Cinzia Bomoll presenta il suo nuovo romanzo Non dire gatto. Un articolo di Cristina Diaferia
«A tutti gli animali randagi, abbandonati, feriti, uccisi e a chi si sente come loro», così si apre il nuovo romanzo, Non dire gatto, di Cinzia Bomoll presentato in Rizzoli con la partecipazione di Nina Zilli che ha prestato la voce per alcune letture tratte dal testo.
Questo giallo presenta uno stretto legame con il mondo rurale e animalesco, a partire dall’ambientazione: la provincia emiliana, protagonista anche del film diretto da Bomoll, La California, e che ha visto l’esordio come attrice di Nina Zilli.
La deformazione professionale da regista, come confessa l’autrice, la porta a immaginare e vedere le scene descritte nel romanzo: la scelta della bassa ferrarese deriva proprio dall’esigenza di calare la storia all’interno di un paesaggio nebbioso e misterioso. La nebbia, a detta della stessa autrice, «contribuisce all’atmosfera noir» oltre che ad avvolgere e proteggere i suoi personaggi.
A guidare le indagini è l’ispettrice Nives Bonora, un personaggio complicato e dal passato travagliato con il quale la penna di Bomoll si confronta nel tentativo di compiere un’introspezione psicologica della sua protagonista. «È bello scrivere serie perché ci si affeziona a questi personaggi e si può raccontare man mano la loro vita», commenta Bomoll in merito al rapporto instaurato con Nives Bonora.
All’interno di questa narrazione noir si inserisce anche la cantante Nina Zilli, autrice del romanzo Ultimo di sette (2022, Rizzoli). A proposito del suo «thriller d’amore» non nasconde un’impostazione tipica del genere crime fondata sulla molteplicità dei punti di vista, come «un puzzle che piano piano si compone».
Cinzia Bomoll e Nina Zilli, quindi, sono legate non solo dall’esperienza cinematografica ma anche da quella letteraria. E a tal proposito, hanno lasciato aperta la possibilità di un nuovo progetto a quattro mani.