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autore |
Matti Rönkä |
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Iperborea |
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«Un puzzle etnico dalle mille anime», così è stato definito Viktor Kärppä, ex cittadino sovietico oggi naturalizzato finlandese, bilingue che si occupa di commerci, a volte investigatore, altre bandito o confidente. «Un detective che vive una condizione di marginalità propria anche di altri colleghi o altri autori: l’Ispettore Guido Brunetti, per esempio, protagonista dei racconti di Donna Leon, la scrittrice americana che vive a Venezia, o l’Easy Rawlings di Walter Mosely o, ancora, i poliziotti Navajo, Joe Leaphorn e Jim Chee, ideati da Tony Hillerman». Viktor Kärppä è sempre immerso in traffici con la mafia di Leningrado e i balordi di Tallin, armato di una morale tanto ferrea quanto essenziale: non rubare, non immischiarsi in storie di droga e, a dispetto della faccia da assassino, non uccidere. La polizia, a conoscenza dei suoi traffici, ne approfitta usandolo come talpa. L’uomo con la faccia da assassino è il primo dei racconti con Viktor Kärppä protagonista: «per quanto abbia iniziato da poco a leggere i suoi libri, penso che Raymond Chandler mi abbia influenzato. Quando ho scritto questo mio primo libro, ho inserito l’ufficio di un detective, che era ripreso da quello di Philip Marlowe, ma il tratto che mi interessa di più nel suo stile è come narra di situazioni irrilevanti per lo sviluppo della storia, ma ciò non di meno, estremamente godibili da leggere». Siamo comunque molto lontani dagli Stati Uniti, siamo sulle sponde del Lago Ladoga, il più grande lago europeo, situato tra la Carelia e l’Oblast’ di Leningrado, nel Nord Ovest della Russia Europea, ai confini con la Finlandia, tra le foreste e le spiagge di una terra contrastata. È lì che un marito, Aarne Larsson, desidera ritrovare Sirje, la moglie scomparsa, una donna estone, di trent’anni più giovane, sorella di Jaak Lillepuu, uno dei criminali più spietati del Baltico. È qui che è necessario per Viktor Kärppä navigare tra il lecito e l’illecito, tra il ricatto e la minaccia, tra i poliziotti e i funzionari corrotti. Viktor «deve stare attento, molto attento», in questa storia che parla del rapporto tra genitori e figli e che racconta lo spaccato di una società con seri problemi, legati all’identità delle minoranze di frontiera, e deve stare molto attento anche al passato che ritorna, al KGB che lo ricatta coinvolgendo Marja, studentessa anticonformista, che di quest’uomo con la faccia da assassino si sta innamorando. |
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08/12/2011 ore 16:00 Jardin de l'Ange |
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