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  Filippo Timi, lo scrittore anomalo  
 
 07/12/2008 
Filippo Timi oltre che attore anomalo è anche scrittore anomalo. «Io non concepisco l’idea dello scrittore che si siede e realizza la sua opera da solo. Io penso che anche la scrittura, come il cinema, sia un lavoro di gruppo, in cui devi essere pronto a recepire le suggestioni di chiunque. E questo vale sempre. Se devo fare un primo piano, dentro il mio sguardo c’è anche il sorriso del più giovane tra gli stagisti che mi ha offerto un caffè sul set. Dentro il nostro lavoro ci portiamo tutto quello che siamo. Solo così possiamo trasmettere una emozione».
All’interno di Non Aprite Quelle Porte, Filippo Timi si è incontrato, davanti al pubblico del Jardin de l’Ange, con Victoria Cabello (che della sezione è la madrina) e con Oliviero Ponte di Pino, giornalista, scrittore e editore.
Ma parlare con Timi solo di scrittura - anche se l’incontro ha come scopo quello di presentare il suo Peggio che diventare famosi - è impossibile. Timi è artista completo, e ogni sua presenza si trasforma in una sorta di performance, «io lo sapevo fin da bambino che non sarei mai diventato un attore da soap opera tutto preciso e pulito. E per questo mi sono dovuto inventare un mio modo personale di presentarmi».
Il libro, comunque, è anche un altro pezzo del puzzle per raccontare Timi ed il suo mondo, il suo doppio, Filo, l’incontro con Maurizio Costanzo, che dopo averlo avuto ospite nel suo programma annuncia fiero di aver scoperto un personaggio mentre a Filo, appena fuori dagli studi televisivi, telefonano le zie e la mamma, che gli raccomandano, adesso che è diventato famoso, e quindi ricco, di fare regali un po’ più grandi alla famiglia.
Forse Timi ricco come vorrebbe non lo è ancora diventato, ma è un suo sogno, per poi poter regalare un’ascia alla mamma, e chiederle di distruggere qualsiasi mobile abbia voglia di distruggere, e poter poi regalargliene di nuovi.
Ma di sogni, e di cose da fare, Timi ne ha ancora tantissime. Sogna di diventare una rock star, per esempio, avere settantamila persone che gridano ogni volta che urla un 'ciao' o che strizza un occhio.
Timi è un attore e un uomo dalla energia straordinaria, una energia che era già dirompente quando era “solo” attore teatrale, feticcio di un grande del teatro italiano come Giorgio Barberio Corsetti, una energia forse disperata, ma sicuramente estremamente coinvolgente, come ha dimostrato ieri in serata durante lo spettacolo Ancora sulla cattiva strada.