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Concorso |
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FAREWELL |
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regia |
Francia 2009, 113’, 35mm, colore |
Christian Carion |
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sceneggiatura Eric Raynaud, dal romanzo Bonjour Farewell di Sergey Kostine fotografia Walther Vanden Ende montaggio Andréa Sedlackova musica Clint Mansell suono Pierre Mertens, Thomas Desjonquères, Florent Lavallée scenografia Jean-Michel Simonet costumi Corinne Jorry interpreti Emir Kusturica (Grigoriev), Guillaume Canet (Pierre), Alexandra Maria Lara (Jessica), Ingeborga Dapkunaite (Natasha), Oleksii Gorbunov (Choukov), Dina Korzun (Alina), Philippe Magnan (Mitterrand), Niels Arestrup (Vallier), Fred Ward (Reagan), David Soul (Hutton), Willem Dafoe (Feeney), Evgenie Kharlanov (Igor), Valentin Varetsky (Anatoly)
produttore Christophe Rossignon, Bertrand Faivre, Philip Boëffard produzione Nord-Ouest Films, Le Bureau, Pathé, France 2 Cinéma, Blackfeet Pictures, Une Hirondelle vendite internazionali Pathé Distribution 2, rue Lamennais, 75008 Paris, France Tel. +33 1 71723250 www.pathedistribution.com
www.laffairefarewell-lefilm.com
Mosca, 1981. Il colonnello Grigoriev (nome reale: Vladimir Vetrov) del KGB, disgustato dalla decadenza irreversibile dell’Unione Sovietica, decide di fare qualcosa di importante per cambiare il mondo. Al contrario di chi fugge e chiede asilo negli Stati Uniti o in Europa, il colonnello resta all’interno del sistema passando agli occidentali informazioni capitali per lo spionaggio sovietico. Il suo referente è Pierre, un ingegnere francese che si trova invischiato in un gioco più grande di lui ma che alla fine accetta di fare da tramite con i servizi francesi. All’operazione viene dato il nome in codice “Farewell”, “Addio”: sarà uno dei momenti cruciali che porteranno alla fine della Guerra Fredda e all’avvento della Perestrojka – nel film solo preannunciata. Nella storia sono coinvolti anche François Mitterrand e Ronald Reagan, quest’ultimo riluttante a cooperare con un socialista francese e dei ministri comunisti.
«La sceneggiatura originale raccontava sostanzialmente i fatti riferendosi a Mosca e ai servizi segreti. Perciò ho suggerito a Christophe – il produttore [ndr] – di lavorare ancora in due direzioni: rispettare la lingua dei protagonisti interpretati da un cast internazionale, e centrare il progetto intorno alla dimensione politica, per arricchire i ruoli degli statisti facendoli diventare dei personaggi reali». (Christian Carion)
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10/12/2009 ore 22:00 Palanoir #1 |
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