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Jeunes Critiques Europeens - Giovani Critici Europei |
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| 05/12/2008 |
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Lo stage internazionale di critica cinematografica è diventato oramai una delle attività più consolidate al Courmayeur Noir in Festival. Qui di seguito potete leggere l'introduzione di Carlo Chatrian, pubblicata nel catalogo, che spiega l'iniziativa. Mentre di lato è possibile aprire le recensioni scritte dagli stagisti che ricoprono anche il ruolo di giurati nella sezione Doc Noir.
Tredici anni di incontri tra giovani provenienti da Belgio, Francia e Italia. Alcuni di loro sono oggi stimati professionisti nel campo del giornalismo, alcuni hanno tentato con successo la strada della regia, altri sono rimasti dei semplici appassionati. Per tutti lo stage è stato un’esperienza felice di scambio e di crescita. Prima di arrivare a definire le caratteristiche dell’edizione di quest’anno, ci piace ricordare questo aspetto dello stage: luogo d’incontro e di scambio in un modo non diverso da quello che è – a un livello più grande – il festival che lo ospita, abbinando l’aspetto formativo a uno più ludico.
Appuntamento ormai consueto del Courmayeur Noir in Festival, lo stage Giovani Critici Europei è un’attività, promossa dall’associazione culturale “Il cinematografo” con il patrocinio dell’Assessorato dell’Istruzione e della Cultura della Regione Autonoma Valle d’Aosta e in collaborazione con l’Alliance Française per la Valleé d’Aoste.
In questi anni abbiamo consolidato un progetto tanto ambizioso, quanto avvincente, sfruttando a pieno le caratteristiche veicolari di una lingua, quella francese, che ha visto nascere e crescere la critica cinematografica.
Per preparare al meglio i giovani valdostani allo stage abbiamo quest’anno istituito un breve ciclo di incontri dedicati al genere noir, che si sono svolti per quattro settimane presso la Biblioteca di Aosta. Sotto la forma di passeggiate condotte di volta in volta da esperti diversi, abbiamo esplorato le varie dimensioni toccate da questo genere capace di sondare i recessi dell’animo umano ma anche di esplorare con acume il presente. Jean-Pierre Melville e Errol Morris, Chinatown e White Heat hanno appassionato gli spettatori che hanno seguito la mini rassegna.
Il programma dello stage rimane invece inalterato nelle sue linee di fondo: l’inquadramento teorico e tecnico è affidato come per l’edizione precedente a Philippe Azoury, firma del quotidiano Libération e persona impegnata sul duplice fronte della scrittura e della didattica. Al suo sguardo giovane ed eclettico, capace di abbracciare il cinema classico e le più moderne sperimentazioni, sarà affidato il compito di traghettare gli stagisti all’interno del mondo dei festival e del Noir in particolare. Dopo questa fase d’inquadramento gli stagisti seguiranno le proiezioni del festival alternando il lavoro di giurati (per decretare il miglior Doc Noir) e quello di critici (a ognuno è chiesto di realizzare un testo lungo su un film del programma ufficiale).
Rimandando al sito web dell’associazione e alla relativa casella postale, per chi volesse avere maggiori informazioni sulle nostre attività, chiudiamo con un ringraziamento doveroso a quanti rendono possibile questa attività, unica nel suo genere. Innanzitutto l’assessorato Istruzione e Cultura, nelle persone dell’assessore Laurent Viérin, del caposervizi, Elmo Domaine, e della responsabile del progetto, Isabelle Godecharles; poi la communauté française de Belgique (M.me Timmermans e M.me Balledda e l’Alliance Française de la Vallée d’Aoste (M. Hélène Guillermou). E, ovviamente, il Noir in festival, i suoi direttori e tutto lo staff, che ogni anno ci accolgono con rinnovata fiducia ed entusiasmo (cogliendo l‘azzardo di pubblicare sul loro sito le recensioni dei critici in erba).
Nella speranza di non deluderli, anche noi ci associamo nell’augurio di un buon festival a tutti. |
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