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  La signora del giallo italiano ci ha lasciato, ma resterà sempre con noi  
 
 04/07/2012 


Alfred Hitchcock, Laura Grimaldi e Sterling Hayden a Milano, 1960

Il 3 luglio si è spenta a Milano la scrittrice Laura Grimaldi, nostra amica e compagna di tante edizioni del MystFest di Cattolica fino al 1990, e del Noir in Festival prima a Viareggio e poi a Courmayeur, dove ha sempre portato la sua grande passione per la letteratura gialla e noir, con le scoperte (Jerome Charyn) e gli amori, la sua puntigliosa competenza di traduttrice (Hemingway, Doctorow, Turow, Westlake tra gli autori a cui ha dato voce italiana) e, soprattutto, il suo talento di scrittrice e teorica di noir, con i romanzi Il sospetto, La colpa, Il cappio al collo, Monsieur Bovary, La paura, Perfide storie di famiglia, Il giallo e il nero, e il saggio letterario Scrivere il giallo e il nero.
Infaticabile editor e direttore editoriale, dopo 30 anni in Mondadori dove ha formato generazioni di editor nelle collane di Giallo, Urania e Segretissimo fonda con Marco Tropea nel 1989 una nuova casa editrice, Interno Giallo, pubblicando insieme ad autori già di culto altri ancora non noti, divenuti autentiche “scoperte” come James Ellroy e Jonathan Kellerman, e gli italiani Pino Cacucci (con il suo primo successo Puerto Escondido) e Giancarlo De Cataldo (con l’esordio Nero come il cuore). Conclusa l’avventura con Interno Giallo, Laura era diventata dal 1997 consulente per il gruppo editoriale Il Saggiatore, e continuava senza sosta la sua attività di recensore e giornalista letterario per vari quotidiani, tra cui il Domenicale del “Sole 24 ore”.
Anche nel cinema e la televisione ha lasciato la sua traccia con Turno di notte, 15 episodi brevi di fiction scritti con Marco Tropea e Dardano Sacchetti, prodotti da Dario Argento per il popolare programma tv di Enzo Tortora Giallo, andato in onda nel 1987-88.  
La sua forza, la sua mente lucida e brillante, il suo acuto senso dell’ironia l’avevano portata negli utlimi tempi ad affrontare con coraggio la propria malattia trasformandola in materia letteraria, che nel maggio di quest’anno ha preso forma nel suo ultimo libro Faccia un bel respiro, edito da Mondadori, in cui “medici e malati, infermieri e parenti in visita interpretano, attori inconsapevoli, la commedia della vita”.
Ci mancherai Laura, ma sarai sempre in quello che facciamo nel nostro festival ormai da tanti tanti anni.