La spia francese che debuttò al Noir in Festival nel 2006 arriva in sala grazie alla distribuzione di I Wonder.
Alle dieci della sera di qualche anno fa, sotto un cielo stellato come a dicembre capita spesso in montagna, ma ben protetti al caldo di una sala cinematografica piena all’inverosimile (la Sala Argento al Palanoir di Courmayeur) faceva il suo debutto internazionale Agente 117 al servizio della Repubblica di Michel Hazanavicius. Il regista spiava le reazioni del pubblico dall’ultima fila e non era ancora il trionfatore all’Oscar di The Artist. Dopo un quarto d’ora, però, il successo risultava totale: risate, applausi a scena aperta, compimenti a voce alta. Per tutti gli esperti di spy story il ritorno di Hubert Bonisseur de la Bath (l’agente segreto francese, un po’ fanfarone e un po’ più bravo perfino di James Bond, era un autentico regalo. C’è gente (io per primo) che conserva ancora i libri di OSS 117 con la copertina nera di Segretissimo e le chiose di Laura Grimaldi (e Marco Tropea).
Adesso la spia francese, con il volto, l’eleganza e l’autoironia ineffabile di un formidabile Jean Dujardin, arriva anche in Italia grazie al coraggio della distribuzione indipendente I Wonder che farà uscire l’intera trilogia della spia con la sigla 117. Non perdeteveli perché (specie il primo e l’ultimo che debutterà a Cannes in chiusura di festival) sono autentici gioielli della commedia gialla. Ci troverete un’arguzia degna di Asterix, un affresco storico che piacerebbe ad Alessandro Barbero, un fuoco di fila di battute che stanno allo spionaggio come “Prima pagina” stava al giornalismo.
Giorgio Gosetti