NOIRMENU 2011  
Edizione 2012
 
• Home  
• News  
• Photogallery  
• Programma  
• Cinema  
• Letteratura  
   
 
  "Bombardati dal denaro". Camilleri ritira il Chandler Award  
 
 24/11/2011 
Tenutasi nella elegante cornice di Palazzo Incontro e ospitata dalla Provincia di Roma, la conferenza stampa di ieri mattina ha aperto le danze della XXI edizione del Courmayeur Noir in Festival, il cui programma si tinge quest’anno di sfumature apocalittiche. A partire dall’immagine scelta come emblema del Festival, una suggestiva fotografia di Valentina Vannicola in cui una fanciulla immacolata, appare incapsulata in un limbo di dantesca rimembranza, circondata da un funereo panorama. Proseguendo con un programma che, spaziando dal cinema alla letteratura e utilizzando la porosità del genere Noir come inesauribile combustibile, cercherà di ricostruire la crisi dello scenario contemporaneo. E di rispondere alla domanda: l’apocalisse che aleggia nell’aria anticipa la fine di tutto o è il preludio di un nuovo inizio?

Sembrano non esserci dubbi nelle parole del primo ospite d’eccezione del Noir Festival 2011, Andrea Camilleri, a cui oggi è stato conferito il premio Raymond Chandler; un riconoscimento che negli anni ha visto celebrati nomi del calibro di Sciascia, Mc Bain, Le Carrè, Grisham e Connelly, e che quest’anno vedrà protagonista anche lo scrittore greco Petros Markaris, che sarà premiato l’8 dicembre, a Courmayeur. Citando Sciascia, il papà di Montalbano esordisce così: «con tutto che sono orbo, la vedo nera». E prosegue: «più che un’apocalisse, in cui prevale la fine definitiva di alcune cose così come le conosciamo, questo lo definirei un bruttissimo momento. Stiamo combattendo la prima guerra globale del 2000; solo che invece delle bombe si usano il denaro e la speculazione, con il fine di ridurre sul lastrico la nazione più debole. Oggi si osservano i listini di borsa con lo stesso timore con cui una volta si seguivano i bollettini di guerra, mentre l’affaticamento della banca europea è simile a quello di uno Stato maggiore che elabora piani e strategie. Di questa guerra non conosciamo né il nemico né sappiamo come si concluderà». Parlando dell’ultimo libro di Markaris, Prestiti Scaduti, Camilleri dice: «leggendolo ho avuto un’immagine di come potremmo finire noi italiani. Nel libro, però, malgrado tutto, la vita continua. Chi vi dice, perciò, che da questo momento di crisi non ne deriverà un gran bene?».

È dunque propositivo lo scrittore siciliano dall’inossidabile simpatia e disponibilità. Oltre a essere ansioso di incontrare il suo collega greco, del quale dice: «per raccontare i suoi personaggi, Petros parte dalle descrizioni, e mi sembra perciò più vicino al cinema; io, invece, mi sento affine al teatro, perché parto sempre dai dialoghi, dal modo in cui si parla». Parlando invece del suo stile, che definisce “mediterraneo”, Camilleri confessa: «non amo Sherlock Holmes; mi piacciono quei misteri che si risolvono attraverso il colpo di genio, senza troppe elucubrazioni. Sono inoltre profondamente debitore verso Hammet e Chandler, due scrittori puri, non classificabili attraverso un solo genere. In particolare, da lettore amo l’ironia di Chandler e il modo in cui riesce ad accentuare le vulnerabilità dei propri eroi».

Nel video, l'intervento integrale di Camilleri

link
Andrea Camilleri