NOIRMENU  
Edizione 2012
 
• Home  
• News  
• Photogallery  
• Programma  
• Cinema  
• Letteratura  
   
 
  La valle del sole  
 
autore
James Sallis
«Sono nato scrittore - dice Sallis - fin da piccolo non facevo altro che buttar giù storie, racconti, schizzi, disegnare fumetti e così via. Allo stesso tempo, ero stato colpito dal virus della lettura, che si era impadronito di me in maniera violenta e incontrollabile. Il primo libro della mia vita è stato The Puppet Masters di Robert Heinlein. Era di mio fratello John, che ha qualche anno più di me ed è considerato uno dei più importanti filosofi americani contemporanei. Da allora non ho più smesso. I miei gusti si sono ben presto ampliati in maniera del tutto imprevedibile: andavo matto per Oscar Wilde e per le biografie dei grandi illusionisti come Houdini. Mia madre non mi sopportava più perché ogni giorno, tornando da scuola, mi fermavo a comprare un paio di libri nuovi. Spesso e volentieri, tra l’altro, ero capace di rileggere cinque, sei volte il medesimo libro. E la cosa buffa è che la situazione, cinquant’anni dopo, non è affatto cambiata: adesso, oltre che per piacere, leggo anche per mestiere, e una non piccola parte della mia giornata lavorativa è occupata dalla lettura».
«La letteratura è come una tavola con ogni sorta di pietanza dentro: noir, mistery... Ti chiedi quello che vuoi e prendi quello di cui hai bisogno. Tutto è lì davanti a te. Mi sono sentito attratto dal poliziesco perché questo genere offre una struttura di base a cui si può adattare qualsiasi tema. La ricerca che struttura questo genere letterario permette di affrontare anche una ricerca esistenziale, sociale, di parlare della vita, e del tentativo costante di ognuno di noi per ridefinire sé stesso. Il romanzo giallo mi permette semplicemente di affrontare le questioni letterarie che mi interessano».
Nel 1992 James Sallis ha iniziato una serie di sei romanzi noir dedicati all'investigatore privato afroamericano Lew Griffin, ambientati a New Orleans. «Il Sud rurale suggerisce l’illusione di una cultura persistente, eterna perché reazionaria e lussureggiante come le paludi della Louisiana e i delta fluviali boscosi dei primi pittori americani. In questo paradiso i mystery portano più di un serpente, infrangono l’ordine violandolo con l’irreparabilità della morte». Più che romanzi polizieschi, i romanzi di Sallis sono riflessioni sull’America. «Lew Griffin è nero, io no. Molti suoi tratti derivano da me, è chiaro. Mi piace giocare con i dettagli della mia vita così come lui ama fare con quelli della sua. Tutto questo fa parte delle regole del gioco tra me e il lettore. Ma Griffin non sono io. Eppure, come lui, anch’io faccio un sacco di cose sbagliate, e lo so benissimo. Per molti anni ho bevuto troppo, proprio come lui, e come lui ho compiuto scelte errate che, a guardarle adesso, mi lasciano stupefatto. Io non sono violento, lui sì. Ma Lew legge i miei stessi libri, abita dove ho abitato io, mangia le stesse cose che piacciono a me. Non avevo deciso dall’inizio che Griffin fosse nero. Non volevo scrivere una storia partendo dal punto di vista di un afro americano. Ho iniziato a scrivere, come faccio sempre, partendo da una singola immagine, da una sensazione sul carattere, cercando poi di disegnare questa persona. Avevo già scritto molte pagine di The Long-Legged Fly, [il primo romanzo] prima di rendermi conto che Lew era afro americano. Così son tornato indietro e ho ricominciato a scrivere. Quando ho finito il racconto, sono rimasto intrigato dal personaggio di Lew, e così ne ho scritto un altro. Così via, fino al sesto e ultimo romanzo con Lew Griffin, Ghost of a Flea».
Nel 2003 ha dato vita ad una nuova serie, una trilogia al momento, che ha come protagonista John Turner. «Nella trilogia di Turner la mia sfida era rendere credibile un personaggio così complesso: un veterano del Vietnam, uno che da poliziotto ha sparato al suo partner ed è finito in prigione per anni, studiando in cella per diventare psicoterapeuta. E poi volevo raccontare l’estinzione delle piccole città americane del Sud, l’eclissi di quel modo di vivere». Turner è un uomo che, uscito dal carcere ha deciso di lasciarsi alle spalle tutte le sue passate esistenze per rifugiarsi in una capanna nei boschi che circondano Cripple Creek, una sperduta cittadina rurale del Tennessee. Un uomo che trascorre le sue giornate nel tentativo e nella speranza di farsi dimenticare dal mondo. Un uomo oppresso da un fardello che, un pezzo alla volta, deve essere riportato in superficie per essere esorcizzato. Ma Turner è anche un personaggio che si evolve nel corso del susseguirsi dei racconti. Nel secondo romanzo, La strada per Memphis, Turner, uscito dall’auto isolamento, è diventato aiuto sceriffo, nel terzo Salt River (che uscirà in Italia agli inizi del prossimo anno con il titolo La valle del sole), diventato sceriffo de facto di Cripple Creek, tenta con tutte le sue forze di opporsi al lento decadimento della cittadina.
www.jamessallis.com
 
07/12/2009  ore 17:00
Jardin de l'Ange
 
© Studio Coop A.r.l. - English Version - Webmaster - Design: Eugenia / Immagine e Strategia