Dopo alcuni anni in prigione per mafia, Catello, politico di lungo corso, ha perso tutto. Quando i Servizi Segreti italiani gli chiedono aiuto per catturare il suo figlioccio Matteo, ultimo grande latitante di mafia in circolazione, Catello coglie l’occasione per rimettersi in gioco. Uomo furbo dalle cento maschere, instancabile illusionista che trasforma verità in menzogna e menzogna in verità, Catello dà vita a un unico quanto improbabile scambio epistolare con il latitante, del cui vuoto emotivo cerca d’approfittare. Un azzardo che con uno dei criminali più ricercati al mondo comporta un certo rischio.
sceneggiatura
Fabio Grassadonia
Antonio Piazza
fotografia
Luca Bigazzi
montaggio
Paola Freddi
musica
Colapesce
suono
Stefano Campus
scenografia
Gaspare De Pascali
costumi
Andrea Cavalletto
interpreti
Toni Servillo
(Catello Palumbo)
Elio Germano (Matteo)
Daniela Marra
(Rita Mancuso)
Barbora Bobulova
(Lucia Russo)
Giuseppe Tantillo
(Pino Tumino)
Fausto Russo Alesi
(Emilio Schiavon)
Antonia Truppo (Stefania)
con la partecipazione di
Tommaso Ragno
(Papacena)
produttori
Nicola Giuliano
Francesca Cima
Carlotta Calori
Viola Prestieri
co-produttore
Alexis Dantec
produttore associato
Stefano D’Avella
produzione
Indigo Film
con Rai Cinema
co-produzione
Les Films Du Losange
con il sostegno di
Canal +
con la partecipazione di
Ciné+OCS
con il contributo del
MiC – Direzione generale Cinema e Audiovisivo
con il sostegno della
Regione Lazio
vendite internazionali
Les Films du Losange
distribuzione
01 Distribution
«Matteo è il principe riluttante di un mondo vuoto e ridicolo. Lo specchio nel quale un popolo si riflette. Quello specchio rimanda però solo il gran vuoto dentro il quale un popolo sguazza credendo che sia un gran mare baciato dal sole e dagli dei. Commedia nera, tragica e ridicola, che si sviluppa a partire dal diverso tono del racconto dei due protagonisti: quello dell’esuberante Catello, saltimbanco, parolaio, maschera comica, grottesca, sublime, tenera nella sua solare amoralità; quello più claustrofobico che esplora l’infantile e patologico narcisismo di Matteo. C’è una corrispondenza in termini strutturali, tematici, sensoriali, cromatici fra l’evoluzione della messinscena di Catello e l’evoluzione della messinscena di Matteo. Un travaso fra i loro due mondi dettato dallo scambio epistolare. Un progressivo ricongiungimento dei due diversi toni di messinscena che ritma in una progressiva accelerazione l’intreccio della storia, lega il destino dei due protagonisti e suggella il finale nel quale Catello finisce inesorabilmente intrappolato nella stessa dimensione mortifera di Matteo». (Fabio Grassadonia e Antonio Piazza)
Fabio Grassadonia e Antonio Piazza esordiscono nel 2013 con il film Salvo, che conquista la Semaine de la Critique del Festival di Cannes vincendo il Gran Prix e il Prix Révélation. Distribuito in venti Paesi, il film si aggiudica anche il Nastro d’Argento per la Miglior Fotografia e il Globo d’Oro per la Migliore attrice. Nel 2017, tornano a Cannes con Sicilian Ghost Story, evento d’apertura alla Semaine de la Critique. Già premiato con il Sundance Institute Global Filmmaking Award per la sceneggiatura, questo secondo lungometraggio vince il David di Donatello per la Miglior Sceneggiatura non originale oltre ai Nastri d’Argento per la Miglior Fotografia e la Miglior Scenografia. Iddu è stato selezionato nel Concorso della Mostra del Cinema di Venezia.
2024 Iddu
2017 Sicilian Ghost Story
2013 Salvo