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autore |
Cesare Fiumi |
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Nel triennio 41-43, in piena Seconda guerra mondiale, Giorgio Scerbanenco collaborò fittamente al «Corriere», pubblicando 38 racconti e due romanzi. Un racconto, Lingua morta, rimase inedito nell’Archivio del giornale. Questo aspetto della sua sterminata produzione letteraria è rimasto finora nell’ombra: la Fondazione Corriere della Sera ricompone dunque un ulteriore tassello nella bibliografia dell’autore, mostrando la versatilità della sua vena narrativa e la duttilità del mezzo giornalistico come espressione della sua timbrica più sottilmente pessimistica e noir. Vengono così alla luce, al contempo, lo scrittore di guerra, l’acuto indagatore della psicologia femminile, il sensibile interprete dei paesaggi milanesi, racchiusi e intrecciati nella breve misura dell’elzeviro o nella formula, tanto cara ai lettori, del romanzo a puntate. Completa l’opera un breve scambio epistolare fra lo scrittore e la direzione del quotidiano: ricostruiamo così il retroscena della collaborazione di Scerbanenco, in una forma viva, immediata e dialettica, che molto ci sa dire sulla personalità degli interlocutori e sulle modalità in cui si costruì il rapporto con il «Corriere». |
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11/12/2012 ore 16:45 Jardin de l'Ange |
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