Richard Greene
Sellerio
Graham Greene è stato uno dei più importanti, influenti e prolifici autori del Novecento. Amato da Sciascia, Dürrenmatt, le Carré, McEwan, per l’affinità di temi in cui il mistero ammanta l’indagine sulla giustizia, per la coltivazione del dubbio elevata a morale dei suoi romanzi pieni di colpevoli, per il fluire della prosa ricca e avvincente. Accanto alle storie memorabili che ha creato, accanto al suo essere scrittore, è incredibile e affascinante la storia stessa della sua esistenza. Rappresentarla, come fa questa biografia, significa mettere in scena un dramma in cui sono molti i personaggi chiamati alla ribalta: Greene, il bambino maltrattato dai compagni di classe, lo studente insicuro, con un padre preside e una madre bellissima; Greene, l’universitario dissoluto, oppresso dalla noia, e afflitto da disturbo bipolare; Greene, il giornalista viaggiatore, che rischia la vita più volte, in Vietnam, in Africa; Greene, il militante dei diritti umani, amico di Fidel Castro e dei combattenti per la libertà del Sudamerica; Greene, l’amante di mille tradimenti, il marito che non poteva divorziare, e compagno per decenni di un’altra donna; Greene, lo «scrittore cattolico» come era definito, ripetutamente tentato dal suicidio, sempre diviso dal dubbio e dal tormento della fede, affezionato ai preti dei suoi libri, individui spesso moralmente decaduti; Greene, l’inglese nel pieno della Guerra fredda mai troppo deciso su da che parte stare; Greene, l’editore, lo sceneggiatore e critico cinematografico, il frequentatore del jet set; Greene, l’agente dei servizi segreti britannici, amico per sempre di Kim Philby, il doppiogiochista a favore dell’URSS. Molti Greene, forse troppi. E infatti la contraddizione, la multi-identità, l’avventura sono la sua cifra. Tutti questi lati contrastanti vivono in simbiosi con la creatività del narratore. Quello che gli succede incide su quello che scrive, quello che scrive incide su quello che gli succede. Questa sofisticata e avvincente biografia è la più aggiornata grazie alle migliaia di lettere e documenti recentemente scoperti.
Richard Greene è un poeta e biografo canadese che con Boxing the Compass si è aggiudicato nel 2010 il Governor General’s Award per la poesia in lingua inglese. Si è laureato in letteratura inglese presso la Memorial University nel 1983 e ha conseguito un dottorato di ricerca all’Università di Oxford nel 1991. È tornato in Canada per insegnare alla Memorial University e in seguito ha ottenuto una cattedra all’Università di Toronto nel 1995, all’interno del dipartimento di inglese e teatro. Inizialmente, Greene si è distinto come insegnante e critico, con il libro Mary Leapor: A Study in Eighteenth-Century Women’s Poetry, pubblicato nel 1993. Oltre alla poesia del diciottesimo secolo, si è occupato della poetessa Dame Edith Sitwell e di Graham Greene. Ed è proprio grazie a quest’ultimo (con cui non ha nessun legame di parentela), che Greene ha ricevuto le attenzioni di un pubblico più vasto. Il successo è perciò arrivato nel 2007 con Graham Greene: A Life in Letters, una biografia costruita con le parole dello stesso romanziere. In Canada, però, Greene è principalmente conosciuto come poeta. La sua prima raccolta, Republic of Solitude: Poems 1984-1994 è stata pubblicata nel 1994. Mentre la seconda, Crossing the Straits, è uscita nel 2004. La terza raccolta, Boxing the Compass, descrive i viaggi che Greene fece in Greyhound e Amtrak mentre visitava gli archivi dove erano conservate le lettere di Graham Greene. Sposato con la pianista Marianne Marusic e padre di quattro figli, risiede a Cobourg, Ontario. Attualmente insegna scrittura creativa e letteratura inglese all’Università di Toronto. Sellerio ha portato in Italia, Russian Roulette. The Life and Times of Graham Greene. E proprio questo novembre, la casa editrice di Palermo ripubblica Il terzo uomo, il libro che Graham Greene diede alle stampe nel 1950, un anno dopo aver realizzato la sceneggiatura originale del celebre film diretto da Carol Reed con Joseph Cotten, Alida Valli e Orson Welles.