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autore |
Tarquin Hall |
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Mondadori |
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Vish Puri, Cicciotto il nomignolo con cui lo chiamano in famiglia, è un detective. Ha una cinquantina di anni, è grande, grosso e molto presuntuoso. È un tipico abitante del Punjabi, il Texas dell’India; lavora a Nuova Delhi e conosce la città come il palmo della sua mano. Le strade e le persone. È il fondatore ed il titolare della Investigatori privatissimi Ltd, società di investigazioni che spazia dai grandi casi di rilevanza nazionale alle piccole ricerche prematrimoniali su stato, condizioni economiche, possibili vizi segreti dei futuri consorti. Poichè siamo in India, i matrimoni, ancora, sono combinati, li decidono i genitori, e non sempre si ha ben chiaro con chi si ha a che fare. Per i grandi o per i piccoli casi, Vish Puri utilizza la sua stringente logica e la sua straordinaria capacità di osservazione, da cui trae deduzioni precisissime. Senza dimenticare la straordinaria capacità di interagire con chiunque, aiutato, in questo, dalla sua rete di collaboratori, ai quali, così come si usa fare nel Punjabi, ha dato nomi stranissimi: Luce al neon, Freno a mano, Sciacquone e Crema da viso. Al loro fianco, in secondo piano, anche la mamma, che, al di là della volontà del figlio, lo assiste quando serve. La presenza di molti collaboratori in una Agenzia Investigativa indiana è molto importante. Le differenze di classe, la molteplicità delle lingue e delle religioni, impediscono di fatto, ad una persona, di avere contatti con tutti. L’India è una società complessa, dove il mondo antico coesiste con le fabbriche più all’avanguardia. È un enorme crocevia, è un luogo grandissimo, dove tutto sembra possibile. Il caso della domestica scomparsa è il primo libro nel quale appare Vish Puri, detective, che ha come padre spirituale Chanakya, vissuto nel 300 d.C., il primo che, a fini politici, ha creato una scuola di spie, e fondato l’arte dello spionaggio ed inventato il metodo deduttivo nelle indagini. E tutto questo quando ancora Sherlock Holmes ed Hercule Poirot stavano nelle caverne. Il caso da risolvere prende il via da una ragazza da sposare, un po’ troppo in là con gli anni («chi mai vorrebbe sposare una donna di 34 anni») e dall'omicidio di una domestica a servizio presso un facoltoso avvocato, accusato di averla eliminata dopo averla messa incinta. Il sospetto è che qualcuno dei molti nemici che l’avvocato si è fatto - combattendo contro la mafia dell'acqua e fermando parecchi scavi illegali nelle zone più aride dello Stato - stia cercando di incastrarlo. Cercare una donna della quale non si sa il cognome, la zona di provenienza e non disponendo nemmeno di una fotografia, in una popolazione di oltre un miliardo di persone, non è cosa facile. E Puri, per venirne a capo, dovrà usare tutte le sue competenze e relazioni. «Ero seduto con degli amici a Delhi - dice Tarquin Hall - i cui parenti stavano cercando di combinare un matrimonio. E mi raccontavano i mille problemi di fronte ai quali ci si può trovare. Sul lavoro, la condotta, lo stato di salute, le preferenze sessuali. Ho quindi iniziato a parlare con alcuni dei detective di Delhi, e sono rimasto sorpreso dalla quantità di casi che avevano e dalle differenti metodologie con le quali li affrontavano. Mi ricordo di uno che ha dovuto infiltrarsi in una colonia nudista di Goa. Ho scritto un pezzo per “The Sunday Times” e dopo ho deciso di scrivere un romanzo». Casi che si intrecciano, e che si intrecciano con una India contemporaneamente moderna e medioevale, dalle rigide distinzioni sociali e di classe: «Essenzialmente l’India rimane una società estremamente gerarchica. A molti servitori non è concesso mangiare gli stessi piatti. Poco tempo fa parlavo con una cameriera molto dolce e brava, che mi raccontava di come non avesse il permesso di usare i bagni, mangiare, o parlare con gli altri servitori». Una India di contrasti, dove convivono i grandi campi da golf e le luride periferie, i treni nei quali si marcia seduti uno sopra all’altro, e i raffinati circoli, dove sei guardato male se le tue scarpe scricchiolano troppo. Una India in continua trasformazione: «L’economia indiana - dice l’autore - si sta trasformando velocemente e sono state costruite negli ultimi dieci anni nuove industrie, centri commerciali e aree residenziali. Questo ha comportato che centinaia di lavoratori si sono riversati per le vie della città. Inoltre la concentrazione degli investimenti verso le aree urbane ha comportato un conseguente crollo dell’industria rurale, e costretto molti abitanti delle campagne, a trasferirsi nelle città». Ed è questa India, che con ironia e leggerezza, Tarquin Hall racconta.
www.tarquinhall.com
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11/12/2009 ore 17:00 Jardin de l'Ange |
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