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Vincenzo Costanza - Sottopelle |
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04/12/2011 |
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Ad aprire le presentazioni dei libri al Jardin de l'Ange, l'esordiente Vincenzo Costanza, che ha presentato Sottopelle, sette racconti di puro brivido editi dalla 0111 Edizioni. Nato ad Aosta nel dicembre del 1966, Costanza, dopo essersi laureato in Scienze della comunicazione a Torino, lavora nell'ambito dell'information technology come analista-programmatore, e vive - innamorato delle colline pisane - con moglie, e tre figli (come recitano le note di copertina del suo libro). Citando Francis Scott Fitzgerlad, Cioran e Conan Doyle, dice di se che scrive 'perché ha qualcosa da dire, voglia di dirlo e la speranza che questo possa fare la felicità di qualcuno'. Il risultato è un libro sulla follia, debitore della scrittura di Lovercraft e Edgar Allan Poe (sue pietre miliari e passioni di gioventù), che parla di reale, normalità e follia: 'l’ispirazione mi viene soprattutto dalla lettura dei quotidiani, dai fatti di cronaca, così come da immagini intorno alle quali costruisco le mie storie. Io racconto i mostri che sono dentro di noi, la follia che è nella nostra società, quella che si mescola alla normalità. Ricerco e racconto i punti di rottura'. Sette storie che, nelle intenzioni dell’autore, devono lavorare come un vaccino, che permettano al lettore, come dice il titolo, sotto pelle, di creare una sorta di protezione ad una vita dove 'non tutto è bello e non tutto è facile'.
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