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Edizione 2012
 
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  White al Noir  
 
 06/12/2009 
Ospite del Noir in Festival, Michael Jai White, attore protagonista di Black Dynamite, film in concorso diretto da Scott Sanders, che narra la storia vintage, siamo negli anni Settanta, di un ex agente della Cia e della sua lotta contro un gangster che si fa chiamare “The Man”.
Un ruolo che gli si addice, visto anche l'eccezionale curriculum come lottatore di arti marziali del quale dispone Michael Jai, cintura nera di sette arti diverse (Shotokan, Tae Kwon Do, Kobudo, Goju Ryu, Tang Soo Do, Wushu e Kyokushin), allievo di Shigeru Oyama, e compagno di allenamento di  Joe Lewis. «Ho iniziato a fare arti marziali – dice Michael Jai White – mosso da una ragione molto semplice: ero un ragazzo insicuro. Volevo diventare più forte».
Nato a Brooklyn il 10 novembre del 1967, Michael Jay White, da giovanissimo, si è trasferito a Bridgeport, Connecticut, città che vantava il primato per il maggior numero di omicidi, con un tessuto sociale degradato dall'Aids e dalla tossicodipendenza. Dopo essersi diplomato, ha iniziato a lavorare come insegnante in un liceo: «sono stato un ragazzo problematico, e pensavo che per me sarebbe stato più facile insegnare ad altri ragazzi con problemi. Ragazzi che non si intimoriscono di fronte a niente, tanto meno di fronte alla mia taglia. Loro mi rispettavano perché io li capivo».
È entrato nel mondo del cinema, rispondendo, all'inizio, a un semplice annuncio per un'audizione, e poi lavorando in film come  Ring of Fire, Full Contact, Lion Strike, per arrivare, nel 1995 al suo primo ruolo importante in un film della HBO su Mike Tyson, Tyson, e, nel 1997, al suo primo successo, nei panni di protagonista in Spawn, grazie al quale ha vinto il Best Male Newcomer nei Blockbuster Entertainment Awards. 
Ha collaborato con Jean Claude Van Damme, vorrebbe lavorare nuovamente con Steven Segal, ha recitato in un grande successo di Hong Kong, Silver Hawk, vorrebbe farsi conoscere in tutto il mondo, lavorando in ogni continente. «In ogni film nel quale lavoro, voglio fare il meglio possibile – dice di se  Michael Jai White –. Voglio diventare il più grande attore di arti marziali nel mondo. Il mondo dello star system non mi spaventa. I miei eroi non sono mai stati personaggi di finzione. Nella mia vita mi hanno ispirato i grandi maestri delle arti marziali, o persone come gli insegnati, che fanno un lavoro importantissimo, ma che non vengono retribuiti in modo proporzionale a quello che fanno».