Film2021-12-02T13:36:13+01:00

I FILM IN CONCORSO

FUORI CONCORSO ED EVENTI SPECIALI

OMAGGIO A LUCIO FULCI

Più diabolici che mai. Siamo tornati!

La nuova edizione del Noir in Festival si svolge finalmente in presenza, dopo l’edizione 2020 online. Sette film in concorso, la chiusura con i Manetti bros. e il loro Diabolik, il Premio Caligari, le Conversazioni con le presentazioni delle novità editoriali, il Raymond Chandler Award, eventi e dialoghi, tutto nel segno del genere.

Premio Caligari 2021: le recensioni degli studenti IULM

Giorgio Gosetti e Gianni Canova hanno selezionato sei recensioni tra quelle inviate dagli studenti IULM che hanno fatto parte della giuria del Premio Caligari 2021

QUESTO GIORNO CHE INCOMBE

Antonella Lattanzi
HarperCollins

Qui saremo al sicuro. Francesca lo pensa mentre sta per varcare il cancello rosso fuoco della sua nuova casa. Accanto a lei c’è Massimo, suo marito, e le loro figlie, ancora piccole. Si sono appena trasferiti da Milano a Giardino di Roma, un quartiere a metà strada tra la metropoli e il mare. Hanno comprato casa in un condominio moderno e accogliente, con un portiere impeccabile e sempre disponibile, vicini gentili che li accolgono con visite e doni, un appartamento pieno di luce che brilla in tutte le stanze. Il posto perfetto per iniziare una nuova vita. Eppure qualcosa non va. Dei dettagli cominciano a turbare la gioia dell’arrivo. Piccoli incidenti, ombre, che hanno qualcosa di sinistro. Ma sono reali o Francesca li sta solo immaginando?

Antonella Lattanzi (Bari, 1979) esordisce nel 2004 con dei racconti mentre il suo primo romanzo è Devozione del 2010, al quale hanno fatto seguito Prima che tu mi tradisca (finalista al Premio Stresa 2013) e Una storia nera nel 2017, vincitore del Premio Cortina d’Ampezzo. È attiva anche nella televisione (ha collaborato al programma Le invasioni barbariche), nella carta stampata (scrive per «Tuttolibri» de «La Stampa» e con «Il Venerdì» de «La Repubblica»), e nel cinema per cui ha firmato le sceneggiature di Fiore, regia di Claudio Giovannesi (2016), 2night, regia di Ivan Silvestrini (2016) e Il campione, regia di Leonardo D’Agostini (2019).

ROULETTE RUSSA. LA VITA E I TEMPI DI GRAHAM GREENE

Richard Greene
Sellerio

Graham Greene è stato uno dei più importanti, influenti e prolifici autori del Novecento. Amato da Sciascia, Dürrenmatt, le Carré, McEwan, per l’affinità di temi in cui il mistero ammanta l’indagine sulla giustizia, per la coltivazione del dubbio elevata a morale dei suoi romanzi pieni di colpevoli, per il fluire della prosa ricca e avvincente. Accanto alle storie memorabili che ha creato, accanto al suo essere scrittore, è incredibile e affascinante la storia stessa della sua esistenza. Rappresentarla, come fa questa biografia, significa mettere in scena un dramma in cui sono molti i personaggi chiamati alla ribalta: Greene, il bambino maltrattato dai compagni di classe, lo studente insicuro, con un padre preside e una madre bellissima; Greene, l’universitario dissoluto, oppresso dalla noia, e afflitto da disturbo bipolare; Greene, il giornalista viaggiatore, che rischia la vita più volte, in Vietnam, in Africa; Greene, il militante dei diritti umani, amico di Fidel Castro e dei combattenti per la libertà del Sudamerica; Greene, l’amante di mille tradimenti, il marito che non poteva divorziare, e compagno per decenni di un’altra donna; Greene, lo «scrittore cattolico» come era definito, ripetutamente tentato dal suicidio, sempre diviso dal dubbio e dal tormento della fede, affezionato ai preti dei suoi libri, individui spesso moralmente decaduti; Greene, l’inglese nel pieno della Guerra fredda mai troppo deciso su da che parte stare; Greene, l’editore, lo sceneggiatore e critico cinematografico, il frequentatore del jet set; Greene, l’agente dei servizi segreti britannici, amico per sempre di Kim Philby, il doppiogiochista a favore dell’URSS. Molti Greene, forse troppi. E infatti la contraddizione, la multi-identità, l’avventura sono la sua cifra. Tutti questi lati contrastanti vivono in simbiosi con la creatività del narratore. Quello che gli succede incide su quello che scrive, quello che scrive incide su quello che gli succede. Questa sofisticata e avvincente biografia è la più aggiornata grazie alle migliaia di lettere e documenti recentemente scoperti.

Richard Greene è un poeta e biografo canadese che con Boxing the Compass si è aggiudicato nel 2010 il Governor General’s Award per la poesia in lingua inglese. Si è laureato in letteratura inglese presso la Memorial University nel 1983 e ha conseguito un dottorato di ricerca all’Università di Oxford nel 1991. È tornato in Canada per insegnare alla Memorial University e in seguito ha ottenuto una cattedra all’Università di Toronto nel 1995, all’interno del dipartimento di inglese e teatro. Inizialmente, Greene si è distinto come insegnante e critico, con il libro Mary Leapor: A Study in Eighteenth-Century Women’s Poetry, pubblicato nel 1993. Oltre alla poesia del diciottesimo secolo, si è occupato della poetessa Dame Edith Sitwell e di Graham Greene. Ed è proprio grazie a quest’ultimo (con cui non ha nessun legame di parentela), che Greene ha ricevuto le attenzioni di un pubblico più vasto. Il successo è perciò arrivato nel 2007 con Graham Greene: A Life in Letters, una biografia costruita con le parole dello stesso romanziere. In Canada, però, Greene è principalmente conosciuto come poeta. La sua prima raccolta,

IULM NOIR – PREMIO CALIGARI

OMAGGIO AD ANTONIO CAPUANO

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