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La pagina buia: dieci appuntamenti da non perdere |
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17/11/2008 |
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VENERDI’ 5 DICEMBRE Marcus Sakey, Trascina gli uomini il ferro, Baldini Castoldi Dalai Danny e Evan sono amici fin da piccoli, cresciuti nel quartiere irlandese di Chicago dove la vita s’impone brutale per le strade. Fin da giovani si accompagnano tra piccoli furti fino a quando una notte una rapina finisce male. Negli anni Danny è riuscito a dimenticare il proprio passato e a inventarsi una vita onesta, ma il ritorno sulla scena, inaspettato, di Evan, lo costringe a fare i conti con il tempo, con l’amicizia, con il senso di colpa. Trascina gli uomini il ferro, che prende il titolo da un verso dell’Odissea di Omero, è un romanzo dove la condizione e le classi sociali, l’azione e l’introspezione, si fondono nel respiro del thriller lasciando spazio alla suspense così come all’analisi sociologica; è un noir “etico”, dove gli interrogativi sono esistenziali e lo sguardo sulla natura umana è lucido. Grazie anche a questi ingredienti ha conquistato Ben Affleck che ne ha comprato i diritti cinematografici per farne un film con la Miramax.
Richard Price, La vita facile, Giano Editore Eric, che ha trentacinque anni, un po’ di talento e qualche abilità, è uno dei tanti che vivono al Lower East Side, ha recitato da protagonista in una produzione underground e ha pubblicato un racconto su una rivista letteraria ormai defunta. Ma sono passati quasi dieci anni da allora ed è passato anche il suo sogno di una “vita facile” e segnata dal successo. Ora vive scrivendo sceneggiature su commissione e dirigendo il Berkmann, «un ristorante travestito da teatro travestito da nostalgia». La vita facile comincia con un omicidio e si conclude con l’arresto e la confessione del colpevole. Il libro è però soltanto in apparenza un romanzo criminale, come solo in apparenza Price è uno scrittore noir: «Io, veramente non so come definire i miei romanzi. Realismo urbano, realismo sociale magico o magico realismo sociale...Mi interesso più che al “chi è stato” al perché lo ha fatto”». La vita facile è ambientato nel Lower East Side, nel XXI secolo. Un luogo dove coesistono moltissime sottoculture, che non sempre sono in grado di parlarsi. Ci sono poliziotti e cittadini, aspiranti artisti, clandestini, emarginati, colletti blu schiavi di uno stipendio, ragazzi di quartiere. «è il caos culturale, pieno di fantasmi, ed è difficile scrivere su questo posto senza che si abbia l’impressione di leggere un diario di viaggio». Russel Banks lo ha definito il Balzac della modernità, per il suo essere in grado di costruire una commedia umana contemporanea, che guarda al reale senza mai abbassare lo sguardo.
SABATO 6 DICEMBRE Sharon Bolton, Sacrificio, Mondadori Tora Hamilton fa la ginecologa e vive nelle isole Shetland con l’adorato marito. La scoperta accidentale del cadavere di una donna nella sua proprietà, porta Tora ad inseguire un’indagine sempre più complessa e pericolosa per se stessa, fino alle estreme conseguenze. Per scoprire l’identità della vittima e le misteriose circostanze della morte la dottoressa dovrà fare luce sui segreti custoditi dagli abitanti delle Shetland, le fredde isole che costituiscono la punta settentrionale della Gran Bretagna. E dovrà anche decodificare il significato dei simboli che l’assassino ha inciso sulla schiena della donna prima di ucciderla: tre rune, antichi segni che nessuno sembra in grado di interpretare. Inevitabile il paragone tra Tora Hamilton e un’altra dottoressa detective, la Kay Scarpetta creata ormai 18 anni fa dalla penna di Patricia Cornwell. Dice la Bolton: “Sono due medici che hanno l’innata capacità di scoprire la verità, ma qui le similitudini si fermano. La mia Tora è molto più giovane, molto meno ambiziosa e poi … è già tanto se riesce a ficcare un piatto nel microonde. Non è certo una cuoca raffinata come la Scarpetta”. I suoi riferimenti sono tuttavia altri: Dickens, Charlotte Bronte, Jane Austen, Anthony Trollope.
