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Grazie a Michela Murgia il noir conquista il Campiello |
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| 06/09/2010 |
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Per il Courmayeur Noir in Festival la vittoria al Premio Campiello del romanzo di Michela Murgia ACCABADORA (Einaudi Editore) è un’occasione di speciale soddisfazione.
Non si tratta soltanto infatti della vittoria di un’amica del Festival che è stata nostra ospite lo scorso anno nell’ambito dell’incontro dedicato al Noir di Sardegna.
E’ anche la celebrazione della ricerca “alta” su un genere popolare come il noir che viene riconosciuta dalla giuria di uno dei più prestiosi riconoscimenti letterari italiani.
Solo vent’anni fa (quando cominciò l’avventura del Courmayeur Noir in Festival) il noir cominciava appena a conquistare i suoi “gradi di nobiltà” nella critica e nelle accademie. Oggi la tendenza si è rovesciata, al punto che diviene perfino pleonastico usare l’etichetta del genere per qualificare il lavoro di un autore.
Ambientato nella Sardegna degli anni ’50, ispirato al tema dell’eutanasia ma anche dell’adozione, imnperniato sulla figura di un’accabadora (“colei che finisce”, termine probabilmente legato alla radice ispanica di acabar/finire), il romanzo di Michela Murgia è stato, ancor prima della vittoria al Campiello, la rivelazione dell’ultima stagione letteraria.
Per il Courmayeur Noir in Festival la sua vittoria di oggi è una bella occasione per festeggiarla e ringraziarla della sua generosità umana e della sua qualità artistica.
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