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  Il "Braccio" di Faletti  
 
 07/12/2010 
Ricominciano con l’Italia gli incontri della Pagina Buia, e ricomincia dall’Italia anche Giorgio Faletti con Appunti di un venditore di donne, ambientato nella Milano della fine degli anni Settanta. «Devo ringraziare un critico, Giorgio De Rienzo, che ha stroncato i miei primi libri, e poi, in occasione dell’ultimo, ha scritto che sarebbe stato interessante vedermi impegnato in una storia italiana. E ci ho iniziato a pensare. Avevo solo il titolo e una frase, l’incipit. Poi un giorno, a Torino, mentre stavo girando una fiction sugli anni Settanta, mi sono chiesto dove fossi io, in quegli anni. Ed io ero a Milano, una città dove si potevano realizzare tutti i sogni. Ed il mio sogno era quello di diventare un cabarettista, e magari, di riuscire ad avere successo». Nasce quindi così la storia di Braccio, un uomo di 35 anni, affascinante, con una lesione, dovuta ad uno sgarbo, fatto anni prima. Oggi vende donne e vive a Milano, «una città dove di notte si incontravano solamente poliziotti, ladri, puttane ed artisti. E noi eravamo gli artisti. Pensavamo di vivere la migliore delle vite possibili. Era un mondo del quale facevo parte. Dopo aver scritto libri che avrei voluto leggere, Appunti di un venditore di donne, è quello che avrei voluto scrivere, con personaggi con i quali ho avuto un rapporto “attoriale”: oltre che scriverlo lo interpretavo. Per questo, nel romanzo, in ogni personaggio c’è una parte di me». Cinismo, avidità e rancore, ma anche un grande tenerezza alimentano questo romanzo. «Questo libro è per me una prima volta per tanti motivi. L’ambientazione italiana, l’io narrante, ma soprattutto l’aver abbandonato il territorio del thriller per giungere in quello del noir. Nei thriller si è sempre un po’ sopra le righe, si entra in una gabbia il più possibile inossidabile ed impenetrabile, e si può piegare la realtà in funzione della trama, (ed un chiaro esempio di questo lo dà Michael Connelly - il premio Chandler di questa edizione del Festival - che nel suo ultimo romanzo, ha scritto che qualsiasi “errore” è da attribuire solo all’autore). Nel noir, invece, è la trama che si deve piegare alla realtà». Appunti di un venditore di donne è la storia di una generazione che ha sacrificato tutto per il potere, una generazione che si è suicidata moralmente. E che ha avuto degli eredi, ed è questo il peggio, «che hanno pensato che questo suicidio fosse un martirio».
Ancora in attesa che da uno dei suoi libri venga un giorno tratto un film, Faletti continua a percorrere le altre strade artistiche, il cinema e la musica soprattutto, con una sorta di musical, basato su una fiaba per adulti, da lui stesso scritta, e che presto vedrà la luce.