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Carancho vince il Leone Nero |
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12/12/2010 |
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La Giuria internazionale per il cinema, composta da: Tito Topin, presidente (scrittore, Francia); Guido Caprino (attore, Italia); Carlotta Natoli (attrice, Italia); Silvio Orlando (attore, Italia); Angel Sala (direttore del Festival di Sitges, Spagna), dichiara che: “Innanzitutto ringraziamo i selezionatori del festival per la grande qualità e varietà dei film presentati a questa ventesima edizione, che ha reso certamente più difficile ma anche appassionante il nostro lavoro di giurati”
e attribuisce i seguenti premi: PREMIO CINEMA VALLE D’AOSTA - LEONE NERO PER IL MIGLIOR FILM Carancho di Pablo Trapero (Argentina) per aver offerto una visione puntuale e forte di un aspetto della società argentina di oggi attraverso un uso impeccabile della grammatica del genere noir. Premio per la Migliore Interpretazione Stellan Skarsgard in En ganske snill mann / A Somewhat Gentle Man di Hans Petter Moland (Norvegia) per il suo lavoro sul personaggio di Ulrik, con cui è riuscito a trasmettere, attraverso un’apparente passività, una straordinaria carica umana ed ironica.
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA EX-AEQUO Hanyo / The Housemaid di Im Sang-soo (Corea del Sud) Simon Werner a disparu… / Lights Out di Fabrice Gobert (Francia) film che esprimono con forme completamente differenti l’evoluzione e la flessibilità del genere noir. Nel caso di The Housemaid, per aver saputo modernizzare il linguaggio classico di genere con straordinaria maestria, e nel caso di Simon Werner a disparu… per la boccata d’aria che ha portato al Noir, utilizzandolo come pretesto per indagare l’universo giovanile. Il PREMIO DEL PUBBLICO - PEOPLE'S CHOICE AWARD FOXCRIME The Disappearance of Alice Creed / La scomparsa di Alice Creed di J Blakeson (Regno Unito) La Giuria dei Giovani Critici Europei composta da Iris Alexandre, Loic Carrera, Francesco Duverger, Letizia Finizio Alessia Gasparella, Robin Knockaert, Veronica Tarantini, ha attribuito il
PREMIO MYSTERY PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO Esquivar i pegar di Juanjo Giménez, Adán Aliaga Pastor (Spagna) per l’approccio umano, la qualità cinematografica e il modo in cui il regista segue nell’intimità il pugile Benito Eufemia.
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