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autore |
Michael Gregorio |
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Einaudi / Traduzione di Mario Marchetti
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Lotingen, 1807. In una gotica e orrifica Prussia invasa dai Francesi, gelida e ostile, tra cadaveri straziati di donne e bambini, e guerriglieri alla Apocalypse Now, il giovane magistrato Hanno Stiffeniis e la moglie Helena attraversano impavidi le nebbie e la notte cercando la ragione là dove si vorrebbe trovare soltanto il capro espiatorio. A partire dal ritrovamento di tre bambini uccisi e mutilati, i due cercano di trovare il bandolo di un mistero che sembra condannare la comunità ebraica.
Sullo sfondo della storia, viene mostrata la vita familiare di Hanno, la tenerezza per la moglie, la gelosia per le attenzioni del collega francese Lavedrine nei confronti della donna e le molte preoccupazioni economiche. Se nel libro precedente, Critica della ragion criminale, Helena era una figura marginale, in questo microcosmo domestico la moglie governa sovrana con il suo coraggio, la sua ostinazione, la sua bellezza, la sua profonda intelligenza. Intorno a lei, le superstizioni crudeli e l’ignoranza di un popolo che nella caccia all’ebreo vede risarcita la perdita della libertà.
Dall’altra parte, quell’Aaron Jacob che libera i bambini dalla tenia e immagina che i segni dell’elezione del suo popolo siano incisi nella forma dei crani ebraici, la condanna a un destino di vittime in terra e di salvati poi nell’oltretomba.
Come una luce nelle tenebre rifulge, più che la forza del pensiero e dell’investigazione razionale, la forza della compassione, capace di penetrare il mistero più raccapricciante, al fondo del quale si trova la nuda realtà della violenza e dell’oppressione. Teso, nitido e concentrato, I giorni dell’espiazione è un romanzo storico che avvince con la sapienza dell’ambientazione e il perfetto concatenarsi del thriller. E che mette al centro la pietà umana come unica alternativa al dolore.
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06/12/2007 ore 16:30 Hotel Royal |
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