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  La trama delle Conversazioni  
 
 02/12/2011 
È una fitta trama di fili che si annodano, il percorso delle 'Conversazioni' con gli scrittori che il Courmayeur Noir in Festival ha preparato quest’anno. Un percorso che ripropone ancora una volta in uno dei temi a noi più caro, e cioè la possibilità di usare la letteratura di genere come strumento per la comprensione del presente. Un tema che deflagra con ancora maggior presenza, guardando i titoli che partendo dal reale diventano letteratura di genere. È il caso, per esempio, di Mafie in movimento, il libro di Federico Varese, dieci anni di ricerche per capire e spiegare come sia possibile che una mafia (ossia «un’organizzazione criminale che controlla l’accesso a mercati e territori attraverso l’uso della violenza») radicata in un determinato territorio possa riprodursi al di fuori dei suoi confini nazionali o, ancora, WikiLeaks. La battaglia di Julian Assange contro il segreto di Stato, il libro che hanno scritto i giornalisti del «Guardian» Luke Daniel Harding e David Leigh, e che racconta sia il personaggio Julian Assange, sia il modo nel quale si è creato lo scoop del secolo, la pubblicazione, cioè, di migliaia di file riservati relativi alle comunicazioni tra le autorità politiche, economiche e diplomatiche.
Una storie di spie, come di spie parla il libro, fiction, di Chris Morgan Jones, che a Courmayeur presenta L’uomo dell’inganno, e che spia lo è stato veramente «in realtà - ha detto - non una spia vera e propria: infatti, anche se non posso raccontare dettagli, posso dire di esserlo stato», lavorando per la Kroll, una delle più grandi compagnie di investigazioni al mondo, a stretto contatto con un sottobosco di personaggi non sempre molto raccomandabili.
Un autore al suo esordio, come al suo debutto è Stephen Kelman, autore di Soffiando via le nuvole, un libro (già finalista al Booker Prize) nel quale gli elementi del reale si mischiano con quelli della fiction, sia se pensiamo alla trama, che prende spunto da un fatto di cronaca, l’assassinio di un giovane emigrato nella periferia londinese, sia se pensiamo alla storia dell’autore, anche lui, come i protagonisti del suo racconto, nato e cresciuto in uno dei tanti couincil estates della periferia di Londra, o di qualsiasi altra grande città del mondo, occidentale o meno.
A fianco a questa nuova giovane generazione, non possono mancare i grandi maestri. Ed è un grande onore per il Festival, poter ospitare, quest’anno, Otto Penzler, geniale scrittore, ma soprattutto (con la sua The Mysterious Bookshop) editore generoso e raffinatissimo, a cui dobbiamo la pubblicazione di decine di antologie di scrittori noir, tra le quali The Millenium Thriller. Tantissimi autori sono passati nella sua libreria di New York, e tra questi anche Lawrence Block, quest’anno presente a Courmayeur sia con il suo L’ottavo passo, la nuova avventura dell’ex poliziotto e ex alcolista Matthew Scudder, sia con la sua prestigiosa partecipazione alla giuria del concorso.