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Les naufragés des Andes |
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| 07/12/2008 |
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Hélène Karenzo
12 ottobre 1972. Un aereo con a bordo una squadra di rugby viene sorpreso da una tempesta mentre sorvola la Cordigliera delle Ande. Settantadue giorni dopo, quando ormai si credeva fossero tutti morti, quattordici sopravvissuti ritornano alla civiltà. L’emozione e la gioia durano poco; la curiosità si trasforma in giudizio quando si viene a sapere che si sono salvati grazie al cannibalismo.
Gonzalo Arijon parte da questo fatto di cronaca per girare un documentario che colpisce. Alle ricostruzione preferisce le testimonianze dei sopravvissuti. Questi, all’epoca ventenni, sono ora padri di famiglia. I loro discorsi vengono intervallati da documenti d’epoca (qualche foto, frammenti di articoli di giornale, film). Il luogo significativo scelto per queste interviste ci mette di fronte alle vittime di una storia atroce, uomini che hanno vissuto l’inaccettabile, ma soprattutto uomini con grande dignità. Il film è prima di tutto un pellegrinaggio per loro e per le famiglie di coloro che non sono sopravvissuti. Una necessità forse.
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