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autore |
Alfredo Colitto |
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Piemme |
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«Per me un romanzo si può definire “storico” quando è ambientato in un’epoca abbastanza lontana, nella quale non sopravviva più nessuno. Per esempio, un romanzo ambientato durante la prima guerra mondiale lo definirei storico, uno ambientato durante la seconda, no. Ma si tratta di definizioni arbitrarie. La cosa che più definisce il romanzo storico è forse il fatto che in esso c’è un’attenzione particolare alla ricostruzione di un’epoca, attraverso le vicende narrate, il modo di essere dei personaggi, i costumi sociali, gli oggetti, i vestiti, i mezzi di trasporto, eccetera». Il libro dell’Angelo è la terza parte della trilogia su Mondino de’ Luzzi, medico dello Studium di Bologna, personaggio realmente esistito, tra il 1275 e il 1326, il primo anatomista che riprese la pratica delle dissezioni del corpo umano: «Il carattere collerico che Mondino ha nei romanzi l’ho inventato io, ma sono abbastanza convinto di non essere troppo lontano dal vero. Nelle mie storie ho rispettato quel poco che si sa della sua biografia, ma ci ho messo molto di mio». Ambientato a Venezia nel 1313, durante i preparativi della festa della Sensa che culmina con lo Sposalizio del Mare, Il libro dell’Angelo parte dal ritrovamento dei corpi di tre bambini crocifissi. Della loro morte viene ingiustamente accusato un vecchio ebreo che si toglie la vita in carcere lasciando sul muro una scritta che riporta al Sefer-ha-Razim, il Libro dei Misteri, dettato, secondo la leggenda, dall’angelo Raziel a Noè e trascritto su una tavoletta di zaffiro. «Dopo due libri, la Bologna del 1300 cominciava ad andarmi stretta e ho deciso di far partire Mondino per nuovi lidi. Girare per Venezia in cerca dei luoghi dove ambientare le scene del romanzo è stato affascinante e mi ha permesso di far muovere Mondino in un posto nuovo, per lui e per me». |
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09/12/2011 ore 18:00 Jardin de l'Ange |
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