERO DEGLI ABISSI – Il PREMIO DEI LETTORI2022-11-26T19:23:28+01:00

CAMINITO

È il 1939, sono trascorsi cinque anni da quando l’esistenza di Ricciardi è stata improvvisamente sconvolta. E ora il vento d’odio che soffia sull’Europa rischia di spazzare via l’idea stessa di civiltà. Sull’orlo dell’abisso, l’unico punto fermo è il delitto. Fra i cespugli di un boschetto vengono ritrovati i cadaveri di due giovani, stavano facendo l’amore e qualcuno li ha brutalmente uccisi. Le ragioni dell’omicidio appaiono subito oscure; dietro il crimine si affaccia il fantasma della politica. Con l’aiuto del fidato Maione – in ansia per una questione di famiglia –, Ricciardi dovrà a un tempo risolvere il caso e proteggere un caro amico che per amore della libertà rischia grosso. Intanto la figlia Marta cresce: ormai, per il commissario, è giunto il momento di scoprire se ha ereditato la sua dannazione, quella di vedere e sentire i morti. Maurizio De Giovanni nel 2007 si affaccia sul panorama letterario nazionale, dopo aver vinto un premio, grazie al romanzo ambientato nella Napoli degli anni Trenta, con protagonista il commissario Luigi Alfredo Ricciardi, Il senso del dolore, pubblicato da Fandango e dal 2012 ripubblicato (come l’intera serie) da Einaudi. Ha inizio così un ciclo fortunato che con Caminito è giunto a tredici romanzi, più tre racconti contenuti nella raccolta L’omicidio Carosino. Le prime indagini del commissario Ricciardi e sfocerà nella fortunata serie tv andata in onda su Raiuno nel 2021, la cui seconda stagione verrà trasmessa nella prima metà del 2023. Nel 2012 vince il premio Scerbanenco con Il metodo del Coccodrillo che introduce il commissario Lojacono, co-protagonista di un’altra serie di grande successo, ambientata nella Napoli contemporanea: I bastardi di Pizzofalcone, con dieci romanzi e un’altra fortunata serie televisiva con Alessandro Gassmann e Carolina Crescentini. Con Sara al tramonto, Le parole di Sara, Una lettera per Sara e Gli occhi di Sara, tutti editi da Garzanti, De Giovanni dà vita a un altro personaggio, quello di un'ex agente dei servizi segreti in pensione con un dono, l’invisibilità, e un talento, rubare i segreti alle persone. Recentemente ha arricchito la serie dedicata a Mina Settembre con il quarto e il quinto romanzo scritti per Einaudi (i primi tre sono stati pubblicati da Sellerio): Troppo freddo per Settembre e Una sirena a Settembre. Oltre a Caminito, quest'anno ha pubblicato L'equazione del cuore. Molto ricca la produzione di graphic novel e fumetti basata sui suoi romanzi. Sergio Bonelli Editore ha già pubblicato dal 2017, otto fumetti tratti dalla serie dei romanzi con il commissario Ricciardi più cinque magazine annuali con storie inedite. Lo stesso editore ha anche fatto uscire tre fumetti legati alla serie dei Bastardi di Pizzofalcone.

CAMINITO2022-11-23T19:35:02+01:00

I LUNGHI COLTELLI

THE LONG KNIVES Traduzione di Massimo Bocchiola Di solito quelli come lui raccontano la storia. Che si tratti di affari, di politica, di media. Non questa volta, però. Non sarà lui a scrivere la storia, questa storia. Il deputato del parlamento britannico Ritchie Gulliver è morto. Castrato e dissanguato in un magazzino abbandonato di Leith, la zona del porto di Edimburgo. Razzista, in preda al vizio, corrotto, in tanti hanno pensato che prima o poi sarebbe successo qualcosa. Ma chi poteva prevedere una fine del genere. I sospetti puntano in varie direzioni: rivali aziendali, avversari politici, i numerosi gruppi che ha offeso. E poi i più deboli, gli emarginati che hanno subito le sue crudeltà, quelli senza voce, senza scelta, senza possibilità. A indagare è il detective Ray Lennox, il protagonista di Crime. È costretto a seguire una lunga scia di sangue. Dopo Gulliver, i morti si susseguono, sempre nelle alte sfere. Qualcuno, forse, sta portando avanti un suo macabro disegno di giustizia e per Lennox il problema è proprio capire chi siano le vere vittime e chi i carnefici. Irvine Welsh, nato in Scozia, attualmente vive tra Londra, Edimburgo e Miami, dove è facile trovarlo soprattutto d'inverno. In precedenza ha lavorato anche a Dublino e Amsterdam. Figlio della working class e autore di punta della cosiddetta chemical generation, dopo vari lavori e la tossicodipendenza, si avvicina alla letteratura grazie a Docherty di William McIlvanney. È il libro che lo spinge a riflettere su se stesso e a scrivere. Così, nel 1993 pubblica il suo primo romanzo, Trainspotting. Frutto di una ricerca sui suoi vecchi diari e rielaborazione di episodi della sua vita. È immediatamente un successo poi ulteriormente amplificato dalla celebre trasposizione cinematografica di Danny Boyle. Nel film compare come attore nel ruolo di Mikey Forrester. In Italia, i suoi romanzi Trainspotting, Ecstasy, Acid House, Il lercio, Tolleranza Zero, Colla, Porno, I segreti erotici dei grandi chef, Una testa mozzata, Crime, Tutta colpa dell’acido, Serpenti a sonagli, Skagboys, La vita sessuale delle gemelle siamesi, Godetevi la corsa, L’artista del coltello, Morto che cammina e I lunghi coltelli, sono tutti pubblicati da Guanda. Dall'anno scorso, le indagini di Ray Lennox sono oggetto di una serie, Crime, creata dallo stesso Welsh con Dean Cavanagh. La prima stagione di sei episodi è andata in onda nel 2021 su BritBox. Attualmente i due autori hanno scritto la seconda stagione, sul set a fine anno e in onda presto sull’inglese ITVX. 

