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autore |
Tom Rob Smith |
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Sperling & Kupfer |
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«La Russia degli anni di Stalin era una società che si affermava perfetta e senza crimini». Impossibile immaginare che qualcuno non fosse felice, impossibile immaginare l’esistenza di un serial killer. E quando ci si trovava davanti a qualche crimine, bastava fare finta di niente. Ma davanti a una serie di omicidi di bambini, tutti avvenuti nei dintorni di una linea ferroviaria, Leo Stepanovic Demidov, agente del Mgb (la polizia segreta che poi diventerà il Kgb), non può voltare la testa. Siamo nel 1953, a febbraio, nella gelida Russia, tra un mese Stalin morirà, ma il romanzo inizia prima, nel 1933, in un villaggio dell’Ucraina, dove due bambini inseguono un gatto scheletrico nel bosco. Un uomo brandisce un bastone e solo uno dei bambini torna a casa, a mani vuote. Leo è un’agente che ha sempre seguito le direttive che gli venivano impartite, un eroe di guerra, della Grande Guerra Patriottica. Agente di una spietata polizia segreta, a cui è permesso tutto e il contrario di tutto. Ma questa volta la vittima n. 44, ancora un bambino, lo costringe a dover fare una scelta diversa. La versione ufficiale dice che è stato travolto dal treno, che era troppo vicino ai binari. Ma suo padre, che di Leo è un collega, non ci sta. Suo figlio aveva la bocca piena di terra e il torace lacerato. Suo figlio, cinque anni non ancora compiuti, è stato assassinato. Leo deve decidere, se seguire il suo istinto, o se credere alla versione ufficiale. E il suo istinto metterà a repentaglio la vita di sua moglie, Raisa, che, troppo tardi, gli dice di averlo sposato solo perché aveva paura di lui, ma che va ugualmente difesa, perchè ingiustamente accusata da un veterinario, capro espiatorio che i superiori di Leo vogliono far figurare come colpevole. Uno qualsiasi, un relitto della società. Opera di esordio di Tom Rob Smith, Child 44, è la «storia di redenzione di un eroe che esplora le rovine dell’idealismo». Liberamente ispirato ai fatti di cronaca che videro protagonista, negli anni Settanta, Andrej Cikatilo (che uccise oltre sessanta bambini), il famoso e famigerato “Mostro di Rostov” che disseminò l’Unione Sovietica pre-Glasnost di decine di cadaveri di bambini e adolescenti variamente mutilati e divorati. Dice Smith: «Facevo delle ricerche per una sceneggiatura a cui sto lavorando, quando mi è capitato per le mani il caso di un cittadino della Russia sovietica che aveva assassinato oltre sessanta bambini negli anni Settanta. Le indagini su questi crimini erano state ostacolate dal fatto che gli agenti non potevano dire che si trattava di un serial killer, in quanto si riteneva non esistesse una figura del genere. Avrebbero catturato facilmente quell’uomo e salvato molte vite, se solo avessero potuto muoversi in un determinato modo. Però non ho plasmato il personaggio del mio serial killer sul modello di quello realmente esistito: ho utilizzato i suoi crimini ma non lui come persona. Andrej Cikatilo aveva scoperto che il dolore degli altri gli procurava un intenso piacere: questo è un movente molto intimo, molto privato, sostanzialmente incomprensibile e indescrivibile». E infatti l’antagonista di Leo, il nemico contro il quale combatte, non è il serial killer, ma è l’intero sistema – incarnato dal lugubre ufficiale parigrado, nemico giurato di Leo – un sistema sul quale Tom Rob Smith si è documentato leggendo memorie, diari di persone che venivano condannate al gulag e annotati dalla polizia segreta, un sistema dove «le persone sprecano le propria capacità sospettando, diffidando gli uni degli altri, invece di utilizzarle per trovare l’assassino». Child 44 è nato in modo imprevisto: il soggetto originale era pensato in realtà per il cinema, ma poi St. John Donald della PFD, agente di Smith per le sceneggiature, gli ha consigliato un diverso adattamento dell’idea. «Sarebbe stato un soggetto difficile da piazzare e il mio agente aveva la sensazione che la storia si prestasse per la forma romanzo. Ho sempre pensato che prima o poi avrei voluto scrivere un libro, ma questa occasione è capitata per un caso fortunato».
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07/12/2008 ore 16:00 Jardin de l'Ange |
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