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Edizione 2012
 
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  Biografia  
 
Alicia Giménez-Bartlett è nata ad Almansa nel 1951 e vive dal 1975 a Barcellona. Laureata in Letteratura e Filologia Moderna presso l’Università di Valencia, una volta conseguito il dottorato in letteratura all’Università di Barcellona, ha insegnato per tredici anni letteratura spagnola.

I suoi riferimenti letterari sono alti e si affacciano spesso tra le sue pagine: molto Shakespeare per le sue ragioni del male, ma anche Cervantes, i grandi romanzieri russi e francesi e i vecchi “amici” come il compianto “collega” di genere Manuel Vázquez Montalbán. Il giallo è per lei oggi la forma letteraria che più si avvicina alla realtà contemporanea e che meglio può affrontarne i nodi cruciali, la sua stessa città, Barcellona, paradigma della metropoli europea del 2000, ben si adatta come sfondo a questa dimensione narrativa. Alicia e tutti i suoi personaggi hanno molto da dire oggi a un pubblico che le segue da anni e che ha imparato attraverso i loro occhi a immergersi nella lettura di genere ma a usarla anche come lente di ingrandimento per capire il proprio tempo.

Prima di raggiungere la notorietà presso il grande pubblico, ha scritto diverse opere, sia saggi che romanzi. Ha esordito con uno studio sullo scrittore spagnolo Gonzalo Torrente Ballester, pubblicato nel 1981. Exit, il suo primo racconto, è stato pubblicato nel 1984. Con Una habitación ajena (Una stanza tutta per gli altri), che racconta il difficile rapporto tra Virginia Woolf e la sua cameriera, ha vinto nel 1997 il premio “Feminino Lumen” per la miglior scrittrice spagnola.

A consacrarla definitivamente negli anni Novanta, come una delle più seguite e amate autrici del suo paese, è la serie di romanzi polizieschi che vedono protagonista Petra Delicado, un’ispettrice della polizia di Barcellona che, insieme al suo più stretto collaboratore, il vice-ispettore Fermín Garzón, deve di volta in volta affrontare difficili casi di omicidio. Dopo il successo di Ritos de muerte (Riti di morte, 1996) e Dia de perros (Giorno da cani, 1997) ha deciso di dedicarsi completamente alla scrittura.

In questa serie di romanzi, l’attenzione ai temi sociali e alla descrizione delle relazioni e delle trasformazioni dei nostri tempi è spesso più importante della trama stessa e del suo scioglimento. Proprio per questa ragione si è detto che, se da un lato la novela negra bartlettiana si colloca nella linea dell’impianto tradizionale alla Maigret, dall’altro, via via che le indagini procedono, assumono un ruolo maggiore lo stato d’animo dei personaggi, l’analisi individuale e sociale, la riflessione e l’introspezione. Alla fine il colpevole si scopre, ma sembra sempre che sia molto più importante per la Bartlett, e per la sua ispettrice, indagare fuori dal delitto e dentro l’individuo.

Molta importanza hanno, anche nei gialli, le tematiche femminili e sociali. Al centro dell’episodio c’è sempre infatti un crimine legato a un fatto di attualità, a una tematica che ha scosso o coinvolto l’opinione pubblica: si va dagli stupri seriali di Riti di morte, dove forte è la riflessione sulle classi sociali, all’ambiente giornalistico di Muertos de papel (Morti di carta, 2000) dove l’attenzione si sposta sui temi e sui modi della comunicazione e dell’informazione; dall’alta borghesia di Un barco cargado de arroz (Un bastimento carico di riso, 2004), dove vengono messi a fuoco il ruolo e la figura degli imprenditori, allo sfruttamento feroce e insostenibile dei bambini in Nido vacío (Nido vuoto, 2007), ultimo capitolo di Petra pubblicato per ora dove si intrecciano, sullo sfondo del crimine, riflessioni sull’immigrazione e l’integrazione e la famiglia, temi senza dubbio di grande rilevanza e attualità nella Spagna di Zapatero.

La questione femminile è certamente focalizzata sulla figura della protagonista, Petra Delicado: due matrimoni falliti alle spalle e uno che le si spalanca imprevisto e ottimista nell’ultimo episodio; niente figli, pochi amici, tanto bisogno di libertà e di solitudine, ma anche di condivisione. Un carattere duro e forte, “una vera rompipalle” come dice di lei il suo commissario, intransigente e aggressiva, a tratti isterica e intollerante, ma soprattutto attenta e sensibile, esigente ma in primo luogo con se stessa. Petra si fida del suo istinto, ama i libri, la musica classica e la cultura, che usa spesso – e con successo - come arma anche davanti ai più abietti criminali, come a dire che una “donna, e intellettuale” non solo non è un’emarginata ma può anzi sbalordire e scardinare le regole anche nel mondo maschilista della polizia e della malavita. Accanto a lei, l’inseparabile viceispettore Fermín, il vero uomo della sua vita, amico, confidente, sottoposto, in un gioco di ruoli perfetto dove le curve e gli spigoli dell’uno sembrano adattarsi alla perfezione a quelli dell’altro. Nel 1999 le avventure di Petra Delicado hanno dato vita a una serie televisiva interpretata da Ana Belén e Santiago Segura. E nel 2003 ha scritto la sceneggiatura del film Tiempo de tormenta per la regia di Pedro Olea. Un lavoro dal quale ha preso le distanza per insanabili contrasti con la produzione.

I libri della Bartlett sono stati tradotti in sei lingue, hanno avuto successo in tutta Europa, soprattutto in Germania, Francia e Italia dove tutti i suoi romanzi sono stati pubblicati da Sellerio, con l’eccezione de La frase nunca dicha (La frase mai detta, 2003), un racconto inserito in una raccolta di autori vari dal titolo Tu nombre flotando en el adiós (Gli amori che abbiamo vissuto), pubblicata da Guanda.

Il nuovo libro pubblicato quest’anno in Italia, Giorni d’amore e d’inganno (Días de amor y engaños, 2006), intreccia quattro storie al femminile, e pur non avendo Petra come protagonista, affrontai temi che più interessano alla Bartlett: le relazioni, la famiglia, le donne.
 
 
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