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  Le nuove frontiere della lettura  
 
 11/12/2010 
Una grande rivoluzione, della quale ancora non si riesce ad individuare la portata. Si parla dell’e book, assieme ad Anna Masera, Gino Roncaglia, Paolo Repetti e Alessandro Peressinotto. E si parla di quali sono stati i primi tentativi, la preistoria che parte con il Progetto Gutenberg lanciato nel 1971 da Michael S. Hart, e oggi sito per scaricare gratuitamente libri in formato elettronico, e poi i primi tentativi andati male, fino ai nuovi dispositivi, il Kindle messo in commercio da Amazon, il Nook, commercializzato in America da Barnes & Noble, i tentativi della Sony, l’iPad della Apple.
Nuove frontiere che probabilmente modificheranno anche la forma della scrittura. Sicuramente, e su questo tutti i relatori erano d’accordo, le esperienze multimediali fino ad oggi messe in commercio non hanno dato ancora grandissimi risultati, soprattutto perché difficilmente sono riusciti a creare una corretta integrazione tra la parola scritta e l’immagine. Ma degli esperimenti interessantissimi esistono: il sito The Mongoliad, ideato da Neal Stephenson e Greg Bear, due scrittori di fantascienza che presentano nuove forme di racconto e di sviluppo delle storie, o, sul piano scientifico, un sito come Gapminder che presenta dei grafici, in grado, in due minuti, di fornire una quantità di informazioni impressionante. In Italia un tentativo lo sta compiendo il sito E-Thriller, o Beppe Severgnini che ha fatto uscire in formato elettronico il suo libro La pancia degli italiani.
Ma siamo ancora in una fase di sperimentazioni. Il mercato raggiunto dagli e book è fermo al 7% negli Stati Uniti, ma solo allo 0, 1% in Italia. Ed è un percorso che si svilupperà a gradini, con salti che determineranno lievi impennate. Ma un percorso che sicuramente porterà ad una trasformazione del modo di leggere, un percorso nel quale la voce degli apocalittici (quelli che dall’inizio della storia della civiltà vedono con terrore qualsiasi innovazione, sia essa dalla scrittura a mano alla stampa, così come dalla carta all’elettronica) sarà meno rumorosa, e all’ossessione della iperattività verrà dato il giusto peso. Non verremo chiamati per immaginarci finali differenti, ma si svilupperanno maggiormente sistemi di condivisione del giudizio, il “filtraggio collaborativo”, un sistema, per esempio, che già permette alla comunità di lettori, di esprimere giudizi sia sui libri che si sono scritti, sia su i commenti che a questi libri vengono fatti.
Il libro, probabilmente non è destinato a scomparire. Rimane sempre uno strumento altamente tecnologico, così come diceva Umberto Eco e così come ci ricorda questo video.  
 
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E-book Anatomy: Lo strano caso del libro senza carta