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| autore |
| Roger Jon Ellory |
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| Giano |
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La polizia di New Orleans reagisce rapidamente alla notizia della scomparsa di Catherine, la figlia diciannovenne del Governatore della Louisiana. Siamo a New Orleans, prima dell’uragano Katrina; la ragazza è di indole capricciosa, dotata di gusti costosi, protetta da una guardia del corpo, il cui cadavere, però, la polizia trova orrendamente massacrato, a bordo di una Mercury Turnpike Cruiser del ‘56. A creare ancora più confusione, arriva la telefonata del rapitore. In cambio della vita della ragazza, viene chiesto che venga portato a New Orleans un certo Ray Hartmann, un investigatore speciale di New York, che ha sacrificato la sua vita privata alla lotta contro la mafia. Una storia, questa, che se dovesse essere trasportata sullo schermo «dovrebbe essere diretta da un regista come Michael Mann» e che proietta il lettore in cinquanta anni di storia americana. «Spesso si dice che bisognerebbe scrivere di quello che si conosce – dice Ellory – Io credo, invece, che si dovrebbe scrivere solo di quello di cui si è interessati. Ed io sono affascinato dai serial killer, dal Profondo Sud, da JFK o da Martin Luther King. Originariamente il libro si sarebbe dovuto intitolare This Thing of Ours, che è la traduzione letterale di Cosa Nostra. Ma al mio editore inglese non piaceva, temeva che i lettori avrebbero pensato di trovarsi davanti ad un romanzo d’amore. A Quiet Vendetta, e A Quiet Belief in Angels hanno numerosi punti in comune: il primo è la biografia di un uomo ossessionato da un assassino, il secondo è la biografia di un mafioso assassino. Tutti e due i libri si svolgono in un periodo di tempo che contempla numerosi decenni, tutti e due usano il pretesto di un intrigo criminale per parlare, in fondo, dell’essere umano».
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10/12/2010 ore 16:00
Jardin de l'Ange |
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