Giordano Fonte è uno scrittore napoletano che si aggira in una Napoli che inghiotte e terrorizza ma allo stesso tempo affascina, una città che non riconosce più dopo esservi tornato dopo molti anni. Ma non è solo. Con lui c’è Caracas, un uomo che milita nell’estrema destra e che sta per convertirsi all’Islam, alla ricerca di una verità sull’esistenza che non sa trovare. Giordano canta l’amore impossibile tra Caracas e Yasmina attraversando una città dove tutti sperano di non perdersi, di salvarsi. Tutti, anche Caracas e Giordano, sognano di poter aprire gli occhi dopo un incubo e scorgere, dopo il buio della notte, una giornata piena di luce.
sceneggiatura
Marco D’Amore
Francesco Ghiaccio
tratto da Napoli Ferrovia
di Ermanno Rea
fotografia
Stefano Meloni
montaggio
Mirko Platania
musica
Rodrigo D’Erasmo
suono
Claudio Bagni
scenografia
Fabrizio D’Arpino
costumi
Laurianne Scimemi Del Francia
interpreti
Toni Servillo
(Giordano Fonte)
Marco D’Amore (Caracas)
Lina Camélia Lumbroso (Yasmina)
Brian Parisi (Ragazzino)
Andrea Nicolini (Saverio)
Marco Foschi
(Capo fascista)
produttori
Luciano Stella
Roberto Sessa
Maria Carolina Terzi
Carlo Stella
produzioni
Picomedia
Mad Entertainment
Vision Distribution
produttori esecutivi
Gennaro Fasolino
Andrea Leone
in collaborazione con
Prime Video
Sky
con il contributo di
Regione Campania
Film Commission Regione Campania
distribuzione
Vision Distribution
«Caracas è un figlio del nostro tempo, solo e perduto, alla ricerca di una verità sull’esistenza che non sa trovare. Caracas è il Cristo della ferrovia, ultimo tra gli ultimi. Caracas odia il mare e bestemmia Napoli tra i denti. Al suo fianco ha trovato un grande vecchio, un romanziere che si aggira nei budelli di una città che non c’è più, che non riconosce più, ma che è stata casa sua. Giordano vuole smettere di scrivere perché sa che essere tornato è stato un errore. La Napoli di Caracas è una città abbandonata e sfatta, bellissima. Abusata e sfrontata. Dannata. Napoli non è Napoli, è un barrio sudamericano, una favela brasiliana, una baraccopoli indiana. Eppure tra i vicoli di questa babele, nell’umido delle sue strade, tutti sentono di poter realizzare i sogni ballare avvinghiati di passione. Tutti sperano di non perdersi, di salvarsi. Tutti, anche Caracas e Giordano, sognano di poter aprire gli occhi dopo un incubo e scorgere, dopo il buio della notte, una giornata piena di luce». (Marco D’Amore)
Marco D’Amore si diploma alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2004. Seguono varie esperienze teatrali, tra cui quella con la compagnia di Elena Bucci e Marco Sgrosso e La trilogia della villeggiatura con Toni Servillo. Nel 2005, con Francesco Ghiaccio, fonda la compagnia di produzione teatrale e cinematografica La Piccola Società con la quale nel corso degli anni realizza quattro spettacoli teatrali da lui stesso diretti e interpretati (Solita Formula, Il figlio di Amleto, L’albero e L’acquario) e due cortometraggi da lui interpretati, sceneggiati a quattro mani e diretti da Francesco Ghiaccio. Nel 2010 è co-protagonista al fianco di Toni Servillo in Una vita tranquilla di Claudio Cupellini. Nel 2014 arriva la notorietà con il ruolo di Ciro di Marzio nella serie televisiva Gomorra. Nello stesso anno produce il film Un posto sicuro ed è nel cast di Perez e di Alaska. Nel 2016 cura la regia e interpreta a teatro American Buffalo di David Mamet. Nel 2017 è protagonista in Brutti e Cattivi di Cosimo Gomez e in Drive Me Home di Simone Catania. Nel 2018 scrive insieme a Francesco Ghiaccio l’opera seconda di quest’ultimo, la commedia Dolcissime. Nel 2019 debutta come regista dirigendo il quinto e sesto episodio della quarta Stagione di Gomorra ed esordisce con il lungometraggio L’immortale in cui torna a vestire i panni di Ciro Di Marzio. Tre anni dopo presenta al Festival di Torino il documentario Napoli Magica. Caracas è il suo terzo lungometraggio.
2024 Caracas
2022 Napoli Magica (doc)
2019 L’immortale