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  Racconti di donne e di guerra
Lo Scerbanenco del «Corriere»
 
 
 11/12/2012 
In occasione della due giorni che decreterà il vincitore del Premio Giorgio Scerbanenco - la Stampa 2012, è stata presentata una novità editoriale curata dal giornalista e scrittore Cesare Fiumi, che porta il marchio della Fondazione Corriere della Sera: Giorgio Scerbanenco. Romanzi e racconti per il «Corriere». 1941-1943.

Già dal titolo si può capire che questi scritti sono di Giorgio Scerbanenco e che coprono un arco temporale di due anni cruciali per la storia d'Italia, dal 1941 fino al fatidico 8 settembre del '43. Si tratta di racconti, lettere e due romanzi a puntate, pubblicati nel periodo in cui lo scrittore collaborò con «il Corriere della Sera» e che sono stati presentati a Courmayeur dallo stesso Fiumi e da Cecilia Scerbanenco.
Sia per il curatore che per la figlia dello scrittore, questo libro, oltre ad arricchire la bibliografia di Scerbanenco, è un'ulteriore occasione per scoprire le doti eclettiche di un autore che, pur producendo una grande quantità di lavori, non ha mai messo in secondo piano la qualità.

Nei due romanzi a puntate, Cinema fra le donne e Cinque in bicicletta si scoprono affinità con altri libri e autori apparentemente lontani, dal Truman Capote di Colazione da Tiffany al romanzo on the road di Jack Kerouac. E poi si evidenziano le capacità di disegnare degli autentici ritratti di donne che per incanto dalla penna di Scerbanenco riappariranno nel corso degli anni in altre storie, questa volta reali, a testimonianza della grande attenzione per l'esistente e di una formidabile propensione all'analisi psicologica.

Abile nell'aggirare la censura del regime e nell'assencondare alcuni dettami che comunque non avrebbero inficiato il suo lavoro, Scerbanenco fu capace, quasi anticipando il neorealismo, di raccontare in questi brevi scritti la guerra, fino al giorno in cui anche lui come “i cinque in bicletta”, dovette trovare rifugio in Svizzera. Finita quell'esperienza al «Corriere della Sera» tornò alle corrispondenze con le lettrici e soprattutto ai romanzi gialli, lasciando una traccia indelebile che gli scrittori d'oggi possono ancora solcare. L'impronta che domani il Festival celebrerà con l'assegnazione del Premio Scerbanenco.