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autore |
Maj Sjöwall |
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Sellerio |
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Pubblicato per la prima volta nel 1972, il romanzo ha come protagonista Martin Beck, un detective solido e metodico. Soffre di insonnia, ha problemi con lo stomaco, è entrato nella polizia alla metà degli anni Quaranta e ha conosciuto Inga, la sua futura moglie, nel 1951, durante un tour in canoa. Dopo il matrimonio si sono trasferiti a Kungsholmen, hanno avuto due figli e si sono lasciati. «La costruzione del personaggio di Beck – dice Maj Sjöwall - è stata un’operazione molto difficile. Negli anni Sessanta la polizia non aveva l’abitudine di comunicare con televisioni e giornali, né era possibile sapere come svolgeva le proprie indagini. Ci siamo basati sulle poche informazioni disponibili per arrivare a delineare un personaggio di fantasia, ma così reale che addirittura tre commissari allora in servizio dichiararono alle tv di essere i modelli ai quali ci eravamo ispirati! Agli esordi a molti critici non piacque l’idea che la vita privata di un tutore dell’ordine fosse colta in ogni aspetto». Al suo fianco una squadra di poliziotti e personaggi che anima gli episodi della serie. La camera chiusa ci mostra un Martin Beck pensieroso e malinconico, appena uscito da una lunga convalescenza e moralmente a pezzi. Da solo, senza i suoi, inizia a indagare su uno strano fatto. Un cadavere è stato rinvenuto in un monolocale: un anziano indigente a cui una pallottola ha spaccato il cuore. La camera è chiusa dall’interno, e il caso si avvia ad essere frettolosamente archiviato come suicidio. Beck, che probabilmente si sente anche lui moralmente rinchiuso in una camera, riesce a collegare questo omicidio con una serie di rapine in banca. Un romanzo tra le cui righe si legge “la denuncia sociale di Sjöwall e Wahlöö, convinti che, alla fine, in fondo, svaligiare una banca sia un crimine meno grave che fondarla”.
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11/12/2010 ore 16:00 Jardin de l'Ange |
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