I LUNGHI COLTELLI2022-11-22T17:33:01+01:00

I MILANESI SI INNAMORANO IL SABATO

Questa storia si apre con una donna nuda, morta con la cintura di un accappatoio attorno al collo, ma che non è detto sia stata strangolata. Continua con un sospettato mezzo siciliano, mezzo tunisino e mezzo croato, misterioso per intero. Si inoltra in un’operazione di contrasto al narcotraffico, che potrebbe essere legata al delitto ma anche no. Insomma: è una storia in cui quasi niente è come sembra. Poche le certezze, per il puntiglioso ispettore Giovanni Armani e l’acido procuratore Giacomo Cacciaguerra, che indagano sull’omicidio a fianco – ma preferirebbero starne ben lontani – del disastroso ma inspiegabilmente fortunato agente Salvo Buonfine. E pensare che Armani, quando in seguito a una tragedia sul lavoro ha dovuto farsi trasferire da Milano, aveva pensato che la questura di Como, città d’origine della sua famiglia, sarebbe stata un porto tranquillo. Eppure, forse, tra i colpi di scena di un’investigazione complicata si nasconde anche un colpo di fulmine. Gino Vignali è legato indissolubilmente a Michele Mozzati, un sodalizio nato ai tempi dell’università che li ha resi celebri come Gino & Michele. Sono tra i fondatori dell’agenda Smemoranda, hanno partecipato alla nascita e alla crescita del cabaret Zelig e ideato l’omonima trasmissione televisiva. Per il teatro hanno iniziato con Gabriele Salvatores, co-firmando per l’Elfo, Comedians ed Eldorado (1985-1986). Dal 1986 alla fine degli anni Novanta hanno contribuito ai successi teatrali di Paolo Rossi, tra cui Chiamatemi Kowalski, C’è quel che c’è, Operaccia romantica. Dal 1995 al 1999 hanno collaborato inoltre con Aldo, Giovanni & Giacomo alla scrittura dei loro spettacoli teatrali, da I corti a Tel chi el telùn. La coppia ha pubblicato numerosi libri tra cui Anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano (1991), Saigon era Disneyland (in confronto) (1991), Il pianeta dei Bauscia: viaggio al centro della Lega (1993) e Neppure un rigo di cronaca (2000). Per il cinema hanno curato i dialoghi di Kamikazen – Ultima notte a Milano di Salvatores (1988) e di Volere volare di Maurizio Nichetti e Guido Manuli (1991). Hanno anche partecipato alla sceneggiatura di Così è la vita di Aldo Giovanni & Giacomo (1998). Vignali ha esordito nel 2018 come scrittore noir con La chiave di tutto: inverno (Solferino 2018), primo capitolo di una tetralogia ambientata a Rimini in una delle quattro stagioni dell’anno, nella quale la protagonista è Costanza Confalonieri Bonnet, vicequestore ricca di buona famiglia e con suite al Grand Hotel. Di seguito ha pubblicato Ci vuole orecchio: primavera (2019), La notte rosa: estate (2019) e Come la grandine: autunno (2020). Con I milanesi si innamorano il sabato, Vignali cambia atmosfere e personaggi ma mantiene intatti il tono scanzonato e il ritmo incalzante.

