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  Arrivano i Beatles – Storie di una generazione  
 
 06/12/2007 
L’Associazione Culturale Imagine ha organizzato la mostra Arrivano i Beatles – Storie di una generazione, promossa dall’Assessorato dell’Istruzione e Cultura della Valle d’Aosta, che verrà inaugurata l’8 dicembre e rimarrà aperta al pubblico fino al 4 maggio 2008 presso il Museo Archelogico Regionale e il Centro Saint-Bénin, tutti i giorni dalle 10 alle 20.

L’esposizione, allestita in due prestigiose sedi cittadine, intende offrire a tutti gli appassionati, compresi naturalmente coloro che all’epoca non erano ancora nati, la possibilità di cogliere la portata esplosiva dell’irruzione del quartetto sulla scena mondiale.
200 manifesti, 1000 dischi, 200 spartiti, oltre 1000 gadget, decine di documenti autografi, 100 magliette, stabiliscono che si tratta della mostra più importante mai realizzata tra quelle dedicate ai Beatles. Le confezioni di oggetti legati ai Fab Four con le parrucche che riproducono la loro capigliatura, le saponette appositamente realizzate, la rilettura beatlesiana delle matrioske, la batteria di Ringo percossa nel primo tour americano, sono solo una goccia dell’infinità di oggetti che colti nel loro insieme restituiscono la portata inarrestabile del fenomeno. Accanto alla sterminata oggettistica, la musica, i dischi, i manifesti originali, i gadget promozionali. Di particolare interesse anche la sezione cinematografica della mostra che ricostruisce attraverso una serie di poster e memorabilia la presenza dei Beatles su grande schermo. Cinque sono i film che li vedono protagonisti come gruppo: l’incursione nel freecinema di A Hard Day’s Night di Richard Lester (Tutti per uno, 1964), la parodia Help! sempre di Lester (Aiuto!, 1965), il televisivo Magical Mistery Tour diretto da Bernard Knowles insieme ai Beatles (id., 1967), l’animato Yellow Submarine di George Dunning (id., 1968) e il film concerto Let it be di Michael Lindsay-Hogg (id., 1970). Oltre ai titoli dove hanno partecipato come interpreti John (tra cui Come ho vinto la guerra) e Ringo (come Il cavernicolo), quelli prodotti da George attraverso la sua società Handmade (Brian di Nazareth con i Monty Python, I banditi del tempo, Pranzo reale, Mona Lisa, Shakespeare a colazione), senza contare le colonne sonore e i film musicali.

Un lavoro appassionato realizzato dal collezionista Umberto Buttafava in collaborazione con il giornalista e critico musicale Enzo Gentile, mentre l’allestimento è curato da Gherardo Frassa.

A complemento della mostra il catalogo, edizioni Skira, che non si limita a illustrare e raccontare il materiale esposto, ma presenta anche i contributi di personalità eterogenee, tutte segnate in qualche modo dalla beatlemania e che permettono di comprendere appieno il fenomeno.
Si tratta di Franco Battiato, Benedetta Barzini, Claudio Bisio, Lella Costa, Nando dalla Chiesa, Mario de Luigi, Franz di Cioccio, Mimmo Franzinelli, Ricky Gianco, Gino e Michele, Roberto Maroni, Mogol, Silvio Muccino, Gabriele Salvatores, Shel Shapiro, Roberto Vecchioni, Patrizia Wachter.

In occasione dell’inaugurazione della mostra, il Courmayeur Noir in Festival rende omaggio a quell’irripetibile stagione della cultura e del costume, festeggiando il lato più bizzarro, avventuroso, coloratissimo ma anche dark della leggenda dei Fab Four.
Grazie alla collaborazione tra gli organizzatori della Mostra e la Direzione del Festival e con il supporto della EMI, sabato 8 dicembre a Courmayeur verrà proposto Help!, il film di Richard Lester che, fin dalla trama, appare come una travolgente incursione della Beatlemania nel mondo del mystery.
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