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Le cause e gli effetti |
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| 10/12/2010 |
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La psichiatra, di Wulf Dorn, è un libro che deve molto alla cultura della New Wave dei tardi anni Settanta, ai dischi di David Bowie, ai film Noir, Il bacio della pantera, per esempio, nella sua duplice versione, quella diretta da Jacques Tourneur, così come quella del 1982 diretta da Paul Schrader con Nastassja Kinski come protagonista, ma anche Frankenstein, o Lost Highway, il film di David Lynch del 1997 che Dorn vede sempre prima di iniziare a scrivere, film, libri e musiche delle quali apprezza l’atmosfera e la struttura, il loro aspetto metafisico.
La psichiatra è un romanzo che scava all’interno della psicologia «penso che ciò che ci spaventa di più siano quelle cose sottili e vaghe che vengono dall’interno della nostra coscienza», dice Wulf Dorn, che in un ospedale psichiatrico ci ha lavorato e ci lavora ancora.
Un libro di cause ed effetti, Trigger, grilletto, è il suo titolo originale, ossia un meccanismo di cause ed effetti. «Credo che la natura umana si basi esclusivamente su questo meccanismo. Ogni cosa ne fa scaturire un'altra. Io non sono molto interessato ai delitti. A me piace indagare su quali sono le conseguenze sulle persone che ne sono coinvolte. Noi non siamo mai uguali a noi stessi, anzi, siamo sempre sconosciuti a noi stessi. Nella vita subiamo moltissimi cambiamenti. Ed è questo che mi interessa. Capire come ci sviluppiamo».
Un romanzo, questo, che gli ha cambiato la vita anche in senso pratico. «Ho dovuto iniziare a lavorare molto di meno per poter scrivere, ma non lascio il mio lavoro. Voglio restare con i piedi per terra».
Il suo nuovo romanzo è già stato pubblicato, Kalte stille, e anche questo, come il prossimo che sta ancora scrivendo, parla di questioni che attengono alla sfera psicologica degli individui. Un tema, questo, affrontato anche da altri autori di lingua tedesca, e che, secondo Dorn, ha probabilmente a che fare con una ricerca della propria identità, del senso del proprio essere, che è un tema corrente della Germania di oggi.
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