I MILANESI SI INNAMORANO IL SABATO2022-11-24T11:32:18+01:00

IL MISTERO DELLA TORRE DEL PARCO E ALTRE STORIE

Milano, anni Venti. Una mattina, uscendo di casa, il commissario Carlo De Vincenzi lascia alla portinaia della sua abitazione in via Massena una cartellina azzurra, annunciando che passerà a ritirarla un giornalista, un certo Augusto De Angelis. La sciura Matilde Maria Ballerini sbircia curiosa i documenti che vi sono contenuti e scopre che in mezzo a foto e cartoline si nascondono le storie di alcuni degli incontri più incredibili fatti dal “poeta del crimine” nella sua vita. Indagini su furti in casa e a Sant’Eustorgio, inchieste su morti annegati nel naviglio o uccisi in cima alla Torre Littoria o nel mezzo della Sala d’Armi del Castello Sforzesco. Incontri speciali con personaggi che hanno avuto a che fare con la polizia a Milano come Riccardo Bauer, Gio Ponti, Ho Chí Minh, Alfred Hitchcock, Antonio Gramsci. Luca Crovi, esperto di letteratura noir, collabora con diversi quotidiani e periodici, ed è autore della monografia Tutti i colori del giallo (2002) trasformata nell’omonima trasmissione radiofonica di Radio2. Ha al suo attivo quattro romanzi – L’ombra del campione (2018), L’ultima canzone del Naviglio (2020), Il Gigante e la Madonnina (2022),  Il mistero della torre del parco e altre storie (2022), tutti con il commissario Carlo De Vincenzi, già protagonista dei gialli di culto firmati tra gli anni Trenta e Quaranta dallo scrittore Augusto De Angelis, e portato sul piccolo schermo negli anni Settanta da Paolo Stoppa – e svariati libri di saggistica, tra cui Storia del giallo italiano. Storico giurato del Premio Scerbanenco e collaboratore della Sergio Bonelli Editore, cura per la casa milanese le serie a fumetti del Commissario Ricciardi, dei Bastardi di Pizzofalcone e di Deadwood Dick.

IL MISTERO DELLA TORRE DEL PARCO E ALTRE STORIE2022-11-23T19:41:49+01:00

LA CALDA ESTATE DEL COMMISSARIO CASABLANCA

Questura di Milano. Giuliano Casablanca, detto Ginko, è un giovane commissario di polizia appena trasferito dalla Omicidi all'Ufficio Passaporti. Con la sua squadra – Panettone, poliziotto sovrappeso, Zhong, sino-romano che ha preferito la pubblica amministrazione al bar del padre, e Minimo Sindacale, instancabile sfaticato – sembra destinato a un lavoro tranquillo e abitudinario, in una lotta quotidiana contro il moloch della burocrazia. Milano, però, è una città piena di sorprese e, dietro la facciata dell'ordine e dell'efficienza, nasconde un lato oscuro. Il commissario non ha perso il gusto delle indagini e, approfittando delle vacanze del questore, ricostruisce la storia di Issa un maliano fuggito dal Centro di accoglienza di via Sammartini, lungo i binari della Stazione Centrale, e poi morto sul tetto di un treno che aveva come destinazione la Svizzera. Quello che all'apparenza sembra un semplice incidente di un migrante diretto verso un sogno di riscatto e libertà, si rivela una storia di spaccio e di violenza. Paolo Maggioni, giornalista Rai, è un inviato di Rai News 24 e di Forrest programma di Radio 1 condotto da Luca Bottura. Ha lavorato come conduttore e autore di Caterpillar (Rai Radio 2) e, dal 2002 al 2011, per Radio Popolare, ad esempio nel programma jalla!jalla!. Ha realizzato un radio-documentario su Beppe Viola, poi trasformato in un prodotto per la televisione, Quelli che... Beppe Viola, scritto insieme a Paolo Aleotti. Nel corso della sua carriera ha ricevuto due premi giornalistici: Menzione Speciale del Premio Sodalitas 2010 (Onde Road – Tour del Rwanda, con Marco Pastonesi) e Menzione Speciale del Premio Mauro Rostagno 2012 (Mauro acchiappava notizie, regia di Marco Ligabue). Insegna al Master di Giornalismo dell'Università Cattolica di Milano.

