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  James Sallis presidente di Giuria  
 
 12/11/2009 
Sarà lo scrittore statunitense James Sallis a presiedere la Giuria che attribuirà il Leone Nero e gli altri premi del prossimo Courmayeur Noir in Festival. Un’occasione imperdibile per discutere con il pubblico delle sue opere e del film ancora in produzione tratto dal suo bestseller Drive, diretto da Neil Marshall con protagonista Hugh Jackman.

James Sallis ha studiato alla Tulane University di New Orleans e ha vissuto a Londra e in diversi posti degli Stati Uniti (New York, Boston, Pennsylvania, Texas), prima di trasferirsi a Phoenix, Arizona, dove vive oggi. Sallis è spesso considerato uno scrittore del Sud, visto che molti suoi racconti sono ambientati a New Orleans e nelle campagne del Sud degli Stati Uniti, ma la sua natura nomade ha influenzato il modo di scrivere.

«Avevo iniziato a collaborare con una serie di riviste – racconta lo scrittore –, per lo più di fantascienza, che sembravano interessate ad acquistare il mio materiale. Pensa che Damon Knight, una volta, mi comprò un racconto per la stratosferica – all’epoca – somma di trecento dollari. Una situazione del genere mi convinse (o meglio, mi illuse) che potevo campare di sola letteratura. Per tre anni riuscii a cavarmela, poi il mercato della narrativa breve andò a fondo. Fu così che Mike Moorcock, responsabile di New World, mi invitò a trasferirmi a Londra per assumere la direzione della rivista. E devo dire che l’anno che ho trascorso a Londra ha rappresentato lo spartiacque della mia vita di scrittore. Phoenix, dove vivo, invece, è una città che non amo, e con la quale non ho – e forse non voglio avere – alcun tipo di rapporto affettivo. Mi sono trasferito qui, per semplici motivi di lavoro. L’unico luogo in cui mi sono davvero sentito “a casa” è sempre e solo stata New Orleans, Ci sono arrivato che avevo diciassette anni, mi ero iscritto alla Tulane University, ed è a New Orleans che ho iniziato a diventare un vero scrittore».

Nel 1992 James Sallis ha iniziato una serie di sei romanzi noir dedicati all'investigatore privato afroamericano Lew Griffin, ambientati a New Orleans. «Il Sud rurale suggerisce l’illusione di una cultura persistente, eterna perché reazionaria e lussureggiante come le paludi della Louisiana e i delta fluviali boscosi dei primi pittori americani. In questo paradiso i mystery portano più di un serpente, infrangono l’ordine violandolo con l’irreparabilità della morte».

Più che romanzi polizieschi, i romanzi di Sallis sono riflessioni sull’America. «Lew Griffin è nero, io no. Molti suoi tratti derivano da me, è chiaro. Mi piace giocare con i dettagli della mia vita così come lui ama fare con quelli della sua. Tutto questo fa parte delle regole del gioco tra me e il lettore. Ma Griffin non sono io. Eppure, come lui, anch’io faccio un sacco di cose sbagliate, e lo so benissimo. Per molti anni ho bevuto troppo, proprio come lui, e come lui ho compiuto scelte errate che, a guardarle adesso, mi lasciano stupefatto. Io non sono violento. Lui sì. Ma Lew legge i miei stessi libri, abita dove ho abitato io, mangia le stesse cose che piacciono a me. [...] Non avevo deciso dall’inizio che Griffin fosse nero. Non volevo scrivere una storia partendo dal punto di vista di un afro americano. Ho iniziato a scrivere, come faccio sempre, partendo da una singola immagine, da una sensazione sul carattere, cercando poi di disegnare questa persona. Avevo già scritto molte pagine di The Long-Legged Fly, [il primo romanzo] prima di rendermi conto che Lew era afro americano. Così son tornato indietro e ho ricominciato a scrivere. Quando ho finito il racconto, sono rimasto intrigato dal personaggio di Lew, e così ne ho scritto un altro. Così via, fino al sesto e ultimo romanzo con Lew Griffin, Ghost of a Flea».

Nel 2003 ha dato vita ad una nuova serie, una trilogia, al momento, che ha come protagonista John Turner. «Nella trilogia di Turner la mia sfida era rendere credibile un personaggio così complesso: un veterano del Vietnam, uno che da poliziotto ha sparato al suo partner ed è finito in prigione per anni, studiando in cella per diventare psicoterapeuta. E poi volevo raccontare l’estinzione delle piccole città americane del Sud, l’eclissi di quel modo di vivere».

Turner è un uomo che, uscito dal carcere ha deciso di lasciarsi alle spalle tutte le sue passate esistenze per rifugiarsi in una capanna nei boschi che circondano Cripple Creek, una sperduta cittadina rurale del Tennessee. Un uomo che trascorre le sue giornate nel tentativo e nella speranza di farsi dimenticare dal mondo. Un uomo oppresso da un fardello che, un pezzo alla volta, deve essere riportato in superficie per essere esorcizzato. Ma Turner è anche un personaggio che si evolve nel corso del susseguirsi dei racconti. Nel secondo romanzo, La strada per Memphis, Turner, uscito dall’auto isolamento, è diventato aiuto sceriffo.

Scrittore prolifico, Sallis, affianco alla letteratura noir, ha anche pubblicato un racconto d’avanguardia, Renderings, il romanzo spionistico Death Will Have Your Eyes, e molti racconti, quattro raccolte di poesie, saggi e una biografia di Chester Himes. Ha inoltre scritto di critica letteraria, musicologia e ha tradotto autori come Queneau, Cendrars, Lermontov o Pasternak. Jim suona numerosi strumenti musicali, inclusi la chitarra, il corno francese, mandolino, sitar, e Dobro. “Il blues influenza tutto quello che ho scritto”, dice di sé. Ha anche recitato in un film indipendente.