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autore |
Gérard Roero di Cortanze |
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Garzanti |
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Alta Savoia, 1859. Due bambini, per festeggiare il loro decimo compleanno si intrufolano nella tenuta del Castello, per scoprire se quello che si racconta del padrone di casa è la realtà: tutto, nella casa, è blu. Il plot de Il colore della paura (in originale Indigo, ossia indaco), un romanzo storico, cavalleresco, fantasy, gotico, in cui l’enigma si intreccia alla psicologia e alla poesia, ruota proprio intorno alla ricerca delle varie tonalità del blu. Il padrone del Castello si chiama Giobert (Giovanni Antonio di Gioberti), alto e dall’andatura virile con più l’aria di un cavaliere o di un re medievale che di un signore della sua epoca, è originario del Roero, una regione del Piemonte situata tra il Monferrato e le Langhe. Ha sessantacinque anni, vive circondato dall’Isatis Tinctoria, un fiore utilizzato dai botanici e dai tintori, e scrive un trattato dell’indaco. «Non so con certezza da dove provenga questo libro – dice Roero di Cortanze - Si è imposto a me con forza. È arrivato fino a me tutto intero, in un solo getto. La sola cosa che posso dire, è che sono stato scosso da una frase terribile di Jean Giono: 'bisognerebbe vedere un uomo che sanguina e mostrarlo nelle fiere. Il sangue è il più bello dei teatri'. Questa frase strana rievoca il teatro della vita ed il colore rosso, mentre Il colore della paura parla di un uomo che insegue una sfumatura di blu che non smette di fuggirgli». Maestro del blu, Giobert é un individuo che fa paura ai ricchi e ai poveri perché “riaccende tutte le angosce, tutte le ossessioni”. Incalzato dalle richieste del subdolo Cavaliere Blu che lo invoglia a creare gli altri blu, dal blu crepuscolo al blu infinito, partecipa e vince tutti i concorsi dedicati al colore. «L'indaco è un colore particolare che cambia significato col passare dei secoli per il quale si batte e si uccide. È un colore che uccide e che fa nascere» - dice lo scrittore. Ogni concorso dedicato al colore lascia una scia di morte. Giobert diventa il principale indiziato. Sotto l’effetto della morfina per lenire il dolore dopo una caduta da cavallo, Giobert delira. Incubi, sogni, ossessioni si impadroniscono della sua mente. “Il blu lo salva dallo sconforto, lo tiene in vita, come ha sempre fatto” e Giobert, che dopo ogni omicidio si ritrova un pentacolo nel secretaire, decide di indagare e scoprire il vero colpevole. Tutto ciò mentre è in atto l’annessione della Savoia alla Francia e si sta per delineare il “mercato comune”. La ricerca caratterizza l’intero romanzo di Roero di Cortanze e il blu diventa il colore dell’inconscio, del lato nascosto e a volte proibito dell’essere umano. «Talvolta mi sento vicino ad altri esclusi: gli ebraici, gli omosessuali, i neri. L'uomo è profondamente reazionario. Si ammette difficilmente l'altro, lo strano, lo straniero. È l'argomento fondamentale di questo libro: ecco perché l'uomo è un uomo blu in questo universo bianco dove spuntano talvolta alcune gocce di sangue».
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10/12/2010 ore 17:00 Jardin de l'Ange |
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