LA CALDA ESTATE DEL COMMISSARIO CASABLANCA2022-11-23T19:41:34+01:00

LA CASA DELLE LUCI

Nella grande casa spenta in cima alla collina, vive sempre sola una bambina. Si chiama Eva, ha dieci anni, e con lei ci sono soltanto una governante e una ragazza finlandese au pair, Maja Salo. Dei genitori nessuna traccia. È proprio Maja a cercare disperatamente l’aiuto di Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, l’addormentatore di bambini. Da qualche tempo Eva non è più ­davvero sola. Con lei c’è un amichetto immaginario, senza nome e senza volto. E a causa di questa presenza, forse Eva è in pericolo. Ma la reputazione di Pietro Gerber è in rovina e, per certi versi, lo è lui stesso. Confuso e incerto sul proprio destino, Pietro accetta, pur con mille riserve, di confrontarsi con Eva. O meglio, con il suo amico immaginario. È in quel momento che si spalanca una porta invisibile davanti a lui. La voce del bambino perduto che parla attraverso Eva, quando lei è sotto ipno­si, non gli è sconosciuta. E, soprattutto, quella voce conosce Pietro. Conosce il suo passato, e sembra possedere una verità rimasta celata troppo a lungo su qualcosa che è avvenuto in una calda estate di quando lui era un bambino. Perché a undici anni Pietro Gerber è morto. E il misterioso fatto accaduto dopo la sua morte ancora lo tormenta. Donato Carrisi, dopo la laurea in Giurisprudenza con una tesi su Luigi Chiatti, conosciuto come «il mostro di Foligno», studia Criminologia e scienza del comportamento. Nel 1999 inizia a lavorare per cinema e televisione. Scrive la sceneggiatura di Nassiryia – Per non dimenticare (Canale 5) ed è autore di soggetto e sceneggiatura della miniserie thriller, Era mio fratello (Raiuno). Ha scritto e condotto su Raitre, il sabato in prima serata, la trasmissione Il sesto senso. È una firma del «Corriere della Sera». Nel 2009 scrive per Longanesi il suo primo romanzo, Il suggeritore, aggiudicandosi il Premio Bancarella. Di seguito nel 2011 pubblica Il tribunale delle anime, finalista al Premio Giorgio Scerbanenco. Nel 2012 consolida il suo status di autore affermato anche in campo internazionale con La donna dei fiori di carta. Nel 2013 con L’ipotesi del male si aggiudica il Premio Giorgio Scerbanenco. Nel 2017 debutta alla regia con La ragazza nella nebbia, aggiudicandosi il David di Donatello come miglior esordiente. Nello stesso anno esce L’uomo del labirinto che nel 2019 diventa il soggetto della sua seconda regia. Tra i due film, nel 2018, pubblica Il gioco del suggeritore. Quest'anno ha portato a termine il suo terzo film, Io sono l'abisso, tratto dal suo romanzo omonimo del 2020. Eva, la protagonista de La casa delle luci, la ritroviamo anche nel racconto per bambini, Eva e la sedia vuota, sempre edito da Longanesi con le illustrazioni di Paolo D'Altan.

LA CASA DELLE LUCI2022-11-22T17:33:05+01:00

LA RAGAZZA CHE NON C’ERA

Una ragazza viene ritrovata morta per un’overdose nell’ospedale psichiatrico abbandonato di Aguscello, nella bassa ferrarese. Non si riesce a capire chi sia. Ma nelle quarantott’ore che passano fra il ritrovamento del corpo e l’inizio degli esami autoptici, la ragazza sparisce. Qualcuno l’ha vista allontanarsi sulle sue gambe: un raro caso di morte apparente. E così l’ispettrice Nives Bonora, figlia dell’Emilia più genuina – passionale e pragmatica, dolente e vitale – si trova davanti al caso di una ragazza fantasma e a una storia marcia, perversa, in cui la malavita dell’Europa dell’Est va a braccetto con la migliore borghesia di Ferrara. Il coraggio di Nives, la sua irruenza e una dose di follia la porteranno a osare troppo ma infine a risolvere il caso a modo suo, contro ogni attesa e ai confini della legge. Nives dovrà anche affrontare i tanti «casini» della sua vita privata, dal rapporto col padre carabiniere in pensione a quello con la nonna che le ha fatto da madre, fino al commissario Brandi, suo capo ostile ma anche poco affidabile amante. Cinzia Bomoll di origini nomadi per parte di madre, cresce a Bologna, dove si laurea in Materie letterarie, per trasferirsi poi a Roma, a New York, nel deserto del Mojave in California e tornare a Bologna, dove oggi vive. Scrive fin da giovanissima ed esordisce con un racconto incluso nella raccolta Quello che ho da dirvi (a cura di Giulio Mozzi, Einaudi, 1998). Ha pubblicato i romanzi Lei che nelle foto non sorrideva (Fazi, 2006), 69 (Fazi, 2011), Cuori a spigoli (Ianieri, 2019). È anche sceneggiatrice (vincitrice del Premio Solinas 2020) e regista per il cinema e la televisione. Ha realizzato tre lungometraggi: Il segreto di Rahil (2007), Let’s Dance (2010) e La California (2022), presentato nella sezione Freestyle alla diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma. La ragazza che non c’era è il suo primo romanzo giallo.

LA RAGAZZA CHE NON C’ERA2022-11-24T12:42:31+01:00