NOIRMENU 2008  
Edizione 2012
 
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  Il mini è diventato maxi  
 
 16/11/2008 
La storia è nota: l’avventura del Mini Noir è cominciata sei anni fa per il desiderio di aprire lo spazio chiuso del festival a nuovi, potenziali spettatori, per la responsabilità di dialogare con i più piccoli e i ragazzi su temi tanto per loro familiari e suggestivi (la paura, l’avventura, la fantasia), quanto scivolosi e pericolosi nel confronto con la realtà (il diluvio d’immagini e modelli ambigui o negativi riversati a piene mani nel mondo infantile dalle tv, dalla stampa, dal cinema). Abbiamo immaginato il Mini Noir come un filtro pedagogico, un’occasione di svago e di formazione, un’alternativa giocosa ai drammi che il noir degli adulti ha il dovere di rappresentare, capire, mostrare.
Dobbiamo un ringraziamento in primo luogo al professor Eligio Milano, di Courmayeur, che, con l’insostituibile complicità della collega Luisa Bergomi, ci ha guidato sui sentieri della psicologia dei ragazzi, mostrandoci i modi e le occasioni per aprire questo spazio quasi subito diventato un vero successo, poi un’abitudine, infine un appuntamento imperdibile. Poi a Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, organizzatori del festival per ragazzi “Alice nella città” che con l’entusiasmo della loro giovane età ci insegnarono i riti di un altro genere di festival. E ancora a Rossella Bertolazzi e agli allievi dell’Istituto Europeo di Design di Milano che nel “giardino incantato” del Mini Noir hanno regalato ai piccoli frequentatori l’emozione dei laboratori in cui misurarsi con la propria creatività e la fantasia delle loro creazioni grafiche e multimediali, di anno in anno esemplificate nelle mostre, nelle sigle, nei manifesti appositamente ideati per quest’occasione. E infine alla MINI che alla sezione ha legato dapprima il suo nome e poi la voglia di nuove sfide, aperte lo scorso anno con una nuova fascia di incontri, “Non Aprite Quelle Porte”, che da quest’anno è diventato un momento portante della presenza del Main Sponsor MINI al festival di Courmayeur.
Com’è dunque oggi questo Festival dei Ragazzi che si snoda in parallelo al Festival dei Grandi? Ricco innanzitutto di grandi eventi e “prime” cinematografiche molto attese dal pubblico giovanile come per il film Disney di Natale Beverly Hills Chihuahua e per uno straordinario viaggio fantasy come in City of Ember. Poi attento a linguaggi e fermenti non ovvii come insegna l’arguta parodia della fiaba tracciata dal tedesco Lissy, principessa alla riscossa e ribadisce la storia dello Studio Pagot con i bellissimi lavori di Marco Pagot recuperati per l’occasione con la complicità appassionata di Fabrizio Liberti. Senza trascurare i gioielli di Cartoon Network (un imperdibile Scooby Doo di Hannah & Barbera) e una primizia assoluta di Disney Channel come Legend of the Seeker prodotta da Sam Raimi e ispirata al ciclo di romanzi fantasy La Spada della Verità pubblicati con successo anche in Italia.
Costante nel rapporto con i giovani creativi dello IED di Milano, che quest’anno si sono esercitati sul tema dell’anno, il Complotto/l’Intrigo/il Mistero e che danno vita a un nuovo stile di laboratorio creativo negli spazi del Centro Congressi. Ma la vera novità è una sezione letteraria organica e garantita da maestri della scrittura fantasy made in Italy (Pierdomenico Baccalario, Carlo Martigli, Valeria Montaldi) e da disegnatori di prestigio assoluto come lo stesso Pagot ed Enzo d’Alò. La letteratura e il fumetto non sono più occasioni “derivate” dell’universo del Noir, ma voci originali, attente soprattutto ai territori dell’avventura e della fantasia il cui specifico sta diventando la cifra stessa di questo festival nel festival. E proprio per questo motivo abbiamo aperto ancor di più le porte del Mini Noir cercando un rapporto organico con il territorio con iniziative congiunte della Fondazione Sapegno, le scuole di Courmayeur e Morgex, con gli organizzatori aostani del primo concorso nazionale Noir in Comics. E nella stessa cifra di gioco e pedagogia interattiva va letta anche l’iniziativa congiunta con la Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze che porta a Courmayeur il bellissimo set del “Giallo Impressionista” ideato dall’Associazione L’Immaginario nella versione ricreata appositamente per il Mini Noir.
Un discorso a parte rimane quello di “Non Aprite Quelle Porte”, ciclo d’incontri per adolescenti e giovani adulti per un dialogo ravvicinato sui temi del festival tra verità e immaginazione, che spazia quest’anno sugli aspetti d’attualità della rassegna e vede sfilare numerosi tra i più attesi protagonisti dell’universo in noir. Sono del resto tutte facce di un prisma multicolore (e multiombre) con cui ci sforziamo di ricreare la complessità, l’emozione, l’attualità del nostro soggetto d’indagine mettendone in valore anche gli aspetti più giocosi e leggeri. Proprio come dovrebbe accadere nella vita vera.

Dal Catalogo di Noir in Festival 2008, introduzione di Ilaria Avanzi e Giorgio Gosetti