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  Se sarà luce sarà bellissimo  
 
 07/12/2008 
Gioia de Bigontina
Siamo nell’Italia di fine anni Settanta: Aldo Moro, esponente di spicco della Democrazia Cristiana, viene sequestrato dalle Brigate Rosse. Le uniche notizie che giungono sono le lettere, scritte dallo stesso Moro, che i brigatisti spediscono alla stampa nelle quali si auspica la collaborazione del Governo italiano attraverso uno scambio di prigionieri: il rilascio dell’Onorevole in cambio di alcuni esponenti arrestati dalla polizia. Tuttavia l’unico esito raggiunto è l’uccisione di Moro.
Il film ha al suo interno diverse storie (l’arresto di una professoressa, l’espulsione dal partito comunista di alcuni studenti, la tortura di un ragazzo sospettato di estremismo e la scelta del Governo di impiegare un aiuto esterno dalla CIA per le indagini) che convergono nella narrazione generale per dare allo spettatore un’idea il più chiara possibile degli avvenimenti durante i cosiddetti “anni di piombo”. Grimaldi assume quindi uno sguardo al contempo estremamente critico e oggettivo, che vuole essere un atto di accusa verso il terrorismo esercitato dalle BR, ma anche verso la politica adottata dallo Stato italiano incapace di far fronte agli eventi.