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autore |
Jonathan Rabb |
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Cairo |
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«Per questo libro ho scritto almeno cinquanta pagine sulla lingua, i posti, i caratteri, i vestiti dell'epoca. Ed il 95 per cento di queste cose non sono state nemmeno inserite nel libro. Faccio questo perché ho bisogno di essere certo delle cose prima di poter iniziare a scrivere, in modo da rendere la storia plausibile». Metropoli è ambientato a Berlino, nel 1927, dove nulla è quello che sembra. Sullo sfondo di questa città corrotta e devastata, l’ambizioso commissario capo della Kriminalpolizei Nikolai Hoffner è chiamato a indagare sulla misteriosa morte di Gerhard Thyssen, trovato cadavere nel bagno di una lussuosa suite della Ufa, la casa di produzione cinematografica che contende alle major di Hollywood il primato planetario. Ma quello che si presenta come un suicidio non convince Hoffner, che decide di vederci più chiaro. Scavando nel passato della vittima scopre un torbido groviglio di sesso, droga e affari che ruota attorno a una rivoluzionaria tecnologia destinata a cambiare la storia del cinema: il cinema sonoro. Sono passati otto anni da quando abbiamo visto Hoffner impegnato nel risolvere il caso che vedeva implicata anche la morte della rivoluzionaria Rosa Luxemburg (Rosa). Oggi Hoffner assiste al progressivo disfacimento della sua vita e della città nella quale vive: Berlino, che si intristisce nella mancanza di gioia; la sua vita, perché si rende conto di aver totalmente fallito nel ruolo di padre, verso i suoi due figli (Georgi, di 16 anni, e Sascha, di 24), e soprattutto perché non riesce a liberarsi dal senso di colpa per non essere riuscito ad impedire la morte della loro madre. Ma è sempre un poliziotto, e come tutti i poliziotti, deve sempre fare quello che è necessario. «Senza suono tutto quello che hai sono ombre e luci», dice uno degli inventori ad Hoffner. Il suono è destinato a cambiare radicalmente l’arte cinematografica, ed il nazismo, con Goebbles in testa, questo lo ha capito bene. E la prosa di Rabb, accompagnata alla ricerca storica che ha svolto, trasporta il lettore in una società corrotta che si sta per abbandonare agli estremismi. Le indagini coinvolgono il regista Fritz Lang e sua moglie Thea von Harbou, l’attore Peter Lorre, il boss della malavita berlinese Alby Pimm e l'editore Hugenberg, membro di primo piano della destra reazionaria. Ma anche, a sorpresa, la nuova fiamma di Hoffner, una talent scout americana che lavora per la Metro-Goldwyn-Mayer, e i suoi due figli: Georgi che ha da poco lasciato la scuola per entrare alla Ufa, e Sascha, il figlio maggiore ribelle, che all'insaputa del padre è entrato nelle file del Partito nazionalsocialista a fianco di Joseph Goebbels. Siamo nel 1927, la Repubblica di Weimer sta iniziando a crollare, e nelle strade rimbomba il suono cupo degli stivali delle camicie brune.
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12/12/2009 ore 17:00 Jardin de l'Ange |
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