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"Settanta" in noir |
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05/12/2008 |
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Iniziati questa mattina gli appuntamenti con gli ospiti e le iniziative del Courmayeur Noir in Festival, che si svolgono quotidianamente al Jardin de l’Anges alle 12.30. Ospiti di oggi, Marion Aldighieri co-sceneggiatrice del film del marito Gonzalo Arijón, Les naufragés des Andes, primo film presentato qui al Festival della sezione curata da Luciano Barisone e Carlo Chatrian, Doc Noir. Il racconto dei superstiti di una sciagura aerea avvenuta nel 1972, in Cile, dove un aereo con a bordo una squadra di rugby uruguaiana cadde e coloro che sopravvissero, per non morire di fame, furono costretti a mangiare i corpi degli sfortunati compagni che perirono. “I protagonisti del film sono amici di infanzia di mio marito Gonzalo – ha detto Marion Aldighieri – e l’idea è nata dopo aver visto il film di Frank Marshall, Alive, che da questa storia prendeva spunto. Coloro che quella storia veramente l’avevano vissuta, non si erano sentiti ben rappresentati, e per questo è nata l’esigenza di raccontare la vicenda in modo più vicino al vero. Dei sedici sopravvissuti, sette hanno deciso di prendere parte a questa avventura nella memoria, e ognuno degli intervistati ha passato 24 ore assieme al regista, nei luoghi dove l’incidente è avvenuto. Non è stato facile riuscire a convincere queste persone a rivivere la loro storia, alcuni hanno impiegato molto tempo. Per questo il progetto è durato tre anni”. “Erano persone che facevano parte di una determinata classe sociale. – continua a dirci Marion Aldighieri – Gonzalo, non era ricco come loro, ma di molti era amico. Poi agli inizi degli anni Ottanta, è scappato in Francia per sfuggire alla dittatura militare, ma è rimasto molto legato alla necessità di raccontare la realtà dell’Uruguay. Ritrovare questi vecchi amici, ritrovarsi a parlare di quegli anni, è stato un altro modo per affrontare il discorso sull’America Latina”.
Tra finzione e realtà, un altro film legato ad avvenimenti accaduti nei primissimi anni Settanta, The Bank Job, lungometraggio in concorso diretto da Roger Donaldson, che è stato accompagnato a Courmayeur dall’attore londinese James Faulkner, (oltre cento film nel suo curriculum, caratterista dai mille volti, dallo zio Geoffrey del Diario di Bridget Jones, al Lord Cooper in The Good Shepherd di Robert De Niro), che nel film interpreta il ruolo del piccolo truffatore che saprebbe spacciarsi per un aristocratico e che quegli anni e quei luoghi li ha vissuti in prima persona: “Mi ricordo che tre giorni dopo la rapina andai a vedere la banca. Abitavo a un miglio da quel luogo, e quando ho visto come gli scenografi avevano ricostruito la zona (il film lo abbiamo girato in un vecchio municipio dismesso) mi sono quasi spaventato. Mi aspettavo da un momento all’altro di vedermi apparire, con trent’anni di meno, da dietro l’angolo”. Un film avvincente, su un grande scandalo inglese: il furto di alcune cassette di sicurezza in una banca, nella quale erano nascoste foto molto compromettenti di un alto membro della Famiglia Reale inglese, furto sul quale i servizi segreti britannici imposero immediatamente il silenzio. Il gioco del cercare di capire dove inizia la finzione e dove finisce il vero, è ovviamente molto avvincente, come avvincente è il racconto di come un gruppo di piccoli delinquenti riescono a sopravvivere a Mafia, Poliziotti corrotti, poliziotti buoni e Famiglia Reale. Il film sarà distribuito in Italia dalla casa di distribuzione La Pantera, diretta da Mark Holdom, anche lui presente qui a Courmayeur. 'Avevo visto questo film all'American Film Market - ha detto Holdom - e ne sono rimasto entusiasta. È un film dove c'è azione, sesso suspance'. In Italia il film uscirà nelle sale in aprile.
Sempre nel Jardin de l’Ange, è stata presentata la giuria del Concorso, composta dalle attrici Valentina Lodovini e Astrid Berges-Frisbay, dal regista Pablo Trapero, e dagli scrittori, Don Winslow e Richard Price, che con passione e competenza premieranno con il Leone Nero il vincitore del Concorso.
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