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  Nuovi registi per grandi attori  
 
 09/12/2007 
Hanno appena iniziato il loro percorso ma hanno avuto il privilegio di lavorare con grandi attori. Romuald Beugnon (Vous êtes de la police?), e Jieho Lee, (The Air I Breathe), hanno presentato a Courmayeur le loro opere prime realizzate con cast di lusso. E hanno parlato della loro esperienza “noir”.



 
Nel suo film, Romuald Beugnon ha diretto (per l’ultima volta) due grandi attori come Jean Pierre Cassel e Jean-Claude Brialy. “Mi interessava molto cogliere l’ambiente di una casa di riposo, e non farlo vedere come un posto deprimente e irreale, ma come uno spazio dove si vive. Per questo è stato fondamentale lavorare con grandi attori che rappresentassero questa idea, mettendoli insieme ad attori non professionisti”.

Con lo scopo di ritrattare in modo poliedrico la vita isolata che conducono alcuni anziani, il film mette insieme diversi generi, dalla commedia al noir al dramma sociale. Prosegue Beugnon: “avevo fatto un documentario ambientato in una casa di riposo. Ma sono rimasto un po’ deluso del risultato, perché c’era molto materiale che ispirava tante cose. Quindi ho pensato che se volevo fare entrare il pubblico in quest’universo, era necessario passare attraverso la finzione. Volevo conferire alla storia la massima profondità possibile, ma con un tono di comicità”.

In Vous etes de la police? i nomi conosciuti non sono soltanto nel cast, ma anche nella produzione, realizzata in collaborazione con i fratelli Dardenne. “Sono entrati nel progetto dopo aver letto il copione. Sin dall’inizio sono stati molto rispettosi del mio lavoro, non hanno voluto interferire. Il tipo di osservazioni che mi hanno fatto riguardavano la coerenza della sceneggiatura, alcune questioni tecniche e scelte di regia. Ovviamente non ho potuto che apprezzare i loro consigli. E ho capito che quello che hanno veramente apportato è qualcosa in più, qualcosa che usciva dalle conversazioni dove si parlava di cinema, di film che ci interessavano, della vita in generale”.
 
Kevin Bacon, Forest Whitaker, Andy Garcia e Julie Delpy sono tra i protagonisti dell’opera prima di Jieho Lee, The Air I Breathe, regista di origine coreana che ha parlato dell’importanza degli attori giocata nel film: “Per parte mia ho voluto imporre uno stile di regia. Credo che il ruolo del regista, una volta che si è deciso il cast, è fare in modo che gli attori credano in quello che stanno facendo. Fare in modo che ognuno faccia uscire il meglio di sé, e che tutti insieme diano una coerenza all’opera”.

C’è un detto coreano che descrive la vita secondo quattro concetti: amore, piacere, felicità e dolore. Ecco i punti cardinali che Lee ha voluto mettere insieme: “Per me, che sono cresciuto negli Stati Uniti e faccio parte della comunità asiatica americana, si tratta di un film molto personale. Gli Stati Uniti sono un posto dove si parla in continuazione dei diritti individuali, di libertà individuali. Invece nel mondo asiatico conta molto di più la collettività, l’idea di comunità e di gruppo. Dunque, volevo far vedere il conflitto causato dalla convivenza tra due modi opposti di concepire il mondo”.

E come si proietta tutto questo sui personaggi? “Il ruolo di Andy Garcia – risponde Lee –, per esempio, è basato sulla figura di mio padre, un uomo duro che certamente non taglia le dita a nessuno, ma che ha un modo di amare molto particolare, quasi unilaterale. I quattro protagonisti sono i personaggi de Il Mago di Oz: figure che cercano di agire in collettività ma che si perdono nella loro individualità”.
link
THE AIR I BREATHE
VOUS ÊTES DE LA POLICE?