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| autore |
| Iain Pears |
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| Longanesi
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Un ritratto di donna, inserito all’interno di una storia di intrighi di Borsa, spie e finanzieri. Un romanzo storico che analizza il sistema bancario del XIX secolo, partendo dalla Londra del 1910, ma anche una storia di amori e di fragilità. «I miei romanzi - dice Pears - sono spesso ambientati nel mondo dell’arte, perché è quello l’ambiente dal quale provengo. Ma quando ero corrispondente della Reuters, mi occupavo di questioni finanziarie, e quindi anche questo ambiente lo conosco molto bene. Mi piace scrivere romanzi storici, ma mi piace anche scrivere altro. Il soggetto non è poi così importante. La parte del lavoro che mi da più soddisfazioni è il semplificare per rendere tutto più comprensibile». Un cronista, Matthew Braddock, viene ingaggiato dall’affascinante Lady Ravenscliff per ritrovare il figlio segreto di suo marito William Stone, il conte di Ravenscliff, morto misteriosamente, poco tempo prima, precipitando da una finestra. Un’inchiesta che spalanca un mondo di segreti, che torna indietro nel tempo, prima alla Parigi del 1890, e poi alla Venezia del 1967, perché, come dice Pears «le storie avvengono in questo modo. Si sa un fatto, nel presente, e poi si va indietro nel tempo per capire cosa questo fatto significhi». È questa la cifra d’autore delle storie di Iain Pears. Nei suoi romanzi i racconti si intersecano uno all’altro, si rinsaldano poco a poco. Naviga attraverso le epoche per farci scoprire la verità dei personaggi. In questo romanzo Pears moltiplica i riferimenti all’attualità. Come ad esempio quello che riguarda la Baring, una banca potente alla fine del XIX secolo, nel romanzo uno squalo della finanza e, nel 1995, nella vita reale, crollata a causa delle speculazioni portate avanti da un giovane trader di Taiwan. Pears, comunque, non denuncia, ma di certi comportamenti che racconta nel suo romanzo, si vedono oggi le conseguenze. Cerca soprattutto di comprendere i meccanismi.
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08/12/2010 ore 11:00
Jardin de l'Ange |
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