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  David Vann e John Katzenback
Le difficoltà del vivere in coppia
 
 
 14/12/2012 
Proseguono le conversazioni al Jardin de l’Ange, questa volta con due mostri sacri della letteratura: David Vann e John Katzenback.
Il primo, autore de L’isola di Sukwann, presenta il suo secondo libro, Da dove vengono i sogni, libro già tradotto in 18 lingue, storia di una coppia, sperduta in un’isola dell’Alaska, che si trova ad affrontare il peso del matrimonio e del passato. «Vengo da una famiglia che ha cinque suicidi alle spalle - dice l’autore - La madre della mia matrigna ha ucciso il suo uomo e poi si è uccisa, e anche mio padre si è suicidato, mentre stava al telefono proprio con la sua matrigna. Per questo nei miei libri è sempre fondamentale l’aspetto psicologico dei personaggi mi interessa capire come in persone normali si possa rompere l’equilibrio. E la natura, in questo ha un ruolo fondamentale, fa da specchio al carattere dei personaggi. La trama mi è venuta in mente proprio descrivendo il paesaggio, perché mentre lo descrivo, descrivo la vita dei personaggi. Io sono cresciuto in spazi simili a quelli dove ho ambientato questa storia, luoghi che ancora incombono sulla mia immaginazione. La coppia che racconto vive su questa isoletta sperduta, cerca di costruirsi una capanna, perché la capanna è la costruzione migliore per l’uomo, gli permette di restare in contatto con l’ambiente. Ma in questa isola, paradossalmente, per la donna non c’è spazio. Non è la natura a essere terrificante, ma quello che c’è dentro di loro. E questo mi ha permesso di indagare sui perché: perché una donna uccide il suo uomo e poi si uccide, cosa scatta dentro di lei, che peso ha il passato e come possiamo fare per risolvere i nostri drammi. Mi ha salvato la scrittura, che è un atto di trasformazione dell’inconscio. Io posso dire l’argomento del libro solo quando lo ho finito, e scrivo ogni giorno, per cinque ore al giorno. Ma le mie storie non provengono solo da quello che ho vissuto: molto importante sono state le mie letture: Faulkner, Melville, Bishop. Racconto l’inferno dentro di me, e questo posso farlo solo attraverso la tragedia».
Maestro della letteratura anche il secondo autore ospitato a Courmayeur. Il libro è  L'uomo sbagliato, l'autore John Katzenback, moltissimi libri nella sua bibliografia, e molti film che da questi libri sono tratti. Ed una famosa polemica con Stephan King: «King - racconta con ironia Katzenback - ha sempre criticato i miei libri. Cioè dice che sono bravo nel costruire l’intreccio ma dice anche che i miei dialoghi sono legnosi. Certo, suona un po’ strano sentirlo da lui che fa dire ai suoi personaggi solo “Aaaarghh!!!”, mentre alcuni dei miei dialoghi sono stati presi identici e trasportati nei film. Ma comunque penso che il mio più grande errore sia stato quello di recensire un libro di sua moglie. È stata una pessima idea. Posso solo dirvi di non farlo, a meno che non pensiate che sia un capolavoro». Anche il suo rapporto con Hollywood non è tutto rose e fiori: «Per La giusta causa, , il film diretto da Arne Glimcher e interpretato da Sean Connery, mi hanno mandato a casa un dvd per farmi vedere il risultato. L’ho guardato, ho trovato un paio di errori, ma soprattutto mi sono reso conto che il finale non funzionava proprio. Mi hanno richiamato ed ho detto alla MGM che il film produceva, quello che pensavo. Bene, hanno riaperto il film, ricostruito il set a Londra, poi sono tornati a girare delle scene nei luoghi in cui era ambientato. Hanno speso tantissimi soldi per rifare questo finale, e questo, veramente lascia perplessi. Ho capito che nel cinema ci sono cose che ti piacciono, cose che non ti piacciono e cose che non riesci proprio a capire perché lo abbiano fatto in quel modo».
Katzenback, che ha lavorato a lungo come cronista di nera, deve a questo mestiere parte del suo successo. «Anche per questo romanzo, che parla del problema dello stalking, mi sono ispirato a fatti veri, e ho avuto rapporti con alcuni amici dell’FBI che mi hanno raccontato situazioni analoghe a quelle che racconto. La violenza che mostro è ancora più brutale della violenza fisica, è una violenza emotiva. Adesso, per esempio, sto lavorando a un libro sui problemi della dipendenza, e poi, nel 2013, dovrebbe uscire a cinema l’adattamento di The Madman’s Tale, che in Italia è uscito con il titolo La storia di un pazzo. E spero di riuscire a fare qualcosa di meglio rispetto alle persone che ho criticato stasera».
In chiusura, è stato presentato I Love Sicilia, libro pubblicato dalla Rai Eri, una casa editrice ormai storica, che cerca sempre di affiancare l’impegno sociale ai temi più leggeri. A scrivere di mafia, questa volta, Raffaele Damiani, funzionario di polizia oggi in pensione, che riesce, in questo suo quinto romanzo, a raccontare il mondo oscuro della mafia, sullo sfondo di una storia d’amore che il giovane commissario Vittori, vede nascere con la donna della sua vita.