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| Andrea Villani |
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| Mursia |
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«Un romanzo sul destino – dice Villani - quel destino che non ha strategia se non quando lo racconti, e quando lo racconti la sua strategia si chiama trama», ambientato nella provincia italiana diventata troppo ricca e troppo in fretta, il romanzo adotta l’intreccio criminale solo come scusa per raccontare qualcos’altro: «l’Italia, l’Italia fino in fondo». Il “Piero Chiara del noir”, così è stato definito Andrea Villani, scrive, con stile “sanguigno, carnale e alcolico”, un racconto che si svolge nell’arco di una notte e che è l’intreccio di quattro storie, apparentemente slegate tra loro, che alla fine convergeranno in un unico finale. Una storia di provincia, ma che si estende dal Salento fino a Milano, in cui passato e futuro si incrociano. Noir con forti implicazioni ambientaliste, metafora di un mondo dove il male proviene da lontano, da un passato nascosto, dalla vista di un cinghiale quando si era bambini. Siamo a Borgo delle Terme, un immaginario luogo nel parmense, «un luogo dove la terra, e il rapporto con essa, è fondamentale», dice Villani. È qui che Gianluca e Samantha festeggiano quello che dovrebbe essere il loro addio al celibato, è qui che si compie il destino dei due fratelli immigrati Barid, il buono integrato ed il cattivo spacciatore, o dove Lazzaro riuscirà a disegnare il colore alla luce di una tenue lampada, o, ancora, il luogo dove due ex partigiani, Guglielmo e Benito, confesseranno il loro tragico passato. In apparenza una notte come tante altre, ma che sotto nasconde il marciume di tutta una vita, in attesa di trovare una faglia dalla quale poter esplodere.
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12/12/2010 ore 11:30
Jardin de l'Ange |
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