Liza Marklund, Lupo rosso, Marsilio In questa prima avventura della determinata Annika, la vicenda prende le mosse da un viaggio al Nord che la cronista di nera intraprende per incontrare una sua fonte preziosa che dovrebbe rivelarle alcuni importanti informazioni su un vecchio attentato terroristico sul quale sta ancora indagando. Arrivata a destinazione Annika scopre però che il suo collega è morto e si trova dunque costretta a indagare anche su questo caso, per finire sulle tracce di un uomo misterioso. Il lupo rosso è un romanzo che coniuga l’impianto solido dell’inchiesta giornalistica con una vena analitica sulle ragioni e le conseguenze che le scelte e gli ideali degli individui hanno sulla società.
DOMENICA 7 DICEMBRE Don Winslow, L’inverno di Frankie Machine, Einaudi A sessantadue anni, Frank Machianno, alias Frankie Machine, è un tranquillo uomo d'affari, ancora nel pieno delle sue forze: proprietario di un negozio di esche sul molo di San Diego, agente immobiliare, rifornitore di pesce e tovaglie per ristoranti. Con una figlia da mantenere all'università, una ex moglie cui pagare gli assegni, una fidanzata, giovane e bella, che ama divertirsi. E un amico poliziotto cui ha salvato la vita ma che sa tutto del suo passato, della sua lunga militanza in Cosa Nostra. Quando i suoi antichi 'datori di lavoro' si fanno vivi e gli chiedono di intervenire come mediatore in una lite tra famiglie, Frank non può rifiutare. Anche se ciò significa precipitare di nuovo nel mondo della mafia. Per sopravvivere, a Frank Machianno non resta che tornare a essere il terribile Frankie Machine; e nel frattempo cercare nel suo passato, per scoprire chi, tra i suoi vecchi 'amici', è così ansioso di vederlo morto.
Tom Rob Smith, Bambino 44, Sperling & Kupfer Il trentenne inglese Tom Rob Smith, autore tv e sceneggiatore, ha colpito con questo suo esordio critica e pubblico di circa 30 paesi, ma soprattutto ha colpito il regista Ridley Scott che ha acquistato i diritti cinematografici di questo avvincente “soviet thriller” ispirato al caso di Andrej Chikatilo, il mostro di Rostov che negli anni ‘80 uccise indisturbato oltre 50 persone, quasi tutti bambini. Trasferendo la vicenda nella Russia stalinista degli anni ’50, che emerge nel romanzo come un vero e proprio affresco sociale e storico, l’autore mette in scena la vicenda cruda e terribile intorno all’indagine su di un serial killer che uccide bambini vicino la ferrovia: nella Russia del regime una cosa simile non deve uscire allo scoperto, si negano allora gli omicidi e si insabbiano le indagini. Leo Stepanovic Demidov, agente della polizia segreta, cede a questo sistema convinto del suo funzionamento, fino a quando in lui non si insinua il dubbio, fino a quando sua moglie non viene coinvolta nelle indagini e i dubbi allora, anche etici e esistenziali, si moltiplicano in un groviglio di suspence dove il controllo sulle persone incombe minaccioso e soffocante come fosse un personaggio, il vero nemico da abbattere. Sensazioni e atmosfere che si complicano in un crescendo che sottolinea l’estraneità dell’individuo a se stesso nel meccanismo perfetto e feroce del regime.
LUNEDI’ 8 DICEMBRE Victor Gischler, La gabbia delle scimmie, Meridiano Zero Charlie Swift, il protagonista, è un gangster della mala di Orlando, Florida. Ha un collega che è uno psicopatico, maniaco degli esplosivi, un vecchio capo, Stan, a cui ha giurato fedeltà assoluta, e una copia consumata di un numero del National Geographic che si porta dietro come un feticcio. Le sue certezze crollano quando Beggar Johnson, boss concorrente, comincia da Miami una guerra per il controllo della criminalità organizzata della Florida massacrando la banda di Stan. Charlie Swift è l’unico superstite della carneficina, ha i registri contabili dell’impero di Johnson fra le mani, e finisce per essere l’obiettivo di una sfrenata caccia all’uomo scatenata dalla gang di Miami e dall’FBI. Forte di un congegno narrativo ad orologeria, La gabbia delle scimmie incastra ultraviolenza e humour nero, ritmo cinematografico e scene da grandguignol, intreccio di linguaggi e azione mozzafiato.
