di Alain Guiraudie
Francia, 2024, 103', colore
02 DICEMBRE 17:00 - Cineteca Milano Arlecchino

Jérémie torna nella sua città natale per il funerale del suo ex capo, il fornaio del villaggio. E decide di passare qualche giorno con Martine, la vedova dell’uomo. Ma una scomparsa misteriosa, un vicino minaccioso e un prete con strane intenzioni,  scombinano la sua breve permanenza in paese.

sceneggiatura
Alain Guiraudie
fotografia
Claire Mathon
montaggio
Jean-Christophe Hym

musica
Marc Verdaguer
suono
Vasco Pedroso
Jordi Ribas
Jeanne Delplancq
Branko Nesko
scenografia
Emmanuelle Duplay
costumi
Khadija Zeggaï

interpreti
Félix Kysyl (Jérémie)
Catherine Frot (Martine)
Jean-Baptiste Durand (Vincent)
Jacques Develay (Abate)
David Ayala (Walter)
Serge Richard (Jean-Pierre)
Tatiana Spivakova (Annie)
Elio Lunetta (Kilian)
Sébastien Faglain (Poliziotto)
Salomé Lopes
(Giovane collega del poliziotto)

produttore
Charles Gillibert
produttori associati
Romain Blondeau
Mélanie Biessy
produzioni
Cg Cinéma
Scala Films
Arte France Cinéma
Andergraun Films
Rosa Filmes
con la partecipazione di
Arte France
Ocs
Les Films du Losange

vendite internazionali
Les Films du Losange

«Qui, ancor più che in altri miei film, ho lavorato molto per alimentare il mistero. Ho fatto in modo che gli spettatori si ponessero domande e fossero partecipi della storia. È il modo migliore per evitare la noia e per infondere il desiderio. Che, per me, è il grande mistero della vita. Si capisce subito che l’eroe rimane qui perché vuole qualcuno. Anche se tutto appare mutevole. È lui stesso un oggetto del desiderio. Sono molto interessato, pure, dalla confusione generata dallo sconosciuto e dalle sue intenzioni affatto chiare. Mi piace il fatto che non sappiamo chi sia il cattivo e da quale parte stare. […] So bene che lavoro quasi sempre sulle stesse domande, sugli stessi temi, e gioco con questo, cioè con quello che ci si aspetta da me. Ma voglio anche sorprendere, stupirmi, rinnovarmi. Forse era il momento che il desiderio non finisse nel sesso. Non so se qualcuno l’ha già detto, comunque mi sembra che molti riprendano i litigi per evitare di filmare il sesso. In un certo senso, io vado nella direzione opposta. Ad ogni modo, qui il desiderio non è chiaro, e non sto cercando soluzioni. Esiste anche un protagonista che immagina cose, e così devono fare gli spettatori, proprio come ho fatto io (e continuo a fare)». (Alain Guiraudie)

Alain Guiraudie (Francia, 1964) studia all’Università di Montpellier. Nel 1990 dirige il suo primo cortometraggio, Les héros sont immortels. Con il mediometraggio Ce vieux rêve qui bouge si aggiudica nel 2001, il premio Jean Vigo ed è premiato alla Quinzane des réalisateurs. Il 2003 è l’anno dell’esordio nel lungometraggio: Pas de repos pour les braves. L’opera prima è selezionata in numerosi festival da Cannes a Karlovy Vary e altri ancora. Nel 2013 con L’inconnu du lac (Lo sconosciuto del lago) vince il premio per la regia nella sezione Un Certain Regard di Cannes. Sempre a Cannes, è in concorso nel 2016 con Rester vertical. Mentre, cinque anni dopo, presenta alla Berlinale (Panorama), Viens Je t’emmene.


2024 Miséricorde
2021 Viens je t’emmène (Nobody’s Hero)
2016 Rester vertical (Staying Vertical)
2013 L’inconnu du lac (Stranger by the Lake)
2009 Le Roi de l’évasion (The King of Escape)
2005 Voici venu le temps (Time Has Come)


2003 Pas de repos pour les braves
(No Rest for the Brave)
2001 Ce vieux rêve qui bouge
(That Old Dream that Moves, mm)
2000 Du soleil pour les gueux
(Sunshine for the Scoundrels, mm)


1997 La Force des choses (cm)
1994 Tout droit jusqu’au matin
(Straight Ahead Until Morning, cm)
1990 Les héros sont immortels
(Heroes Never Die, cm)