presentano Bruno Arpaia e Giuseppe Genna
L’ingegner Florian Kaufmann ha un sogno: creare un’impresa etica in Brasile. Svizzero, crede che la sua logica lineare possa aiutarlo in questo progetto, ma presto si trova a scontrarsi con le ostilità di chi lo vede sempre come un «gringo», uno straniero, con poliziotti incapaci e con una rete di criminali pronta ad assoldarlo, o peggio. Pagina dopo pagina, assiste al crollo della sua iniziale fiducia nei confronti della giustizia e alla scoperta di una realtà d’ombra. Specialmente quando si trova catapultato da un caso di omicidio, in cui è stato incastrato, a un dilemma etico, che contrappone la morale e i suoi sogni. Ispirato dalle vere esperienze di vita di Carlo Calabrò, Meccanica di un addio unisce un tono ironico a un ritmo serrato e costruisce un crescendo di tensione. Temi sociali di importanza globale sono portati alla luce in queste pagine: gli incendi in Amazzonia; le sperequazioni sociali; l’assenza e la negligenza dello Stato. Senza però mai abbandonare la speranza per un futuro migliore.
Carlo Calabrò nasce a Palermo e dopo gli studi classici si laurea in Bioingegneria tra Milano e Parigi. La carriera come consulente, banker e imprenditore lo porta a vivere in giro per il mondo e a stabilirsi per undici anni in Brasile. Grazie a questa esperienza, nel 2011 pubblica, insieme a suo padre Antonio, il saggio Bandeirantes. Il Brasile alla conquista dell’economia mondiale (Laterza). Si trasferisce poi a New York, diventa sceneggiatore, e vince un premio nel contesto del Vortex Sci-Fi, Fantasy and Horror Film Festival. Nel 2024, pubblica il suo primo romanzo Meccanica di un addio (Marsilio) finalista al Premio Giorgio Scerbanenco in questa edizione del Festival. Come anticipa sul suo sito web (www.carlocalabro.com), altri due progetti letterari sono in preparazione. Lo scorso anno è stato produttore, co-sceneggiatore e attore protagonista di Mort Diplomatique, regia di João Papa, cortometraggio premiato al Festival di Rhode Island del 2023.