Francisco Gonzalez Ledesma, Mistero di strada, Giano Editore Quattro personaggi. Mondi diversi. L’ispettore Méndez, un vecchio poliziotto, ormai alle soglie della pensione, una carogna che ancora sogna di salvare il mondo; David Miralles, un padre che ha perso il figlio e il gusto della vita; Eva Exposito, nata nel posto sbagliato nel momento sbagliato e che sembra faccia sempre le cose più sbagliate. E poi un assassino, un abile e spregiudicato imprenditore. Intorno a loro puttane dal cuore d’oro, sexy poliziotte dalle forme prorompenti, avvocati tormentati, figure di secondo piano ma fondamentali per lo sviluppo dell’ambiente nel quale la storia si evolve. La Barcellona descritta da Ledesma è una città aspra, sordida, “castigata”. Un luogo “spietato e sentimentale, tenero e osceno, squisito e orribile”. Il titolo originale del romanzo è Una novela de Barrio. Ed il Barrio nel quale la storia si svolge è un Barrio antico, quello di Poble Sec. Una Barcellona dove i quartieri operai si riempiono di pakistani, arabi, dominicani, cinesi e neri. Ogni gruppo con i suoi problemi, strade dove non ci si conosce più, strette, dove non si cammina e non si parla, dove non ci sono più le feste all’aperto; dove la politica è orribile, come le leggi che i politici fanno. In carcere ci vanno solo i cretini, tutto degenera, tutto va a rotoli.
Patrick Fogli, Il tempo infranto, Piemme Uno sfondo reale, come era reale quello dei primi due libri di Fogli. Questa volta tutto comincia una mattina di novembre, quando sei uomini armati entrano in una banca. È una comune rapina, che si porta dietro un cadavere, che fa cambiare di colpo la vita di Francesco, un ragazzo in gamba nato nel 1975, un tranquillo impiego in banca. Ha perso la madre, ma soprattutto crede di aver perso il padre, il 2 agosto 1980, ucciso alla stazione di Bologna insieme ad altre 85 persone, in una strage sulla quale ci sono ancora mille dubbi. Sono passati molti anni da quel giorno, ma è oggi che Francesco riceve un pacchetto con dentro un libro, un indirizzo e un foglietto, una pagina del diario di suo padre. E un invito perentorio: “parliamone subito”. Torna così attuale un passato che si pretende lontano. Il tempo infranto è fatto di personaggi inventati, certo, ma dietro i quali si possono intravedere i ritratti dei veri protagonisti della strategia della tensione, da Licio Gelli a Michele Sindona, passando per Roberto Calvi, l’Ordine Nuovo di Pino Rauti, l’Avanguardia Nazionale di Stefano Delle Chiaie, la Banda della Magliana. Dice Fogli: «Questo è un romanzo costruito leggendo migliaia di pagine di atti giudiziari, di saggi, ascoltando le parole dei testimoni e dei giornalisti, visionando filmati, ragionando su ipotesi e sentenze».
MARTEDI’ 9 DICEMBRE Delacorta, Nanà, Einaudi-Stile Libero Alba, tredici anni e una bellezza angelica: cleptomane, taccheggiatrice, sogna di rubare la Tour Eiffel. E Gorodish, asceta e sensuale, quarantenne un po' inquietante dai capelli rasati. Torna la coppia piú anticanonica e affascinante del noir francese, protagonista di una serie di culto che ha rinnovato e reinventato profondamente il genere. E che ha ispirato Leon e Nikita, i due capolavori di Luc Besson. Serge Gorodish, fotografo scandaloso e incompreso, già enfant prodige del pianoforte, pittore e autista di gangster, sbarca in una sonnacchiosa cittadina francese. Sembra voglia soltanto prendersi una breve vacanza. In realtà, infaticabile, metodico, sta preparando un colpo clamoroso, e per farlo studia ciascuno degli abitanti, i loro vizi e le loro scarse virtú, mettendoli ben presto uno contro l'altro, creando un favorevole clima di sospetto. Ad aiutarlo, nientemeno che un'adolescente cleptomane, attratta dal vandalismo, bella come la Venere di Botticelli. Gorodish, l'inguaribile esteta per il quale tutto deve essere costruito come un'opera d'arte, anche il crimine, e la sua Lolita innocente e perversa sono la coppia di banditi piú eccezionale del polar francese. Con una scrittura perfetta, capace di raccontare sottilmente potere e sensualità, e ribaltando le regole classiche del poliziesco, Delacorta ci ha consegnato l'idillio impossibile tra un uomo e una ragazzina, due personaggi assoluti che hanno bucato con forza il nostro immaginario.
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