Conversazione con il profeta del cinema indipendente.
Il critico Roberto Silvestri dialoga con Brian Yuzna, il vincitore del Premio Luca Svizzeretto come maverick dell’anno 2020.
Nato a Manila nel 1949, cittadino americano, cresciuto tra Nicaragua, Porto Rico e Panama, Brian Yuzna si stabilisce ad Atlanta (Georgia) nel 1960 e poi in North Carolina facendo mille mestieri, dal falegname al cameriere. Debutterà nella produzione cinematografica solo nel decennio successivo a fianco del suo grande amico, Stuart Gordon, con un sorprendente successo indipendente come Re-Animator (1985), cui seguiranno altri titoli horror come From Beyond e Dolls. Debutta come regista nel 1989 con un supernatural thriller che ha fatto epoca, Society, a oggi forse il suo capolavoro per la carica di critica sociale che cela dietro la facciata del racconto di genere. Benché Hollywood gli apra le porte grazie alla sua sceneggiatura di Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi (1989), sceglierà una maggiore libertà creativa specializzandosi nei sequel, spesso fuori dal circuito commerciale ufficiale, da The Bride of Re-Animator a Silent Night, Deadly Night 4. Nel 1996 dirige The Dentist, distribuito in tutto il mondo a cui darà anche un seguito nel 1998. Animo irrequieto e insofferente alle censure del mercato, sbarcherà in Spagna all’inizio degli anni Duemila, fondando una compagnia di produzione low budget che attira talenti giovani per la Filmax di Barcellona. In questo periodo contribuisce in modo determinante – come aveva fatto Roger Cormam negli Stati Uniti – alla fioritura del cinema di genere in Spagna. Nel 2010 andrà a cercare fortuna in Indonesia dove dirige Amphibious 3-D specializzandosi nella produzione home video che conosce ampio consenso sul mercato asiatico. I riconoscimenti internazionali rilanciano la sua immagine ma le restrizioni del mercato indipendente rendono sempre più difficile il suo lavoro. Come produttore sta attualmente completando la lavorazione di I Walked with Zombies e Bloody Bridget.